La settimana delle Borse: nessuna sorpresa, mercati rassicurati

settimana delle borse 1563
settimana delle borse 1563
L’appuntamento clou della settimana era, senza ombra di dubbio, la riunione della Banca centrale europea e l’attesa, prima sforbiciata dei tassi ufficiali. Su questo fronte, tutto da copione: il taglio è arrivato, ma altrettanto da copione è l’atteggiamento cauto della Bce sull’ipotesi di ulteriori abbassamenti dei tassi. Anzi, le stime sull’inflazione sono state riviste al rialzo, motivo in più per giustificare la prudenza dell’istituto centrale. I mercati erano, comunque, preparati a queste notizie, tanto che l’indice dei 50 principali titoli dell’eurozona segna un +1,4%. Nel frattempo, nel fine settimana (un po’ prima in alcuni Paesi) si sono svolte le elezioni europee, e nel momento in cui scriviamo (mattina di lunedì 10 giugno) i mercati sono impegnati ad analizzare le conseguenze economiche degli esiti del voto. La reazione a caldo dei mercati vede le piazze europee in lieve calo, ma è presto per tirare le conclusioni. Decisamente più marcata, invece, la reazione sia della valuta sia della Borsa messicana nella settimana che è seguita alle elezioni presidenziali: i mercati temono gli effetti sul percorso di riforme. E ora? Dopo la Bce, nei prossimi giorni la parola passa alla Fed, per la quale tuttavia non c’è da attendersi un allentamento della politica monetaria. Nel frattempo, le nostre strategie di investimento sono confermate.
Ecco l’andamento della settimana per le Borse consigliate (prima in valuta locale e poi in euro).
Australia: +2,1%; +1,6%
Brasile: -1,1%; -1,1%
Canada: -1,2%;-1,6%
Cina: +1%; +1,4%
Corea: +3,3%; +5,1%
Giappone: +0,5%; +1,1%
Indonesia: -3,5%; -2,8%
Messico: -4%; -10,4%
Regno Unito: -0,4%;invariata
Stati Uniti: +1,3%; +1,7%
Svizzera: +2,1%; +3,2%
Il prezzo dell’oro nero registra un passo indietro: pur rimanendo su livelli elevati, cala del 2,6% a 79,7 dollari Usa (per la qualità brent). Questa flessione è lo strascico delle decisioni della riunione dell’Opec+ di cui già ti abbiamo accennato la scorsa settimana: i Paesi produttori di petrolio che fanno parte dell’associazione hanno sì deciso di prolungare i tagli alla produzione fino al 2025, ma hanno anche messo allo studio un loro graduale rientro (ecco il perché del calo dei prezzi). Nel complesso, il calo del petrolio ha portato l’indice che riassume le azioni delle società petrolifere a calare del 2,2%, mentre l’italiana Eni (13,99 euro, Isin IT0003132476) fa un po’ peggio della media e segna un -3,5%. Anche ai prezzi attuali, il consiglio non cambia: mantieni.
Al salone dell’informatica Computex di Taiwan, Nvidia (1208,9 usd, Isin US67066G1040) ha indicato che la sua nuova generazione di chip per strumenti di intelligenza artificiale (AI), denominata Rubin, sarà lanciata nel 2026. Il gruppo ha, inoltre, pianificato il lancio ogni anno di una nuova “famiglia” di chip per AI: un ritmo più ravvicinato di quanto inizialmente previsto. Questi annunci hanno spinto il titolo a nuovi massimi (+10,3% questa settimana), tanto che ora Nvidia è il secondo titolo al mondo per capitalizzazione (numero dia azioni moltiplicato per il loro prezzo) davanti a Apple. Ora solo Microsoft (423,85 Usd, Isin US5949181045; acquista) ha una capitalizzazione superiore a quella di Nvidia, ma c’è da domandarsi se anche questo primato non possa essere insidiato. Ai prezzi attuali, l’azione Nvidia resta comunque, secondo noi, correttamente valutata. Mantieni.
