La settimana delle Borse: listini già sazi

La settimana delle Borse
La settimana delle Borse
L’economia americana continua a mostrare una forza inaspettata: sia i dati sulla fiducia dei consumatori, sia quelli sulle vendite di case esistenti si sono rivelati migliori delle attese. Il mercato, però, non ha gioito più di tanto, temendo che la Banca centrale americana possa rimandare il primo ritocco al ribasso dei tassi d’interesse, che era atteso già per marzo.
A questa piccola delusione si è sommato a qualche timore strisciante sul rialzo dei prezzi energetici a causa delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente (vedi paragrafo seguente) e alle prospettive un po’ deludenti per la stagione in corso e la prossima annunciate da FedEx – compagnia americana di spedizioni i cui conti sono considerati un po’ un termometro dello stato di salute dell’economia globale.
Il risultato è un mix che ha portato le Borse a tirare un po’ il fiato. Al momento non ci sono elementi per rivedere le nostre strategie d’investimento – clicca qui.
Le previsioni poco entusiasmanti di FedEx hanno pesato anche sull’andamento settimanale di Deutsche Post (44,95 euro; Isin DE0005552004). Le azioni venivano da un bel recupero che le avevano riportare sui massimi dell’ultimo anno e, a nostro parere, possono beneficiare ancora del miglioramento delle prospettive globali di crescita. Acquista.
Dopo settimane di cali, è tornato a risalire il prezzo del petrolio: gli attacchi di alcuni gruppi yemeniti contro le navi che transitano nel Mar Rosso stanno creando disagi ai trasporti marittimi e alcune grandi compagnie sono state costrette a rivedere le proprie rotte, allungando la percorrenza attorno al Capo di Buona Speranza. Tutto questo crea tensione dal punto di vista dell’offerta di greggio e dei prodotti raffinati, che rischiano di arrivare a destinazione in misura inferiore e più tardi del previsto.
I titoli dei grandi produttori di petrolio ne hanno beneficiato e, in particolare, sono risalite le azioni Eni (15,20 euro; Isin IT0003132476): il gruppo in settimana ha varato la cessione di una quota fino al 9% del capitale di Plenitude (per maggiori dettagli clicca qui). L’introito della cessione è in linea con le nostre valutazioni e confermiamo le stime sui risultati e il consiglio: mantieni.
La crisi nel Mar Rosso ha già determinato un innalzamento dei noli per le petroliere e le navi porta container. È uno scenario favorevole per il gruppo navale D’Amico (6,04 euro; Isin LU2592315662), le cui azioni hanno registrato un ulteriore rialzo in settimana. Se le hai, mantienile.
A proposito di combustibili alternativi, in passato ti abbiamo consigliato una scommessa sulle azioni Cropenergies (11,5 euro; Isin DE000A0LAUP1), che produce etanolo da fonti rinnovabili. In settimana le azioni hanno registrato un’impennata notevole legata al lancio di un’offerta d’acquisto da parte degli attuali proprietari del gruppo sulle azioni ancora non possedute.
L’offerta, che dovrebbe partire a metà gennaio, è di 11,5 euro per azione ed è volta a ritirare le azioni dagli scambi del listino tedesco – l’obiettivo è risparmiare sui costi che sono imposti dalla quotazione in Borsa e rendere la struttura societaria più snella.
Qualunque siano i livelli di adesione all’offerta, la società è destinata a lasciare gli scambi di Borsa: non per nulla il prezzo attuale di mercato è già allineato a quello dell’offerta. Non devi rischiare di restare col cerino in mano (i titoli non scambiati pesano sul deposito titoli anche per i costi): vendi subito le azioni Cropenergies.
Chi ha comprato Cropenergies seguendo i consigli che abbiamo dato nel 2023 (vedi n° 1496, 1504, 1519) ne esce, tenendo conto dei dividendi, in attivo – in particolare chi ha comprato a luglio (vedi n° 1519) ne esce con un guadagno di circa il 21%. Chi, però, le ha comprate nel 2020 (vedi n° 1383) ne esce con una perdita di circa il 10% – devi vendere lo stesso.
Grandi protagoniste della settimana sono state le azioni del settore telefonico. In particolar modo, si sono distinte le azioni Vodafone (69 pence; Isin GB00BH4HKS39): l’operatore francese Iliad, a sorpresa, ha proposto al gruppo britannico di unire le rispettive attività in Italia in una società in comune. Ma non basta: anche Swisscom, secondo indiscrezioni di stampa, starebbe valutando di lanciare un’offerta per rilevare le attività italiane di Vodafone. Come sempre accade in questi casi, le possibili operazioni di “matrimonio” o acquisizione danno pepe ai titoli della società oggetto d’offerta: se hai azioni Vodafone, mantienile.
Anche Telecom Italia (0,30 euro; Isin IT0003497168) ha registrato un buon andamento in settimana: da un lato ha giocato a favore la sentenza dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato che non ha riscontrato per Telecom Italia abuso di posizione dominante nella gara per la fornitura di servizi di telefonia alla pubblica amministrazione; dall’altro si sono riattivate le speculazioni su una possibile “battaglia” per la rete dopo che Vivendi ha depositato l’atto con cui contesta la legittimità della delibera con cui i vertici di Telecom hanno deciso di cedere la rete a KKR. Non vediamo spazi per una speculazione, ma se hai azioni Telecom Italia puoi mantenerle.
Vivace anche Telefónica (3,62 euro; Isin ES0178430E18) dopo il blitz a sorpresa del Governo spagnolo che ha riacquistato il 10% delle azioni del gruppo. Un modo per bloccare eventuali scalate saudite? Mantieni.
Settimana poco brillante per le azioni IBM (160,78 Usd; Isin US4592001014), nonostante il gruppo abbia deciso di pagare 2,4 miliardi di dollari per acquisire due piccole società della tedesca Software AG che sviluppano delle soluzioni che vengono utilizzate nel mercato dell’intelligenza artificiale ad alta intensità di dati. Il gruppo americano cerca, così, di colmare il ritardo rispetto ad altri soggetti già avanti nell’intelligenza artificiale. Mantieni le azioni IBM.
@Antonio Ricorda che se hai scelto il regime amministrato – il più popolare – la tempistica negli ordini di acquisto e vendita è rilevante ai fini fiscali. Per esempio, se vendi oggi un titolo in perdita otterrai delle minusvalenze: se domani vendi un titolo in attivo potrai già sfruttare le minusvalenze per ridurre le tasse da pagare. Non vale al contrario.
@Fabio Le commissioni che ti applica la banca per le compravendite azionarie giocano un ruolo anche nel calcolo del guadagno imponibile ai fini fiscali: le commissioni d’acquisto si sommano al controvalore d’acquisto e quelle di vendita si sottraggono da quello d’incasso – così paghi le tasse su quanto effettivamente hai guadagnato.
@Renato La banca può permetterti di inviare diversi tipi di ordini: quando invii un ordine “al meglio” significa che vuoi che venga eseguito subito alle attuali migliori condizioni di mercato. Puoi, però, impostare anche degli ordini con limite di prezzo: per esempio, acquistare una data azione solo se il prezzo è inferiore a quello che definisci tu.
Prezzi alla chiusura del 21/12/2023
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