Prezzo al momento dell'analisi (20/03/2024): 18,81 euro
L'attuale sottovalutazione del titolo ci sembra del tutto giustificata. Fortunatamente Philips può contare sulle altre sue attività.
Consiglio: mantieni
La vicenda dei respiratori difettosi, che ha fatto sprofondare in perdita il 2023 (-0,51 euro per azione), non ha ancora finito di avvelenare Philips (Isin NL0000009538). Certo negli Usa il gruppo è arrivato a un accordo, ma finché non soddisferà i requisiti normativi – il management stesso parla di diversi anni - non potrà più vendere ventilatori in questo Paese. Non per nulla, il gruppo mantiene, prudenzialmente, ancora una volta il pagamento del dividendo (0,85 euro per azione) solo in azioni. Per il 2024, prevede comunque una crescita delle vendite compresa tra +3% e +5% (su base comparabile) e un miglioramento del margine industriale (ante ammortamenti e svalutazioni) grazie alla sua importante ristrutturazione. Potendo ancora contare sulle altre attività - come Diagnostica e cure (49% del fatturato totale), le cui vendite sono aumentate dell'11% su base comparabile nel 2023, mantiene i suoi obiettivi a medio termine.