Un insieme di note diverse: la settimana delle Borse

L'andamento delle Borse in settimana
L'andamento delle Borse in settimana
L’inflazione negli Usa si è attestata su valori superiori a quelli dell’ultima rilevazione e questo sul momento ha creato un po’ di malumore in chi scommetteva su una possibile riduzione dei tassi d’interesse già a marzo (ipotesi secondo noi troppo ottimista). La delusione, però, è durata poco: a ben guardare, al netto delle componenti energetiche e alimentari, il carovita mostra segnali di rallentamento. Questo significa che il piano di riduzione dei tassi d’interesse in tutto il 2024 non dovrebbe essere rimesso in discussione e questo ha permesso alla Borsa Usa, grazie anche alla spinta arrivata dai titoli tecnologici (vedi dopo), di chiudere in attivo la settimana.
Meno brillante l’Europa, dove le famiglie, nonostante la disoccupazione scesa ai minimi storici, continuano a tirare la cinghia (volume delle vendite al dettaglio in calo). Non è un buon segnale e il rischio che il Vecchio Continente vada in recessione esiste. Per questo, le Borse europee non fanno parte delle nostre strategie d’investimento. Sono presenti, invece, sia le azioni giapponesi, sia quelle cinesi.
Per Tokyo il 2024 si è aperto in modo brillante, complice la sensazione che l’economia possa trottare grazie a una valuta debole che aiuta le esportazioni e a un costo del denaro contenuto. Più incerto, invece, l’andamento della Cina, dove i dati sull’inflazione dimostrano la prudenza dei consumatori a causa della crisi immobiliare. Per fortuna, però, il Paese può contare sul commercio estero per mantenere un certo dinamismo – attesa nel 2024 un’ulteriore ripresa delle esportazioni.
Ecco l’andamento della settimana per le Borse consigliate (prima in valuta locale e poi in euro).
Australia: +0,1%; -0,7%
Canada: invariata; -0,7%
Cina: -2,1%; -1,4%
Corea: -2,1%; -1%
Giappone: +6,6%; +5,6%
Indonesia: -1,5%; -2,1%
Messico: -1%; -1,6%
Regno Unito: -0,8%; -1,5%
Stati Uniti: +1,8%; +2,1%
Svizzera: +0,4%; -0,9%
A complicare il quadro c’è la tensione in Medio Oriente: dopo aver di fatto snobbato le rivolte in Ecuador, il prezzo del petrolio è tornato a scaldarsi dopo l’attacco di americani e britannici in Yemen. Il greggio di qualità brent ha comunque chiuso la settimana sui 79 dollari al barile (-0,4% rispetto alla chiusura precedente). Le azioni del settore petrolifero hanno chiuso con un calo medio del 2,1% risentendo del -4,3% delle azioni Shell (28,99 euro; Isin GB00BP6MXD84) dopo le prime indicazioni sui conti dell’ultimo trimestre (vedi qui). Non conviene acquistarle: limitati a mantenerle se le hai.
Tra i risultati peggiori della settimana c’è da segnalare il -9,1% delle azioni Umicore (21,86 euro; Isin BE0974320526): la persistente debolezza dei prezzi di alcuni metalli preziosi rischia non solo di aver condizionato i conti del 2023 (attesi per metà febbraio), ma di pesare sulla redditività delle sue attività di riciclaggio nel 2024. Nonostante il calo, limitati a mantenere le azioni Umicore.
A trainare i mercati sono stati i titoli del settore tecnologico, in particolare quelli del settore dei semiconduttori che hanno mediamente guadagnato il 4,9%. A sostenerli, le notizie sul buon andamento delle vendite di un importante produttore di Taiwan e l’ottimismo di Nvidia (547,10 Usd; Isin US67066G1040) che ha presentato dei nuovi processori grafici basati sull’intelligenza artificiale e ha confermato i piani di espansione in Cina nonostante le restrizioni in vigore sull’esportazione di tecnologia americana. Le azioni Nvidia hanno chiuso la settimana in rialzo del 10,6%, ma pur stimando una crescita notevole degli utili (da 1,76 Usd per azione dell’anno fiscale 2022/23 – termina a fine gennaio – ai 23,6 Usd per azione stimati per il 2025/26), gli indicatori di convenienza del titolo, a nostro parere, non sono su valori tali da renderlo interessante per un acquisto.
