La settimana delle Borse: l'inverno che non c'è mai stato

La settimana dei mercati
La settimana dei mercati
Le Banche centrali sono state le protagoniste della settimana delle Borse. Cominciamo da quella Usa: se la conferma dell’attuale livello dei tassi d’interesse era scontato, più sorprendente è stata l’apertura a ben tre riduzioni nel 2024. Una notizia che sembrerebbe confermare gli scenari più rosei per l’economia a stelle e strisce, in grado di reggere bene durante un periodo difficile di inflazione e stretta monetaria, e ora in grado di continuare a trottare con forza grazie al costo del denaro più leggero.
Anche la conferma dell’attuale livello dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale europea era attesa, ma in questo caso, non ci sono state aperture sulla tempistica di una riduzione dei tassi d’interesse, sebbene qualcuno sul mercato ci sperasse, visto che l’economia europea arranca più di quella americana e avrebbe bisogno di una boccata d’ossigeno. Il risultato dei principali titoli della zona euro è, comunque, stato positivo (+0,6%) sebbene inferiore rispetto a quello di altri mercati.
Buone notizie, infine, dalla Banca centrale cinese che, per contrastare i dati non proprio confortanti sull’andamento dell’economia, ha deciso di iniettare liquidità sul mercato per oltre 200 miliardi di dollari.
Insomma, il mercato ha voluto credere che il peggio sia passato e questo ha messo di buonumore le Borse. Le incognite, però, restano e le nostre strategie d’investimento sono confermate (clicca qui).
Ecco l’andamento della settimana per le Borse consigliate (prima in valuta locale e poi in euro).
Australia: +3,4%; +4,1%
Canada: +1%; +1,2%
Cina: +1,7%; +0,4%
Corea: +1,8%; +1,3%
Giappone: +2,1%; +2,6%
Indonesia: +1,9%; +0,6%
Messico: +5%; +4,6%
Regno Unito: +0,3%; +0,2%
Stati Uniti: +2,5%; +1,1%
Svizzera: +1,1%; +1,2%
Prospettive di ripresa economica unite a quelle di tassi d’interesse in calo non potevano che dare la spinta alle azioni delle utility, quelle società che forniscono luce, gas, acqua e servizi di trattamento dei rifiuti a famiglie e imprese – persino le società europee del settore hanno guadagnato, in media, l’1,4%.
Spiccano le utility maggiormente attive nelle rinnovabili, che hanno bisogno di ampi finanziamenti: le azioni EPD Renováveis (18,05 euro; Isin ES0127797019), per esempio, hanno chiuso la settimana in progresso del 3,6%. Anche alla luce delle decisioni della Cop28 di triplicare gli investimenti in rinnovabili, secondo noi sono azioni che meritano ancora un acquisto.
Meno brillante, invece, l’andamento delle azioni Naturgy (27,76 euro; Isin ES0116870314), che hanno perso l’1,3% nonostante il gruppo abbia lanciato il suo più grande progetto fotovoltaico e lo abbia fatto negli Stati Uniti – l’intera produzione di questo impianto verrà venduta nei prossimi 15 anni al colosso tecnologico Google, la cui casa madre è Alphabet. È una buona notizia, ma l’espansione sul mercato americano era un po’ già scontata. Confermiamo il consiglio: vendi.
Waste Connections (145,41 Usd; Isin CA94106B1013) si rafforza in Canada con l’acquisizione di 30 impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti del settore petrolifero nell’Ovest del Paese: dovrebbero dare un effetto positivo sugli utili. Una buona notizia (+5,1% le azioni in settimana) dopo le difficoltà in un paio di discariche (vedi qui). Consiglio confermato: acquista.
I titoli del settore tecnologico non potevano che essere tra i migliori della settimana – dipendono molto dai finanziamenti, quindi se il loro costo scende non può che essere un bene.
