I robot sono tra noi: creano nuove occasioni per investire?
Grafico
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Dapprima c’è stata la meccanica: strumenti che aiutano l’uomo, ma che devono per forza essere manovrati dagli esseri umani – pensa per esempio a una gru che aiuta a spostare oggetti pesanti da un punto a un altro. Poi è arrivata l’automazione e la robotica: pensa, per esempio, a quelle macchine che impacchettano in automatico dei prodotti alimentari su un rullo continuo. Infine, è arrivata l’intelligenza artificiale: le macchine non solo svolgono in automatico un compito, ma imparano a svolgerlo nel migliore dei modi (per esempio a districarsi tra ostacoli o a studiare i percorsi migliori), il tutto senza che sia necessario alcun intervento umano.
Secondo alcuni, nei prossimi anni, i robot intelligenti rischiano di metter a rischio ben 300 milioni di posti di lavoro nel mondo. Secondo altri pareri, invece, ci sarà comunque bisogno sempre del discernimento e della programmazione umana; quindi, non ci sarà una sostituzione da parte delle macchine, ma un affiancamento, che potrà portare anche alla creazione di nuove specializzazioni e posti di lavoro e anche a una crescita globale della ricchezza mondiale del 7% nel giro di 10 anni. Comunque la si pensi, i robot intelligenti fanno e faranno ancora più parte della nostra vita: c’è un modo di investire sulle società coinvolte nel loro sviluppo?
Tra i lavori che più potrebbero essere messi a rischio dall’intelligenza artificiale ci sono anche quelli della finanza, in particolare quelli dei consulenti e dei trader – già adesso diversi fondi speculativi (hedge fund; non aperti ai piccoli risparmiatori) utilizzano ampiamente strumenti di intelligenza artificiale per orientare le scelte di portafoglio.
robotica e automazione
Cominciamo dalla robotica e dall’automazione. Già a settembre del 2017 (vedi n° 1237) ti avevamo consigliato l’Etf L&G Robo Global Robotics and Automation (21,10 euro; Isin IE00BMW3QX54), che investe su circa 80 società del settore. I settori più rappresentati sono quelli dell’informatica e dell’industria: per esempio, in pancia ha i titoli della giapponese Fanuc (4.722 yen, Isin JP3802400006; non acquistare), produttore di bracci meccanici tra i più importanti al mondo. I titoli dell’informatica sono quelli di produttori di software che possono agevolare il settore industriale; quindi, non sorprende che nel complesso l’andamento dell’Etf sia stato, da quel primo consiglio, allineato a quello delle Borse mondiali: +69% contro un progresso medio delle Borse, in euro e dividendi inclusi, di circa il 63%. Per quanto sempre più ad elevato contenuto tecnologico, stiamo parlando di un settore che è comunque legato all’evoluzione dell’economia mondiale. Per questo, la corsa realizzata in questo avvio di 2023 (circa +22% rispetto a un progresso delle Borse mondiali del 9% in euro e dividendi inclusi) ci sembra stimare ampiamente le buone prospettive del settore – per esempio, il rapporto tra prezzo e utili attesi da qui a un anno per le società del settore dei macchinari industriali è di circa 20 contro una media di 15 per il resto delle azioni mondiali (l’indicatore è come un prezzo al chilo, più è elevato, più lo strumento è caro). Considerati i rischi di recessione che ancora incombono, nel complesso riteniamo che le azioni del settore siano correttamente valutate e che non sia il momento di acquistare ora quote di questo Etf – se già le hai, puoi però mantenerle.
Tra le società dell’Etf L&G Robo Global Robotics and Automation c’è anche Autodesk (214,14 Usd; Isin US0527691069), società che fornisce software per aiutare nella progettazione di edifici, auto, impianti… I suoi software sono utilizzati, per esempio, dai grandi studi d’architettura. Le azioni non sono proprio a buon mercato, ma secondo noi meritano un acquisto per puntare sulla sempre maggiore automazione nel mondo dell’industria e delle costruzioni. Si comprano sul listino Nasdaq.
intelligenza artificiale
Diverso l’andamento e la composizione dell’Etf Wisdomtree artificial intelligence (51,45 euro; Isin IE00BDVPNG13), che investe in circa 60 società che stanno lavorando allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Visto che questa si basa per lo più su microchip e su sistemi informatici, non sorprende che in questo caso l’Etf sia costituito per lo più da società del settore tecnologico (circa l’85% dell’Etf). Così come non sorprende che in questo avvio del 2023 l’Etf si sia comportato benissimo, guadagnando circa il 38% (di poco superiore al +36% del settore tecnologico in euro e dividendi inclusi) rispetto al +9% delle Borse mondiali. Noi avevamo consigliato per la prima volta una scommessa su questo Etf a settembre del 2020 (vedi n° 1379), ma visto l’ottimo andamento (+50% in pochi mesi) già a marzo 2021 (vedi n° 1407) avevamo suggerito di portare a casa un po’ di guadagni e di mantenere la metà delle quote di questo Etf. Da allora l’andamento non è stato brillante, invariato, nonostante sullo stesso periodo il settore tecnologico abbia messo su circa il 13% (che diventa circa +22% grazie all’effetto dei cambi e dei dividendi): è l’impatto del fatto che a sviluppare l’intelligenza artificiale ci siano – e siano ricompresi nell’Etf – anche grandi colossi come Amazon (134,68 euro, Isin US0231351067; mantieni) che sul periodo hanno perso il 12,4% (-7,2% in euro) e che risentono anche di ulteriori fattori rispetto a quelli dello sviluppo dell’intelligenza artificiale – nel caso specifico, dei timori per un rallentamento delle vendite post-pandemia. Nel complesso, riteniamo che le azioni del settore abbiano buone prospettive, ma scontate per lo più correttamente dal mercato – gli indicatori di convenienza sono ancora più elevati (quindi peggiori) di quelli del settore dell’automazione. Inoltre, sono azioni parecchio ballerine. Per tutte queste ragioni, anche in questo caso consigliamo di non acquistare ora le quote di questo Etf, ma di limitarti a mantenere quelle che hai.
Avrai sentito parlare di ChatGPT, la forma di intelligenza artificiale “relazionale” al momento più popolare, tanto che sia Alphabet (con Bard; vedi pagina 4), sia Twitter (con xAI) cercano di contrastarla. ChatGPT è sviluppata da OpenAI, una società non quotata in Borsa ma in cui, nel corso degli anni, Microsoft (345,24 Usd; Isin US5949181045), avrebbe iniettato ben 13 miliardi di dollari. Microsoft non è più solo la società del sistema operativo Windows, ma un gruppo che sta investendo molto sull’intelligenza artificiale, sulla pubblicità online e sui sistemi di cloud – andando in forte contrasto con altri colossi come Google (Alphabet) e Amazon. Le azioni Microsoft non sono proprio a buon mercato, ma meritano un acquisto per puntare sul futuro dell’intelligenza artificiale. Si comprano sul listino Nasdaq.