Avevamo parlato della danese Demant (304,8 corone danesi al 27/6; Isin DK0060738599) nel numero
1465, consigliandoti una scommessa. Demant è attiva nelle tecnologie che curano l'udito (apparecchi acustici, impianti uditivi, servizi diagnostici…) ed è cresciuta molto nel corso degli ultimi anni. Nel 2019 fatturava quasi 15 miliardi di corone danesi. Il dato è sceso a poco più di 13 nel 2020, ma poi ha ripreso a correre: 16,7 nel 2021, 18,6 nel 2022 e 21,6 nel 2023. Gli utili hanno seguito un andamento diverso (6 corone per azione nel 2019, 4,7 nel 2020 e poi 10,7 nel 2021, 9,2 nel 2022 e 8 nel 2023), ma hanno confermato la buona salute di un gruppo negli ultimi 10 anni non è mai andato in rosso e che non ha neppure mai distribuito dividendi trattenendo la ricchezza generata nella società. Nel primo trimestre 2024 il fatturato è cresciuto del 3% sullo stesso periodo dell’anno precedente, generando da parte della società previsioni di crescita tra il 4-8% nel 2024 (senza contare eventuali acquisizioni) e un utile industriale al netto della parte dei costi pluriennali (Ebit) sull’attività ordinaria tra i 4,6 e i 5 miliardi di corone (era di 4,1 nel 2023 3,2 nel 2022). Le attese degli analisti sono ottimiste e si attendono un utile per azione di 13,9 corone nel 2024, 16,3 nel 2025 e 18,1 nel 2026. Sono dati a nostro avviso generosi, ma se pure riescono a portare la società a livello di rapporto prezzo / utili in linea col settore attrezzature mediche da qui al 2025/2026, non riescono ad abbattere altri rapporti come quello prezzo / valore contabile, nel 2024 sopra quota 6, su valori più vicini a quelli del settore che viaggia su livelli molto più bassi. Insomma, a livello di multipli è cara. Certo la qualità dei bilanci è buona e il rischio è basso (1/5), ma c’è anche da dire che il momentum è neutro. La società viene tra l’altro da un poderoso rialzo rispetto ai minimi degli scorsi anni (intorno alle 200 corone) che il ripiegamento di circa il 10% in un mese non è riuscito a cancellare. Ci sembra venuta l’ora di chiudere la scommessa perché non vediamo grandi spazi per nuove impennate, almeno a breve, visto il clima già ottimista sulle sue prospettive. Vendi.