Arrivano le trimestrali Usa…

Le trimestrali sono una buona occasione per fare il punto sui numeri delle società.
Le trimestrali sono una buona occasione per fare il punto sui numeri delle società.
Ovviamente, una prima risposta a questa domanda va ricercata nei risultati relativi al primo trimestre di quest’anno, annunciati da alcune importanti società americane (lo vedremo nel dettaglio più avanti) che non solo hanno fatto il punto su ciò che è stato, ma hanno a volte fatto intendere le attese sul futuro. In generale gli effetti sono stati positivi. A frenare l’ottimismo (e a dare, quindi, una seconda risposta alla domanda) è venuto, però, il dato sul Pil Usa che è cresciuto meno del previsto: nel 1° trimestre dell’anno in corso ha fatto segnare un +1,6%, contro attese di un più solido +2,5%; come se ciò non bastasse, l’indice dei prezzi delle spese personali negli Usa, nel primo trimestre, è salito oltre le attese, con un dato che rende più lontana la possibilità di un taglio dei tassi a giugno, fatto che, ovviamente, non fa bene ai mercati (per tutti i dettagli su Pil e prezzi vedi alle pagine 11 e 12).
Per ora le nostre strategie (www.altroconsumo.it/investi/la-nostra-strategia), non cambiano, ma abbiamo recentemente aggiornato le nostre attese di crescita economica e di inflazione per i vari Paesi, per cui non è escluso che possano esserci novità in futuro, dopo tanti mesi in cui i portafogli erano rimasti fermi. Continua a seguirci.
Teniamo costantemente aggiornate le nostre stime sull’andamento dell’economia che contribuiscono a creare le nostre strategie di portafoglio. Per fare solo un paio di esempi lo scorso 24 aprile abbiamo alzato le nostre attese di crescita Usa da +0,9% a +2,7% per il 2024 e da +1,9% a +2% nel 2025, tenendo invariato il dato 2026 a +2,2%, mentre per l’eurozona abbiamo abbassato le stime 2024 da +1% a +0,8%, mantenuto inalterate a +1,2% quelle del 2025 e alzato quelle del 2026 da +1,1% a +1,4%.
Ecco l’andamento della settimana per le Borse consigliate (prima in valuta locale e poi in euro).
Australia: +0,1%; +1,6%
Canada: +0,6%; +0,9%
Cina: +5,5%; +5,4%
Corea: +2,5%; +2,9%
Giappone: +2,3%; +0,5%
Indonesia: +0,8%; +1%
Messico: +3,5%; +3,9%
Regno Unito: +3,1%; +3,2%
Stati Uniti: +2,7%; +2,6%
Svizzera: +0,4%; -0,2%
Il settore tecnologico americano è stato il protagonista, nel bene e nel male, della scorsa settimana. Hanno deluso Meta Platforms (443,29 Usd, Isin US30303M1027) che ha perso il 7,9% sulla scia di un peggioramento delle attese e IBM (167,13 Usd; Isin US4592001014), il cui prezzo (-8%) ha sofferto a causa di prese di beneficio sull'annuncio di un aumento limitato al 3% su base comparabile del fatturato nel 1° trimestre 2024, mentre l'obiettivo del gruppo per l'intero anno rimane un aumento di circa 5%. IBM ha anche annunciato la costosa acquisizione della società di software cloud HashiCorp. Mantieni sia Meta Platforms, sia IBM. È andata molto bene (+11,6%) ad Alphabet (171,95 Usd; Isin US02079K3059), che continua a beneficiare di una accelerazione netta della sua attività nella pubblicità online, grazie in particolare ai suoi investimenti nell'intelligenza artificiale che permettono di rispondere meglio alle richieste degli utenti di Internet. Per la prima volta nella sua storia, il gruppo pagherà un dividendo ai suoi azionisti. Mantieni il titolo.
