Il 2024 delle Borse: col cuore pieno di speranza

La settimana dei mercati
La settimana dei mercati
Le Borse avevano cominciato il 2023 piene di dubbi: l’economia mondiale sarebbe stata in grado di reggere all’aumento del costo del denaro e a una corsa dei prezzi che sembrava non accennare a diminuire? Nel corso dei mesi, soprattutto per l’economia americana, la risposta è apparsa sempre più positiva e questo ha dato speranza ai mercati. In particolare, sono stati i conti trimestrali societari, già dai primi risultati dell’anno, a mostrare una resilienza inaspettata.
In più, nel corso dei mesi, anche il carovita ha cominciato a mollare un po’ la presa, facendo sperare, soprattutto nelle ultime settimane, che la politica di rialzo dei tassi d’interesse da parte delle Banche centrali fosse arrivata ormai al termine. Insomma, le paure si sono progressivamente stemperate e l’economia mondiale ha retto meglio di quanto il mercato si aspettasse.
Certo, non sono mancati momenti di tensione, dal fallimento di alcune banche americane nel mese di marzo, alla crisi del settore immobiliare, soprattutto in Cina, che sta contribuendo a frenare la crescita economica del Dragone – vedi risultato qui in basso. Nel complesso, però, il bilancio è positivo e le Borse mondiali hanno archiviato un rialzo medio superiore al 15%.
I risultati del 2023 per le Borse attualmente consigliate (prima in valuta locale e poi in euro).
Australia: +7,8%; +4,8%
Canada: +8,2%; +7,4%
Cina: -8,8%; -11,8%
Corea: +18,7%; +12,6%
Giappone: +28,2%; +16%
Indonesia: +3,5%; +1,1%
Messico: +18,4%; +31,7%
Regno Unito: +3,8%; +6,3%
Stati Uniti: +24,2%; +20%
Svizzera: +3,8%; +10,2%
Al momento le azioni europee, e di conseguenza anche quelle italiane, non fanno parte delle nostre strategie d’investimento. Ciò, però, non significa che il tuo portafoglio non possa arricchirsi di qualche gustoso “fuori menù” appartenente proprio a questi mercati: l’importante è non esagerare (per dettagli leggi qui).
Tra le azioni che meglio si sono comportate ci sono state quelle del settore tecnologico. Due le ragioni. Prima: la prospettiva che il costo del denaro fosse arrivato ai massimi – queste società sviluppano progetti innovativi che, magari, ancora non producono grandi ricavi e hanno bisogno di cospicui finanziamenti (e meno costano, meglio è).
Seconda: la passione del mercato per l’intelligenza artificiale. Il 2023 è stato l’anno in cui questa tecnologia è sembrata diventare davvero popolare – vedi i programmi come ChatGPT o le applicazioni per la creazione di scenari o personaggi immaginari. Questa rivoluzione richiederà investimenti colossali, a tutto vantaggio dei fornitori di strumenti informatici – dai microchip ai software – che dovrebbero vedere aumentare gli ordini di lavoro.
Nel settore, ci sembra che Microsoft (376,04 Usd; Isin US5949181045) abbia tutte le carte in tavola per giocare un ruolo di primo piano. Le azioni valgono ancora un acquisto.
Tra i settori che hanno brillato anche quello automobilistico, con un rimbalzo inatteso delle vendite grazie alla fine dei ritardi per carenze di semiconduttori. Il 2024 potrebbe essere meno brillante, complici anche i costi per la transizione alle auto elettriche.
Meno brillante, seppur non negativo, il risultato del settore farmaceutico. Primo: anche la Cina ha abbandonato le misure di contenimento e la pandemia è stata superata. Questo ha determinato un calo, più rapido e accentuato del previsto, di tutti i medicinali e i test che erano collegati al Covid-19. Secondo: il settore farmaceutico tende a risentire meno degli alti e bassi dell’economia; in un anno in cui il mercato ha ritrovato fiducia nella crescita economica, settori più “ciclici” sono stati favoriti.
Ciò, però, non significa che non siano mancati spunti rilevanti. Su tutti, il mercato si è focalizzato sulle prospettive dei farmaci antiobesità, che hanno permesso, per esempio, a Novo Nordisk (698,1 corone danesi; Isin DK0062498333), produttore di Ozempic e Wegovy, di diventare uno dei titoli più importanti in Europa – se hai le azioni mantienile, altrimenti non acquistarle ora.
Ma è stato anche un anno in cui diverse società han deciso di varare “operazioni straordinarie” per rafforzarsi per il futuro: in tal senso l’attesa separazione di Sanofi (89,76 euro; Isin FR0000120578) dalle attività consumer health pare promettente. Le azioni Sanofi valgono ancora un acquisto.
La corsa dei mercati potrebbe continuare anche nel 2024, ma ci sono tre incognite. Prima: la variabile geopolitica. Le guerre, tragicamente, sono ormai parte dello scenario e potrebbero avere impatti pesanti – dal rialzo dei prezzi di alcune materie prime alla creazione di rallentamenti nelle forniture di beni e servizi in giro per il mondo. Seconda: la politica delle Banche centrali. Il mercato è ottimista sul ribasso del costo del denaro nel 2024, ma se tali tagli dovessero ritardare rispetto al previsto, la reazione delle Borse potrebbe essere negativa. Terzo: la tenuta dell’economia. Qualcuno dice che “l’onda lunga” del carovita e dei tassi d’interesse elevati del 2023 debba ancora manifestarsi e teme che i risultati trimestrali societari possano essere, alla fine, meno brillanti del previsto.
Infine, c’è un evento, un po’ in là nei mesi, che potrebbe sconvolgere completamente le carte in tavola, con risvolti pesanti anche per il 2025: le elezioni presidenziali americane. Non che durante la presidenza Biden le relazioni tra Stati Uniti e Cina siano state idilliache – vedi le limitazioni alla vendita di alcuni microchip di nuova generazione Usa ad aziende cinesi – ma una nuova presidenza Trump potrebbe riacutizzare le tensioni commerciali. Per investire al meglio, consulta le nostre strategie d’investimento.
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