Avanti ma con qualche mal di pancia: la settimana delle Borse

La settimana delle Borse
La settimana delle Borse
I mercati avevano chiuso il 2023 con la speranza che già in primavera, sia negli Usa, sia in Europa, potessero vedersi i primi ribassi dei tassi d’interesse. Ebbene, in settimana, questa speranza è stata ulteriormente scalfita: da un lato, alcuni esponenti della Banca centrale europea hanno sottolineato come non si possa ancora dare per vinta la battaglia all’inflazione mentre, dall’altro, negli Usa i consumi a dicembre si sono dimostrati migliori delle attese e potrebbero invitare alla prudenza anche la Banca centrale americana.
A tutto questo aggiungi le tensioni geopolitiche che potrebbero portare a nuove fiammate dei prezzi di alcune materie prime. Insomma, i timori che l’economia possa soffrire per effetto dei tassi d’interesse elevati sono riemersi, complice anche la conferma della contrazione della ricchezza registrata in Germania nel 2023 e i dati inferiori alle attese sulla crescita economica cinese.
In particolare, in quest’ultimo caso, a preoccupare sono stati i dati sulla crisi immobiliare, con i prezzi delle case che hanno registrato il sesto calo mensile consecutivo e uno dei più ampi cali annuali degli ultimi tempi. Questo spiega la perdita settimanale delle azioni cinesi, ma il Dragone dovrebbe beneficiare di un aumento delle esportazioni già nel corso di quest’anno: questo ci porta a confermare la sua presenza nelle nostre strategie d’investimento (trovi la più adatta a te cliccando qui).
Ecco l’andamento della settimana per le Borse consigliate (prima in valuta locale e poi in euro)
Australia: -1%; -2%
Canada: -0,3%; -0,1%
Cina: -4,8%; -4%
Corea: -2,1%; -3,2%
Giappone: +1,1%; -0,5%
Indonesia: +1%; +1,4%
Messico: -0,3%; -1,2%
Regno Unito: -2,1%; -2%
Stati Uniti: +1,2%; +1,9%
Svizzera: -0,7%; -2%
Gli attacchi nei pressi dello stretto di Suez hanno costretto, ancora una volta, diverse compagnie di trasporto marittimo a dover cancellare e allungare le tratte per il trasporto di materie prime, generando allarme da parte di diverse imprese in Europa. Ciò nonostante, al momento la reazione del mercato è moderata: nel complesso le materie prime hanno archiviato un rialzo medio limitato allo 0,5%, con il prezzo del petrolio (qualità brent) che ha mostrato lo stesso progresso dello 0,5% rispetto ai valori di chiusura della settimana precedente. Del resto, nonostante l’ottimismo dei principali Paesi produttori di petrolio, la crescita meno forte del previsto in Cina continua a pesare sulle prospettive della domanda di energia – le azioni petrolifere hanno archiviato la settimana con un calo medio del 3,8% e non è un settore in cui ti consigliamo di investire ora.
Le azioni Eni (14,45 euro; Isin IT0003132476) hanno chiuso la settimana in calo del 3,9% dopo le indiscrezioni sul fatto che il Tesoro voglia cedere una piccola quota delle azioni della società – in pratica come fatto tempo fa con le azioni Monte Paschi. La vendita, se avverrà, non cambierà gli assetti e la strategia del gruppo. Se hai le azioni, mantienile.
A proposito di materie prime e di ripercussioni politiche, torniamo a fare il punto su First Quantum Minerals (12,55 Cad; Isin CA3359341052), società canadese che ha visto il proprio destino ribaltarsi nel giro di poche settimane: il rinnovo della concessione in una miniera importante a Panama ha fatto scoppiare, a fine ottobre, delle rivolte nel Paese (vedi n° 1535). Ebbene, è andata a finire che la società ha poi perso il controllo della miniera e ha dovuto sospendere le attività estrattive: una mazzata, considerando che tale miniera pesava per il 40% dei ricavi del gruppo.
La società ha provato a reagire – e questo ha fatto rifiatare un po’ le azioni dai minimi di dicembre – ma le misure sono lacrime e sangue: niente dividendi, ampi licenziamenti, cessioni di miniere più piccole e ricerca di partner per lo sviluppo delle altre miniere più importanti. La situazione, però, è grave e non possiamo escludere il rischio di bancarotta. Purtroppo, la scommessa è andata male: anche se in forte perdita, consigliamo di vendere definitivamente queste azioni.