Qui sopra ti abbiamo appena detto che Nvidia ha raggiunto nuovi massimi storici (il prezzo che vedi citato è quello di chiusura di venerdì 7 giugno). Eppure, se cerchi ora il prezzo di quotazione, troverai un valore pari a circa un decimo. Un crollo improvviso? No, nulla di cui preoccuparsi: la società ha effettuato una suddivisione delle azioni (10 azioni nuove per ogni azione vecchia). Tecnicamente l’operazione, per te, è neutra: hai più azioni, ma con un prezzo più basso, il valore complessivo non cambia. Nessun danno, quindi, anzi indirettamente potresti avere dei benefici, te ne abbiamo parlato negli scorsi giorni.
Anche il colosso americano Intel (30,74 Usd; Isin US4581401001) ha presentato al salone dell’informatica di Taiwan le ultime versioni dei suoi processori per server Xeon e la nuova generazione di chip per laptop Lunar Lake. Ha, inoltre, indicato che riceverà 11 miliardi di Usd dalla società di gestione Apollo in cambio di una quota del 49% della sua nuova unità di produzione di semiconduttori in Irlanda. A differenza di Nvidia, tuttavia, i nuovi prodotti presentati da Intel non hanno entusiasmato il mercato, tanto che il titolo segna un -0,4% questa settimana. Limitati a mantenere.
Nonostante le delusioni di Intel, grazie al traino di Nvidia e Asml nel settore ha comunque prevalso il bel tempo: il comparto dei semiconduttori chiude la settimana con un +6,7%, quello dei software con un +2,8%.
Restando nell’ambito tecnologico, giornate decisamente positive anche per Asml (958,9 euro; Isin NL0010273215; +10,1% questa settimana) il produttore olandese di attrezzature per il settore dei semiconduttori. Cosa ha messo le ali al titolo? In questo caso, è stato l’ottimismo del management. Il direttore finanziario del gruppo ha, infatti, lasciato intendere di essere ottimista sugli ordini per i prossimi mesi da parte del suo principale cliente, la taiwanese TSMC. Ha, inoltre, indicato che il fatturato del gruppo sta andando bene e tende verso il limite superiore della sua forchetta di previsioni per il 2025. Queste indicazioni hanno spinto il titolo, che ha guadagnato il 40% da inizio anno, verso un nuovo record, tanto che ASML è diventata ormai la seconda società per capitalizzazione del mercato azionario europeo, davanti alla francese LVMH (762,5 euro; Isin FR0000121014; +3,8% questa settimana; vendi). Secondo noi, anche ai prezzi attuali, il potenziale di crescita di Asml non è esaurito. Acquista.
Brutte notizie per Umicore (16,43 euro, Isin BE0974320526, -9,4% settimanale). AAC, la joint venture tra Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies con cui Umicore aveva stretto un accordo per la fornitura di catodi per veicoli elettrici in Europa, sta valutando la conversione di una delle sue fabbriche di batterie alla tecnologia cinese LFP, non coperta dalla società belga. Vendi.
@Fabio Anche se acquisti un titolo statunitense sulla Borsa di Milano, la tassazione non cambia rispetto all’ipotesi di acquistarlo sulla Borsa Usa: i dividendi hanno una doppia tassazione (15% negli Usa e poi il 26% sulla parte restante in Italia), mentre l’eventuale plusvalenza, cioè la differenza tra prezzo di vendita e di acquisto, è tassata al 26%.
@Rosario Consigliamo l’acquisto di Deutsche Post (39,5 euro, Isin DE0005552004) sul mercato principale, come per tutte le altre azioni, per due motivi: la maggior liquidità e il non correre il rischio di essere esclusi da operazioni straordinarie. Quanto al fisco, come puoi leggere qui sopra acquistare a Milano non ti evita la doppia tassazione.
@Serena Da anni non esiste più un lotto minimo per le azioni, teoricamente puoi acquistare anche un solo titolo. Fai attenzione, però, alle spese. A meno che non si tratti di titoli con un prezzo unitario particolarmente elevato, acquistare una sola azione può essere un salasso se la banca ti applica spese fisse o spese percentuali con un minimo.
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