Le azioni Melexis (81,55 euro; Isin BE0165385973) non hanno beneficiato dell’euforia del settore, limitando il rialzo allo 0,4%: a pesare è lo scetticismo del mercato sulla domanda di semiconduttori per il settore auto. Ci sembrano dei timori eccessivi: acquista.
Nelle prossime settimane i mercati seguiranno da vicino l’andamento della stagione dei conti trimestrali societari: a darne l’avvio, come accade da diverso tempo, sono state alcune grandi banche americane. I dati sono stati un po’ in chiaroscuro, tanto che il settore bancario Usa ha chiuso la settimana con un calo medio del 3,2%, ma è ancora troppo presto per trarre indicazioni sull’andamento generale della stagione. Nel settore finanziario Usa, comunque, hanno chiuso in attivo del 2,1% le azioni BlackRock (799,60 Usd; Isin US09247X1019): dopo il via libera delle Autorità americane alla commercializzazione di Etf che detengono criptovalute, il gruppo si è subito lanciato in questo nuovo mercato con il suo primo Etf Spot Bitcoin – segue direttamente il prezzo ‘spot’ (ossia di mercato) del Bitcoin – che ha riscosso ottimo successo sul mercato. Puoi ancora acquistare le azioni BlackRock.
I risultati annunciati da Bank of America (32,80 Usd; Isin US0605051046) si sono dimostrati sotto le attese (minore attività con le imprese) e hanno portato le azioni a perdere il 4,7%. Noi abbiamo ridotto le stime, ma i vertici esprimono ottimismo per il 2024. Mantieni le azioni.
Le azioni del settore farmaceutico hanno chiuso la settimana in rialzo dell’1,2% nonostante il -39,1% delle azioni spagnole Grifols (8,87 euro; Isin ES0171996087), società specializzata in emoderivati. Secondo un fondo americano, il gruppo sovrastimerebbe i suoi utili industriali e, al contempo, sottovaluterebbe il valore dei propri debiti: di conseguenza, la valutazione del gruppo espressa dal mercato sarebbe eccessiva. Grifols ha ovviamente smentito le ricostruzioni, ma non si possono escludere delle sorprese per una società che comunque, anche per le agenzie di rating, ha una situazione finanziaria che potrebbe peggiorare. Se per caso hai le azioni, vendile.
Per ogni azione Sacyr (3,15 euro; Isin ES0182870214) ti è stato attribuito un diritto, valido per il dividendo: entro il 22 gennaio (ma verifica con la tua banca) puoi rivenderlo a Sacyr ottenendo 3,10 euro per ogni 50 diritti. Visto il prezzo di Borsa (in alternativa puoi vendere i diritti sul mercato o avere una nuova azione ogni 50 diritti) e il consiglio sulle azioni (mantieni) è l’opzione consigliata.
@Alberto Purtroppo le azioni BB Biotech sono state ritirate dagli scambi sulla Borsa di Milano a settembre 2023. Non puoi far altro che chiedere alla tua banca o di cambiare la Piazza di negoziazione (Zurigo o Francoforte) o di fartele vendere a un prezzo congruo (con quello in euro di Francoforte). Non sarà facile.
@Armando Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina la Russia ha introdotto una legge che ha imposto la sospensione (e cancellazione) delle azioni russe che erano scambiate al di fuori di Mosca. Erano quelle su cui investivano i vari Etf che per questo sono stati costretti a chiudere e liquidare (vicino a 0) le loro quote.
@Fabrizio In finanza, con la lettera k si intendono le migliaia, mentre la lettera m indica i milioni. Quindi se vedi che un certificate ha negoziazioni per 100k, significa che quel giorno ci sono stati scambi per 100.000 euro – se sono 2m, allora 2 milioni. Ricorda che la compravendita dei certificate è sempre garantita su Borsa italiana.
Variazioni settimanali su prezzi al 12/01/24
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