Le azioni First Quantum Minerals viaggiano di circa il 30% sopra i minimi del dicembre scorso, ma sono ancora sotto del 55% dai valori di fine ottobre 2023 e di circa il 62% dal consiglio speculativo del giugno scorso (vedi n° 1516): purtroppo c’è da leccarsi le ferite, ma i rischi sono ormai troppo elevati. Sfruttiamo il rimbalzo recente per vendere.
Uno dei temi rilevanti per i mercati è quello dei conti trimestrali: per ora sono state soprattutto le grandi banche Usa a svelare i conti del 2023 e i risultati sono stati in chiaroscuro, tanto che le azioni del settore Usa hanno chiuso la settimana in rialzo solo dello 0,1%. Guadagno dell’1,2% per le Goldman Sachs (382,20 euro; Isin US38141G1040): la banca ha mostrato risultati superiori alle attese nell’ultimo trimestre del 2023.
Nel complesso, però, la redditività dei fondi della banca in tutto il 2023 è scesa rispetto al 2022 per effetto dei costi di ristrutturazione legati all’avventura, poco felice, nelle attività rivolte al pubblico indistinto. Ora i due filoni su cui la banca punterà saranno le attività di investment banking (fusioni, acquisizioni, quotazioni in Borsa…) e quelle di gestione di grandi patrimoni.
Il titolo ha alcuni indicatori di convenienza migliori di quelli di altre banche Usa, ma queste ultime hanno anche presentato negli ultimi tempi risultati migliori. Le azioni Goldman Sachs non valgono ancora un investimento.
In Europa, le azioni bancarie hanno perso il 3,3%, anche se le speculazioni sui matrimoni hanno sostenuto alcuni titoli di casa nostra: in particolare, le indiscrezioni vorrebbero Unicredit (26,44 euro, Isin IT0005239360; +3,1% in settimana) in manovra per provare a conquistare la Banca Popolare di Sondrio (6,38 euro, Isin IT0000784196; +9%). Per ora, però, non sembra esserci nulla di concreto e il fatto che il gruppo Unipol (5,45 euro, Isin IT0004810054; +2,1%) controlli il 20% della Popolare di Sondrio complica la scalata. Vendi le azioni Unicredit, non scommettere su Popolare di Sondrio (un’ulteriore salita di Unipol sembra difficile a breve termine) e mantieni Unipol.
Il punto su Apple
Tra i settori migliori della settimana c’è quello tecnologico, sostenuto dal +3% di Apple (191,56 Usd; Isin US0378331005). In attesa dei conti trimestrali, Apple annuncia di essere diventato il primo venditore di smartphone al mondo, superando la concorrenza di Samsung. Attenzione, però: se la domanda globale dei suoi telefonini resta tutto sommato non preoccupante, qualche scricchiolio comincia a vedersi in Cina, dove il gruppo ha dovuto annunciare un insolito calo del prezzo di vendita dei suoi nuovi iPhone 15. La Cina, nell’ultimo anno fiscale, pesava per quasi il 20% dei ricavi del gruppo, per questo il nostro consiglio resta prudente: mantieni.
@Davide Nella nostra strategia dedicata all’investitore “difensivo”, trovano ancora spazio le azioni giapponesi (per il 10%) e le azioni svizzere (per il 5%) – puoi coprire le poste anche con fondi comuni ed Etf che puntano in un colpo solo sull’andamento complessivo delle principali azioni su tali mercati.
@Enrico Euronext è il nome della società che gestisce diversi listini azionari “ufficiali” in giro per l’Europa: se vuoi comprare un’azione francese ti consigliamo, quindi, di farlo su Euronext Parigi – Euronext Milano è il circuito “ufficiale” delle azioni italiane, meglio non comprare le francesi qui.
@Tonino L’offerta che hai ricevuto da TRC Capital su Pfizer (28,28 Usd; Isin US7170811035) è fatta per approfittare della tua buona fede: il prezzo che ti sarà pagato sarà sempre inferiore a quello di mercato. Ignora questo tipo di offerte e non vendere le tue Pfizer che resteranno regolarmente quotate.
Valutazioni e variazioni settimanali su prezzi al 19/01/24
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