Azioni francesi: dividendo maggiorato

Dividendi
Dividendi
Come funziona il dividendo maggiorato
Se sei già un azionista di società francesi come Engie (15,35 euro; Isin FR0010208488) o Air Liquide (162,86 euro; Isin FR0000120073) negli scorsi giorni dovresti aver ricevuto una comunicazione della tua banca che ti prospetta la possibilità di ottenere un dividendo maggiorato rispetto a quello pagato agli altri azionisti da parte delle due società. Si tratta di un programma comune ad altre società francesi e che, per le due in questione, va avanti ormai da diversi anni, ripetendosi allo stesso modo anno dopo anno. Praticamente, chi decide di tenere in deposito le suddette azioni per un periodo di due anni, senza mai movimentarle (significa senza venderle), potrà ottenere il diritto a una maggiorazione del 10% per tutti i dividendi pagati dopo il periodo biennale di detenzione – in pratica, invece di un dividendo di 1 euro per azione (stiamo usando numeri esemplificativi, vedi dopo per le riflessioni sui valori effettivi), incasseresti 1,1 euro. Il meccanismo vale anche in caso di distribuzioni di azioni “gratis” – nel caso ti spettassero 10 azioni gratis, col “bonus” ne riceveresti 11.
Per aderire al programma del dividendo maggiorato – viene chiamato anche “loyalty bonus” o “bonus dividend” – sulla carta basta decidere di vincolare le azioni entro la fine del 2023. La procedura, però, è lunga e la tua banca ti chiederà sicuramente di decidere con largo anticipo (abbiamo verificato che alcune richiedono anche due mesi di preavviso; il timore è che la stessa tempistica di richiesta in caso di necessità di svincolo e vendita).
Perché è un’offerta di scambio
Detto così sembra bellissimo, ma c’è una contropartita: per verificare che tu tenga effettivamente bloccate le azioni per due anni, devi nel concreto cambiare azioni – per questo la comunicazione della tua banca parla di offerta di “scambio”. Significa che le tue azioni cambieranno il codice Isin in modo che possano essere identificate come non più ordinarie, ma come “non negoziabili”. E qui sta l’inghippo: di fatto devi prima chiedere, tramite la firma di un modulo, alla banca di convertire le tue azioni ordinarie in quelle non negoziabili. Ma poi, se nel periodo di due anni, per qualsiasi motivo avessi bisogno di venderle, dovrai rifare la stessa procedura, con tutte le incognite sulle tempistiche previste e sulle richieste della tua banca – potrebbe chiederti di svincolarle tutte e non solo una parte, perdendo, dunque, il diritto al dividendo maggiorato su tutte le azioni originariamente vincolate.
Ogni anno, il codice Isin delle azioni “vincolate” cambia, in modo che la banca sappia da che anno hai diritto al bonus. Per esempio, per le azioni Engie vincolate entro il 2021, il codice Isin diventava FR00140066D6, entro in 2022, FR001400D229.
Ne vale la pena?
In pratica, per ottenere il diritto al dividendo maggiorato bisogna esporsi a dei rischi di liquidabilità del proprio investimento. Ne vale la pena? Prendiamo il caso di Engie. Supponi di avere 150 azioni Engie – ai prezzi attuali corrisponde a un investimento di circa 2.300 euro. Se scegli di aderire al “bonus” devi vincolare le azioni entro la fine dell’anno (il 2023) e significa che avrai il dividendo maggiorato sono a partire dai dividendi pagati dal 2026 in avanti. Ci aspettiamo che per quella data Engie possa pagare, a tutti, un dividendo di 1,25 euro lordi per azione: bloccando le azioni, tu otterresti, invece, 1,375 euro lordi per azione. Al netto della doppia tassazione, l’introito passerebbe per te da 104,06 euro a 114,47 euro: una differenza di circa 10 euro a fronte, però, di un rischio di liquidabilità sostenuto per due anni. È vero che all’aumentare del numero di azioni, aumenta questo guadagno, ma è anche vero che al momento le azioni europee – quindi anche le francesi – non fanno parte delle nostre strategie d’investimento, quindi il numero di esse che dovresti avere in mano dovrebbe essere comunque limitato. Di conseguenza un introito di 10-15 euro all’anno, una volta l’anno, a nostro parere non giustifica il rischio di liquidabilità che corri per due anni per tenere bloccate le tue azioni – stiamo parlando, su investimento del valore di 2.300 euro, di circa lo 0,5% annuo: se c’è maretta sui mercati e devi aspettare tempo per vendere, la perdita del titolo in Borsa può essere, anche solo in un giorno, nettamente superiore al tuo potenziale introito aggiuntivo. Valuta tu nel tuo caso specifico, ma noi, in generale, per quanto detto, non ti consigliamo di accettare lo scambio delle tue azioni ordinarie per quelle non negoziabili e quindi ti suggeriamo di non aderire al programma fedeltà di questi titoli.
Al momento la tassazione francese sui dividendi è del 25%. Su quello che resta si applica il 26% previsto dal Fisco italiano.
Per capire quanta parte del patrimonio dedicare alle azioni francesi (o europee in generale) vai sul nostro sito internet www.altroconsumo.it/investi alla sezione Informarsi, Metodologia e leggi l’articolo “La regola 80-10-10”.
Attendi, stiamo caricando il contenuto