Nexi e la questione Pos in Italia

Analisi
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Il tavolo ministeriale avrebbe dovuto produrre risultati entro la fine di marzo, pena l’applicazione di sanzioni che avrebbero dimezzato le commissioni incassate dagli operatori del settore sui pagamenti digitali fino a 30 euro. In realtà, le sanzioni non sono mai scattate e verosimilmente non scatteranno mai: fonti ministeriali, infatti, fanno trapelare il fatto che l’accordo, seppur in ritardo, sia stato trovato. Da indiscrezioni si andrebbe verso l’annullamento delle commissioni per pagamenti fino a 10 euro e una riduzione (non definita al momento) per quelle tra 10 e 30 euro. Un sospiro di sollievo per gli operatori del settore, come Nexi (7,47 euro; Isin IT0005366767), che già spesso non praticavano commissioni per pagamenti fino a 10 euro e che dovrebbero essere non troppo impattati dagli accordi. Ma se così è, perché le azioni Nexi non hanno brillato in questo 2023, con un rialzo dell’1,4% contro un progresso del 20% della Borsa di Milano?
In attesa degli esiti del tavolo ministeriale, c’è una novità sull’obbligo di accettazione del Pos: dal 26 giugno è previsto anche in tabaccheria per l’acquisto di sigarette e valori bollati – prima, invece, c’era un’esenzione per questa particolare categoria.
I rischi della scommessa…
Tre le ragioni che vediamo dietro questo andamento deludente. Primo: i conti trimestrali sono stati in linea con le attese e il gruppo ha confermato l’obiettivo di una crescita dei ricavi del 7% nel 2023. Bene, ma non benissimo: ci si aspettava un dato più vicino alla doppia cifra. Secondo: la società ha elevati “costi fissi” (quelli non comprimibili se l’attività rallenta, pensa alle infrastrutture informatiche); significa che in caso di frenata economica, con minori transazioni digitali, avrà pochi margini di manovra per sostenere redditività e utili. Terzo: la società è indebitata – più di altre del settore – e visto che i tassi d’interesse sembrano dover restare elevati più del previsto, ciò rischia di pesare sui costi di rifinanziamento di quei debiti (con conseguenti maggiori oneri finanziari che impattano sugli utili).
Dall’ultimo consiglio d’acquisto speculativo dato a gennaio 2023, le Nexi hanno perso l’8,1% contro un progresso medio delle Borse mondiali del 3,5% e un calo medio dell’1,8% per le altre società del settore finanziario (dati in euro e a dividendi inclusi ove presenti).
… e le sue opportunità
Ci sono, però, anche degli aspetti positivi. Primo: il numero di transazioni che vengono fatte in contanti in Europa sta progressivamente scendendo, ma resta ancora elevato (79% alla fine del 2016, 59% alla fine del 2022). Ci sono, dunque, spazi per un aumento delle transazioni digitali, soprattutto in Italia (il volume delle transazioni in contanti sfiora ancora circa il 70%), a tutto vantaggio del giro d’affari di Nexi. Secondo: Nexi non solo emette carte di credito, ma, soprattutto, fornisce quei servizi che permettono ai vari negozi di accettare le proprie e le altre carte di credito. Questa attività è stata svolta in passato anche dalle banche, ma queste ultime sembrano progressivamente cedere tali attività: Nexi ha già rilevato la maggioranza di tali attività del Banco Sabadell e potrebbe andare avanti su questa strada, aumentando, dunque, le opportunità di giro d’affari. Terzo: gli indicatori di convenienza del titolo Nexi risultano lievemente migliori rispetto a quelli medi storici e rispetto a quelli di altre società del settore. Nel complesso, riteniamo che tali aspetti positivi, associati al fermento legato alle operazioni di acquisizione nel settore, facciano sì che una scommessa sulle azioni Nexi si possa ancora fare. Attenzione, però: visti i rischi suddetti è riservata solo a chi sa tollerare meglio le possibilità di scivoloni, che ci saranno in caso di forte rallentamento economico in Italia e in Europa. Inoltre, l’azione deve avere un peso molto limitato (anche meno del 10%) nel tuo portafoglio complessivo d’investimenti (vedi “La regola 80-10-10” qui www.altroconsumo.it/investi/fiscale-e-legale/metodologia).
Per esempio, il rapporto tra prezzo di Borsa e utili attesi al 2024, per Nexi, pari a circa 11 contro una media storica di circa 81 e contro il 12 della concorrente Worldline (33,81 euro, Isin FR0011981968; non acquistare) – si tratta di un indicatore che va considerato come il prezzo al chilo, più è basso più l’azione è conveniente. Le Nexi si acquistano sulla Borsa di Milano tramite anche il trading online della tua banca.
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