La settimana delle Borse: a passo lento

Investimenti in Borsa
Investimenti in Borsa
Cresce l’attesa per le riunioni delle Banche centrali e i mercati osservano con crescente attenzione le indicazioni che arrivano dall’economia. Quasi paradossalmente, due notizie positive si sono così trasformate in un pretesto, per le Borse, per fare un passo indietro, nel timore che la futura politica monetaria sia meno accomodante di quanto sperato. La prima notizia sono i prezzi negli Usa, che scendono, sì, ma più lentamente del previsto: questo potrebbe frenare il taglio dei tassi oltreoceano, il che ha portato la Borsa di New York a vivacchiare in territorio negativo. La seconda riguarda il Giappone, dove la revisione al rialzo del Pil e la scongiurata recessione segnano un sostanziale capolinea per i tassi negativi: la Borsa di Tokio chiude tra le peggiori della settimana. Anche le altre Borse mondiali, comunque, non hanno fatto faville (vedi a lato).
Ecco l’andamento della settimana per le Borse consigliate (prima in valuta locale e poi in euro).
Australia: -2,3%; -2,7%
Canada: +0,4%; +0,5%
Cina: +1%; +1,7%
Corea: -0,5%; -0,7%
Giappone: -2,5%; -3,2%
Indonesia: -1,5%; -0,9%
Messico: +2,4%; +3,7%
Regno Unito: +0,9%; +0,4%
Stati Uniti: -0,1%; +0,5%
Svizzera: +0,3; invariata
Nonostante il rialzo del petrolio, la settimana di Eni (14,51 euro; Isin IT0003132476) non è stata delle più brillanti, con un -1,3%. Il mercato non è entusiasta del nuovo piano strategico, in cui spicca una riduzione degli investimenti (-20% rispetto al piano precedente): scelta comunque coerente con quello che Eni definisce un modello “satellitare”, orientato sempre più a investire non solo in prima persona, ma anche con “compartecipazioni”. Il rovescio della medaglia dei minori investimenti è una remunerazione più generosa per gli azionisti. Altro aspetto positivo viene dalle indicazioni sulla crescita nelle attività più legate alla transizione energetica, Plenitude e Enilive: trovi più dettagli sul sito. Abbiamo ritoccato al rialzo le stime sul dividendo, ma non modifichiamo quelle sugli utili. Confermiamo anche il consiglio: mantieni. Consiglio confermato anche per Edp (3,62 euro, Isin PTEDP0AM0009), che nel 2023 ha realizzato un utile per azione di 0,23 euro: in salita del 40%, ma inferiore alle attese a causa delle svalutazioni in Brasile, Colombia e Portogallo. Nonostante il calo dei prezzi di vendita dell’elettricità, gli utili sono cresciuti grazie alla normalizzazione della produzione idroelettrica, al calo dei costi di approvvigionamento, al maggior contributo del Brasile e alla vendita di attività. Gli alti tassi d’interesse e le difficoltà nelle rinnovabili pesano sul titolo, ma in attesa che la situazione in questo comparto migliori, EDP conta sull’attività idroelettrica nella Penisola Iberica e sulle reti elettriche in Brasile. Acquista.
Il prezzo del petrolio (brent) è salito del 4% questa settimana, oltrepassando gli 85 dollari al barile. Ciò nonostante, complici le notizie dalle società, l’indice mondiale del settore energia segna una flessione dello 0,7%.
Dopo il nostro consiglio di vendita (vedi Investi n° 1551), la situazione di Euroapi (2,7 euro, Isin FR0014008VX5) si è complicata ancora di più, portando a un nuovo crollo del 20,6% questa settimana. La società, specializzata nella produzione e nella commercializzazione di principi attivi per i farmaci, ha annunciato la sospensione della produzione a Brindisi. Il motivo, ancora una volta, sono gli errori nel controllo qualità. Nel 2023 le vendite della sede di Brindisi avevano raggiunto i 63 milioni di euro, pari al 6,2% delle vendite del gruppo. Di conseguenza, il management ha sospeso le sue previsioni per il 2024, già molto deludenti. Ovviamente saranno riviste al ribasso, e dovrebbero essere annunciate nel 2° trimestre 2024, in occasione della prevista comunicazione sull’attuazione e il finanziamento del progetto di trasformazione e ristrutturazione annunciato di recente con i (catastrofici) risultati del 2023. Se non l’hai ancora fatto, vendi il titolo.
