UCB: ritorno alla crescita
Data di pubblicazione 05 marzo 2024Dopo due anni di transizione, la società farmaceutica belga UCB sembra essere all'inizio di un nuovo ciclo di crescita.
Dopo due anni di transizione, la società farmaceutica belga UCB sembra essere all'inizio di un nuovo ciclo di crescita.
Prezzo al momento dell'analisi (04/02/2024): 107,9 euro
Ai prezzi attuali il titolo resta, secondo noi, correttamente valutato.
Consiglio: mantieni
Malgrado la crescita realizzata nel 2° semestre (+2,7%), per tutto il 2023 il fatturato di UCB (Isin BE0003739530) è sceso del 5%, penalizzato dalla perdita dei brevetti di due farmaci di punta, il Vimpat (-65% le vendite) e il Keppra (-13%). Anche se la redditività è un po’ migliorata, grazie al controllo dei costi, l’utile 2023 è arretrato del 18% (a 1,81 euro per azione), penalizzato, tra l’altro, dall’aumento degli oneri finanziari (debito contratto per l’acquisizione di Zogenix nel 2022). Quest’anno il fatturato continuerà a progredire, grazie ai nuovi prodotti: il management punta su una crescita tra il 4,8% e l'8,6%. Certo, a causa dei costi per i lanci dei nuovi prodotti, il margine industriale (rapporto tra utili industriali e fatturato) sarà limitato al 23-24,5% (contro 25,7% nel 2023), ma dovrebbe risalire al 30-35% nel 2025, anno in cui l'utile netto per azione potrebbe superare i 5 euro. I nuovi prodotti - Bimzelx, Fintepla, Briviac - hanno infatti il vento in poppa, mentre si stabilizzano le vendite per il Cimzia (58% del fatturato totale). Inoltre, per il Bimzelx (che da novembre è in commercio per la psoriasi), UCB ha già richiesto l’approvazione negli Usa anche per altre quattro indicazioni terapeutiche.
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