In particolare, si rileva il +7,1% medio delle azioni dei produttori di microchip, trainato dal +8,1% delle azioni Intel (46,16 Usd; Isin US4581401001) che hanno beneficiato della presentazione dei processori di nuova generazione, adattati all’intelligenza artificiale (AI), Core Ultra per pc e Xeon di quinta generazione per server. Il management è entusiasta: sottolinea che i pc dotati di processori AI rappresenteranno l’80% delle vendite nei prossimi 4 anni e che molti produttori di pc sembrano interessati ai processori Core Ultra, mentre i processori Xeon sono, secondo il gruppo, più efficienti del 42% rispetto alla generazione precedente e quindi più adatti a competere con i processori dei concorrenti. Sono buone notizie e, se le hai, puoi ancora mantenere queste azioni.
Deludente l’andamento settimanale delle azioni Alphabet (132,60 Usd; Isin US02079K3059) che hanno perso l’1,8% dopo la sconfitta in un caso di Antitrust negli Usa contro il produttore di videogiochi Epic Games (Fortnite). Puoi comunque continuare a mantenere le azioni Alphabet.
All’inizio della settimana è diventata efficace la separazione in due di Solvay: per ogni azione Solvay (25,41 euro; Isin BE0003470755) hai ricevuto un’azione Syensqo (94,50 euro; Isin BE0974464977). L’ultimo valore delle azioni Solvay prima della separazione era di 112,35 euro, la somma dei due valori alla fine di questa settimana è di 119,91 euro, quindi il mercato ha apprezzato la separazione e la scommessa è andata a buon fine.
Che fare ora con le nuove Syensqo? Secondo noi, meritano ancora un acquisto. La società comprende circa il 60% del fatturato della “vecchia” Solvay, inclusa la maggior parte delle sue attività più innovative, in particolare quelle dei polimeri speciali (elettronica, trasporti…) e dei materiali compositi utilizzati principalmente nell’aeronautica, per cui ci aspettiamo buone prospettive (dall’elettrificazione dei veicoli all’alleggerimento dei mezzi di trasporto per ridurre il consumo di carburante). Con il 20% del fatturato derivante da prodotti commercializzati da meno di 5 anni, Syensqo è focalizzata sull’innovazione, il che, però, manterrà il dividendo su livelli non eccezionali. La crescita attesa degli utili (per il 2024 atteso un utile di oltre 6 euro per azione, che dovrebbe salire a quasi 9 euro entro il 2028) lo rende, però, un titolo ancora interessante. Acquista (con moderazione).
E che fare con le “nuove” Solvay? La società si concentra ora sulle attività “tradizionali”: prodotti chimici di base – su tutti carbonato di sodio e bicarbonato (40% delle vendite) – che trovano applicazione in molti settori e in cui Solvay è, in gran parte, leader mondiale. Il loro fatturato, però, è un po’ sotto pressione. Per il 2024 stimiamo un utile per azione di 4,1 euro. Per gli anni successivi, la spinta ai conti arriverà da un piano di riduzione dei costi e dalla contrazione del debito. I dividendi dovrebbero restare costanti.
@Gabriele Ignora le offerte che arrivano dalla TRC Capital: il prezzo offerto o è già inferiore a quello di mercato o comunque non verrà pagato fino a quando non sarà inferiore. Insomma, sono “mini-Opa” per approfittare della distrazione dei piccoli risparmiatori. Le tue azioni restano quotate in Borsa.
@Marco Ricorda che i tuoi guadagni (plusvalenze) o le tue perdite (minusvalenze) sulle azioni che hai in portafoglio restano teoriche fino a quando non le vendi. Non ci sarà, dunque alcun calcolo fiscale da fare alla fine dell’anno, se non quelli relativi all’imposta di bollo (vedi risposta seguente).
@Vittorio Se hai il regime amministrato sarà la tua banca a calcolare e addebitarti l’imposta di bollo sul valore dei tuoi investimenti in deposito – si fa la fotografia del loro valore al momento dell’invito dell’estratto conto (di norma al 31/12) e si applica lo 0,2% rapportato ai giorni coperti dall’estratto conto.
Variazioni settimanali su prezzi al 15/12/23
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