In cerca di direzione

Settimana Borse
Settimana Borse
Il punto sui mercati in settimana
Settimana negativa per le azioni cinesi, dopo che il dato sulle esportazioni del Dragone si è contratto più del previsto. A evitare un tracollo, però, c’è stato l’ottimismo del Fondo monetario internazionale che ha alzato le stime di crescita sia per il 2023, sia per il 2024. Dati poco rassicuranti anche dalla zona euro, con la produzione industriale tedesca che si è contratta più del previsto e l’andamento medio dell’attività manifatturiera e dei servizi per il quinto mese consecutivo su valori che indicano una contrazione e non uno sviluppo. Anche in questo caso, però, il Fondo monetario internazionale ha dato ottimismo ritenendo che la zona euro possa evitare la recessione. Buon risultato per le azioni coreane, dopo la decisione delle Autorità di evitare le vendite allo scoperto (scommesse sul ribasso dei titoli) per qualche mese, bene anche le azioni Usa nonostante i timori che i rialzi dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale Usa possano non essere terminati.
Ecco l’andamento della settimana per le Borse consigliate (prima in valuta locale e poi in euro).
Australia: invariata; -1,8%
Canada: -0,6%; -1,2%
Cina: -2,4%; -1,9%
Corea: +1,7%; +2,8%
Giappone: +1,9%; +1,1%
Indonesia: -0,2%; +0,6%
Messico: invariata; -1,7%
Regno Unito: -0,8%; -1,6%
Stati Uniti: +1,3%; +1,9%
Svizzera: -0,2%; -0,2%
Che fare con le azioni svedesi
Da questa settimana modifichiamo le nostre strategie, aumentando il peso dei bond Usa e riducendo quello delle azioni svedesi, che consigliamo, in generale, di vendere. Che fare allora con Ericsson (50,33 sek; Isin SE0000108656) e H&M (155,16 sek; Isin SE0000106270) che hai già e per cui il consiglio è ancora “mantieni”? Si tratta di azioni di respiro internazionale che, secondo noi, possono dare “pepe” al tuo portafoglio, ma devono rappresentare una posta residuale: al massimo, insieme, il 10% della ricchezza che puoi complessivamente destinare agli investimenti. Attenzione, se hai altre azioni che non rientrano nelle nostre strategie d’investimento (come altre azioni della zona euro) il 10% vale per il totale di tutte queste azioni. Se superi quel limite del 10% hai due vie: o vendi una parte delle azioni Ericsson e H&M o dovrai destinare i nuovi investimenti ad azioni/obbligazioni che fanno parte della nostra strategia (come le azioni Usa), in modo da ridurre “naturalmente” il peso di Ericsson e H&M.
Per conoscere come ripartire al meglio il patrimonio che hai a disposizione per gli investimenti leggi sul nostro sito internet l’articolo “La regola 80-10-10” – lo trovi andando nella sezione “Informarsi” - “Metodologia”.
Prove di forza societarie
A dare sollievo ai mercati ci sono stati gli ultimi risultati societari che hanno mostrato una forza inaspettata, anche a dispetto di nuove regole e tasse. Per esempio, in Spagna la nuova coalizione di Governo potrebbe prolungare nel tempo la tassazione sugli extra-profitti delle società del settore energetico che, invece, doveva avere carattere temporaneo. La prospettiva non è positiva, ma non ha spaventato troppo società come Iberdrola (10,65 euro, Isin ES0144580Y14; -0,3%) che ha già dimostrato nel corso dell’anno di non soffrire troppo per questa imposta – l’utile dei primi nove mesi è risultato comunque superiore del 17% rispetto a quello dell’anno scorso. La società è determinata a crescere sia nella produzione di energie rinnovabili, sia nella distribuzione, mantenendo una buona presenza in diversi Paesi nel mondo. Ha buone prospettive, ma sostanzialmente correttamente valutate. Mantieni. Spostandoci in Italia, la controversa tassa sugli extra-profitti bancari ha prodotto esiti, per lo Stato, nettamente inferiori a quanto si sperasse: praticamente tutte le banche hanno deciso di destinare a riserva l’imposta piuttosto che pagarla allo Stato. Persino Monte Paschi (2,68 euro; Isin IT0005508921), che è controllata dallo Stato, ha deciso di destinare a riserva interna quanto avrebbe, invece, dovuto pagare. Le azioni Monte Paschi hanno chiuso la settimana in rialzo dello 0,9% dopo la presentazione sia di conti trimestrali lievemente sopra le attese, sia della possibilità di pagare un dividendo a valere sui conti del 2024. La riduzione di 1,2 miliardi di possibili rischi legali è una buona notizia, ma ne restano comunque circa 2,9 miliardi su un valore di Borsa complessivo del titolo di circa 3,4 miliardi di euro. Le cose stanno migliorando, ma preferiamo restare prudenti: vendi.
Il settore delle utility europee – di cui Iberdrola fa parte; sono le società che portano luce, acqua, gas… a imprese e famiglie – ha chiuso con un calo dell’1,8%.
Note stonate
Non tutti i conti trimestrali sono stati, però, accolti positivamente dai mercati. Particolarmente negativo l’andamento delle azioni PostNL (1,46 euro; Isin NL0009739416), scese del 18,2% dopo che il gruppo ha presentato conti trimestrali in miglioramento rispetto all’anno scorso, ma non tanto quanto si sperava. In particolare, è stata la crescita dei volumi di vendita nell’attività di consegna dei pacchi (+1,6% nel 3° trimestre) a non soddisfare le sue aspettative. Di conseguenza, il gruppo ha deciso di mostrarsi cauto sui risultati finali del 2023: dopo gli 84 milioni di euro del 2022, PostNL prevede per quest’anno un utile industriale nella fascia più bassa delle sue previsioni (comprese tra 100 e 130 milioni di euro). E, pur senza fornire obiettivi precisi, il management si mostra prudente anche per il 2024 a causa del contesto economico incerto. Noi confermiamo le nostre previsioni, già prudenti, sull’utile per azione 2023 (0,15 euro) e 2024 (0,17 euro). Confermiamo il consiglio: limitati a mantenere le PostNL che già hai.
Nel settore finanziario italiano, balzo del 7,6% per Nexi (6,59 euro; Isin IT0005366767) dopo che il gruppo ha presentato risultati rassicuranti per il terzo trimestre e ha confermato gli obiettivi 2023. Le vendite di attività aiuteranno nel processo di riduzione del debito. Il titolo è rischioso e ballerino, ma vale ancora una scommessa.
Atenor (10,8 euro alla chiusura di venerdì; Isin BE0003837540) ha perso il 22,9% con la notizia dell’avvio dell’aumento di capitale. Se non ci hai seguito sul nostro sito, ormai puoi solo salvare il possibile vendendo appena puoi i diritti d’opzione che ti sono stati caricati in portafoglio lunedì 13/11. Mantieni, invece, le azioni Atenor.
Un approfondimento sui settori: https://www.altroconsumo.it/investi/investire/fondi-e-etf/analisi/2023/11/settori-a-fine-ottobre.
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