Vodafone (69,85 pence; Isin GB00BH4HKS39; -1,5% questa settimana) ha annunciato ufficialmente la vendita alla svizzera Swisscom di Vodafone Italia, operazione di cui ti avevamo parlato un paio di settimane fa. I proventi di questa vendita (pari 8 miliardi di euro) saranno per metà restituiti agli azionisti tramite acquisti di azioni proprie. Il management ha, però, annunciato che dimezzerà il dividendo per il 2024/25 a 0,045 euro dagli 0,09 euro del 2023/24. La cessione dell’attività italiana, che oggi rappresenta l’11% del fatturato del gruppo, quadra con la rifocalizzazione strategica effettuata dal gruppo britannico negli ultimi anni: mantieni. Vodafone non è l’unico titolo del settore in calo: anche Orange Belgium (12,56 euro; Isin BE0003735496) continua a perdere terreno in Borsa (-1,9% questa settimana). Le prospettive non sono incoraggianti: la concorrenza aumenta con l'arrivo del nuovo operatore Digi sul mercato belga e il gruppo, che si è indebitato per finanziare l’acquisizione di VOO (l’operatore via cavo vallone) avrebbe bisogno di realizzare parecchi investimenti. Secondo noi, gli investitori non devono aspettarsi dividendi a breve termine. Anche se ai minimi degli ultimi anni, l’azione resta sopravvalutata. Vendi.
Restando nel settore telecom, continua la maretta su Telecom Italia (0,22 euro, Isin IT0003497168) che anche questa settimana perde l’1,7%, anche se i volumi di azioni passate di mano si stanno “calmando”. Ai prezzi attuali, non è escluso che qualche fondo approfitti dei prezzi “da saldo”, ma la situazione resta incerta. Sono ancora in corso anche le verifiche delle Autorità sugli scambi da record (il 30% del capitale in soli tre giorni) della scorsa settimana. Il nostro consiglio non cambia: limitati a mantenere.
Agfa-Gevaert (1,06 euro; Isin BE0003755692) chiude il 2023 con una perdita di 0,66 euro per azione. Il mercato ha accolto bene i conti (+7,2% il titolo questa settimana), grazie al miglioramento dell’attività nel 4° trimestre. Resta, comunque, il fatto che si tratta di conti in rosso, per quanto in linea con le nostre stime. Considerati anche i cronici costi di ristrutturazione che continuano a pesare sulla società, non ci entusiasmiamo e non cambiamo il consiglio. Mantieni.
@Francesco Il dividendo delle azioni italiane quotate a Piazza Affari viene pagato due giorni dopo la “data di stacco”. Anche se si tratta di un intervallo piuttosto breve rispetto a quello di molte azioni estere, se non vuoi aspettare ricordati che puoi comunque vendere le azioni dopo la data di stacco senza perdere il diritto a incassare il dividendo.
@Giovanna Le Borse dell’eurozona non rientrano ad oggi nelle nostre strategie di portafoglio. Per questo, i consigli di acquisto che trovi qui e nelle pagine successive devono essere compresi nel 10% di investimenti extra-portafoglio (https://www.altroconsumo.it/investi/fiscale-e-legale/metodologia/ultime-notizie/2022/11/801010).
@Roberto Il consiglio sulle azioni di risparmio Telecom Italia (0,22 euro, Isin IT0003497176) è, al momento, lo stesso delle azioni ordinarie: limitati a mantenere, vista la situazione complicata in cui si trova il gruppo. Attenzione, però: non è detto che i consigli sulle azioni di risparmio vadano sempre di pari passo con il consiglio sulle ordinarie.
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