Il prezzo di Intel (31,88 Usd; Isin US4581401001) è crollato (-6,8%) dopo l'annuncio di previsioni deludenti per il trimestre in corso (perdita attesa di 0,05 Usd per azione). Le speranze di una ripresa duratura della crescita sono rinviate alla seconda metà del 2024, con un forte aumento della domanda di processori per personal computer. Nel settore chip per server, Intel fatica a competere con Nvidia (877,35 Usd, Isin US67066G1040, +15,1%) i cui prodotti sono più adatti allo sviluppo dell'intelligenza artificiale. È probabile che la volatilità dei prezzi resti significativa nei prossimi mesi in attesa dei primi benefici degli investimenti in nuovi impianti di produzione di semiconduttori per conto terzi. Mantenete sia Intel sia Nvidia.
Il colosso australiano BHP aveva proposto di acquisire il gigante minerario Anglo American (2.643 pence, Isin GB00B1XZS820, +21,3%), facendolo schizzare con un’offerta non sollecitata che è stata rifiutata dalla “preda”. L'offerta di BHP (interamente in azioni) valutava Anglo American a 2.508 pence contro un prezzo di Borsa di 2.155 pence il giorno prima dell'offerta. Quest’offerta ha fatto rimbalzare il titolo, fermo da mesi per il calo dei prezzi di alcune materie prime. L’offerta è stata respinta, ma BHP sembra disposta a rialzarla per convincere gli azionisti di Anglo American, che non le hanno sbarrato, per principio, la strada. Noi manteniamo il nostro consiglio di acquisto sul titolo, che assume ora una valenza più speculativa.
Ottimo 1° trimestre per Novartis (89,5 Chf; Isin CH0012005267) che è salita del +4,6% in Borsa. Il fatturato è cresciuto dell'11% (esclusi gli effetti valutari), spinto dal dinamismo dei numerosi prodotti di punta. Ha alzato le previsioni per il 2024 e noi facciamo lo stesso e lasciamo inalterato il nostro consiglio d’acquisto. Il gruppo chimico belga Umicore (21,04 euro, Isin BE0974320526; -0,2%) ha confermato le sue aspettative per l'esercizio 2024, anticipando un calo dell’utile industriale (ante ammortamenti), che si dovrebbe attestare tra 900 e 950 milioni di euro rispetto ai 972 milioni di euro del 2023. Le attività materiali per batterie dovrebbero iniziare comunque a riprendersi già a partire dalla seconda metà dell'anno, grazie all'esecuzione dei contratti conclusi negli ultimi 2 anni (con Volkswagen, ACC, AESC). Bisognerà però aspettare il 2025 prima di vedere aumentare davvero il contributo di quest’attività all’utile industriale del gruppo, a causa dei costi di avvio della produzione. Mantieni il titolo.
Non dimenticare che alla strategia di portafoglio più affine al tuo profilo puoi affiancare (rispettando la regola dell’80-10-10 che trovi qui: altri strumenti che ti aiutano a gestire le incertezze (solo per citarne alcuni, dall’oro ai prodotti a capitale protetto).
@Giorgio T. Trovi un approfondimento sulla Tobin Tax sul nostro sito cliccando su Approfondimenti, nella banda in alto e, quindi, nel menu a tendina, su Investimenti e fisco, oppure direttamente al seguente link https://www.altroconsumo.it/investi/fiscale-e-legale/investimenti-e-fisco/analisi/2023/12/tobin-tax.
@Giorgio F. Sul sito di Borsa italiana è presente una pagina col calendario delle date di stacco dei dividendi. In queste pagine e/o sul nostro sito trovi ogni mese il consuntivo dei dividendi staccati (al netto della tassazione). Ricordiamo che non è il caso di comprare un titolo prima del dividendo solo per incassare la cedola.
@Maurizio Il nostro posizionamento sul settore del solare rimane a tutt’oggi invariato e, essendo parte integrante delle nostre strategie extra-portafoglio e sostenibili (www.altroconsumo.it/investi/investire/investimenti-sostenibili), sarà oggetto di aggiornamento nel prossimo futuro. Continua a seguirci.
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