La settimana delle Borse: brividi di fine estate

La settimana delle Borse
La settimana delle Borse
Ancora una volta è stata la Cina a preoccupare i mercati: le esportazioni e le importazioni nel Paese restano in contrazione, mentre il dato sull’andamento dell’attività dei servizi è sceso ai minimi degli ultimi 8 mesi. In questo contesto, il fatto di aver sventato all’ultimo minuto il fallimento di un colosso immobiliare è riuscito a mitigare solo parzialmente la paura che la frenata cinese possa impattare sull’attività di tante società, anche occidentali.
In Europa, però, le cose non vanno meglio: la Germania ha visto gli ordini alle sue fabbriche crollare molto più del previsto e, complice una Banca centrale che potrebbe non cambiare politica sui tassi d’interesse per effetto del rialzo dei costi dell’energia, i timori di una recessione nel Vecchio Continente sono riaffiorati.
In questo contesto, sorprende la forza dell’economia statunitense – richieste di sussidi alla disoccupazione ai minimi e andamento dei servizi migliore del previsto – ma il mercato non è stato comunque sereno per colpa delle rinnovate tensioni commerciali con la Cina.
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Ecco l’andamento della settimana per le Borse consigliate (prima in valuta locale e poi in euro)
Australia: -1,7%; -1,8%
Canada: -2,3%; -1,9%
Cina: -1,9%; -1%
Corea: -0,6%; -0,9%
Giappone: -0,3%; -0,6%
Indonesia: -1,2%; -0,9%
Messico: -1,2%; -2,8%
Regno Unito: +0,2%; invariata
Svezia: -0,5%; -0,3%
Stati Uniti: -1,3%; -0,4%
Svizzera: -1,1%; -1,1%
A condizionare l’azione delle Banche centrali potrebbe essere la tensione sui costi dell’energia: il prezzo del petrolio di qualità brent ha rivisto i 90 dollari al barile, per chiudere poi la settimana in progresso dell’8,7%, condizionato dalla decisione di Arabia Saudita e Russia di rallentare ulteriormente l’attività delle trivelle e ridurre l’offerta di greggio sul mercato fino alla fine del 2023.
In questo contesto, a frenare la corsa del greggio non è bastato che Chevron (167,21 Usd; Isin US1667641005) annunciasse un aumento degli investimenti in Texas: avverano nel 2024, quindi l’aumento della produzione verrà più avanti. È comunque una buona notizia per Chevron, che ora punta alla produzione di 1 milione di barili di petrolio al giorno nel 2025, rispetto a 772.000 barili del 2° trimestre 2023. Le azioni Chevron hanno chiuso la settimana in rialzo dell’1,8%: mantienile.
Eni (14,80 euro; Isin IT0003132476) ha dichiarato di voler aumentare gli investimenti in Egitto nei prossimi anni. Non è una notizia che ha entusiasmato troppo il mercato: le azioni hanno chiuso in rialzo dell’1,8%. Mantienile.
Come dicevamo, a spaventare il mercato sono state le voci secondo cui non solo la Cina avrebbe vietato l’utilizzo dei telefonini di Apple (178,18 Usd; Isin US0378331005) ai dipendenti governativi, ma che starebbe valutando di estendere il divieto anche ad altre società controllate dallo Stato. Le azioni Apple hanno chiuso la settimana con un tonfo del 6%, ma per il momento non c’è motivo di scappare: se hai le azioni, mantienile.
Il timore è che la tensione possa estendersi ad altre società del settore tecnologico, soprattutto dei microchip: non per nulla Softbank ha ridotto la valutazione di Arm (in procinto di quotarsi in Borsa; non note le date al momento di andare in stampa) a una forchetta compresa tra i 48 e i 52 miliardi di dollari rispetto ai 70 miliardi su cui si ragionava a fine agosto (vedi qui). Ciò nonostante, la valutazione sembra comunque oscillare, al meglio, tra il corretto e il caro: non acquistare e valgono le riflessioni fatte qui.
Le azioni del settore dei semiconduttori hanno chiuso la settimana in calo di circa il 3,7%.
Le nubi sulla Germania non possono che riflettersi sull’economia italiana e questo non ha aiutato l’andamento delle banche italiane– le azioni Intesa Sanpaolo (2,41 euro; Isin IT0000072618), per esempio, hanno chiuso a -1,9% (vendi).
Non sono mancati, però, elementi stuzzicanti: Unipol (5,10 euro; Isin IT0004810054) ha, infatti, ha avviato le procedure per salire al 20% del capitale nella Popolare di Sondrio (4,49 euro; Isin IT0000784196). È una mossa che potrebbe preludere a una fusione tra quest’ultima e Bper (2,61 euro; Isin IT0000066123), altra banca dove Unipol ha ruolo rilevante nel capitale. Per ora, il mercato sembra restare prudente: le azioni Popolare di Sondrio hanno chiuso con un rialzo limitato al 3,2% e le azioni Bper hanno perso il 5,8%. Vendi entrambe, ma mantieni le azioni Unipol (-0,7% in settimana) che continua, giustamente, a cercare di diversificare le attività in un momento difficile per le attività vita delle assicurazioni.
La prospettiva del polo tra Bper e Popolare di Sondrio sembra lasciare fuori Mps (2,31 euro; Isin IT0005508921). Inoltre, alcuni esponenti governativi hanno dichiarato che non c’è fretta per la vendita delle quote. L’allungarsi dei tempi per un “matrimonio” ha fatto scendere le azioni Mps dell’8,8% nel corso della settimana. Vendile.
Anche nel settore telefonico, però, ci sono state novità pepate: l’Arabia Saudita, tramite STC Group, ha acquisito il 9,9% di Telefónica (3,85 euro; Isin ES0178430E18), diventando il maggiore azionista del gruppo spagnolo. Per il momento, però, si esclude che possa valutare una scalata su tutto il gruppo e infatti le azioni Telefónica hanno chiuso la settimana con un rialzo limitato allo 0,5%. Questo nuovo azionista forte potrebbe, però, aiutare il gruppo a definire un nuovo piano strategico (atteso a novembre) incentrato sull’aumento della liquidità generata per ridurre il debito e rilanciare l’attività del gruppo – la concorrenza sul mercato spagnolo si farà ancora più forte dopo la fusione tra e attività spagnole di Orange e MásMóvil. Se hai le azioni Telefónica in portafoglio, ti consigliamo di mantenerle.
@Fabio Nel momento in cui pubblichiamo questa analisi è in corso l’assemblea straordinaria di Atenor (16,65 euro; Isin BE0003837540) che dovrebbe dare il via libera all’aumento di capitale. A breve, dunque, dovremmo conoscere importo, periodo di svolgimento e condizioni. Continua per il momento a mantenere le azioni.
@Franco Le azioni Volkswagen (121,25 euro; Isin DE0007664005) hanno sofferto nelle scorse settimane sia per un generale andamento negativo del settore (nella prima metà di agosto è sceso in euro poco più dell’11%), sia per i timori sulla forza delle economie tedesca e cinese. Per ora il consiglio è confermato: acquista.
@Lucia Già dalla metà del 2019 (vedi n° 1325) le azioni svizzere sono acquistabili solo sulla Borsa di Zurigo e non su Borse europee: gli scambi di azioni svizzere su Borsa italiana sono da allora sospesi. Se le avevi comprate a Milano, liberartene ora non è facile: devi cercare di fare l’operazione tramite sportello/consulente.
Variazioni settimanali su dati alla chisura dell'8 settembre 2023
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