Eni: semestre in calo, ma meglio del previsto

Eni risultati semestrali
Eni risultati semestrali
I primi sei mesi del 2024 vedono Eni (Isin IT0003132476) mettere a segno un utile di 0,56 euro per azione, in calo del 30% circa rispetto ai primi sei mesi del 2023. In rosso, sullo stesso periodo, anche il volume di attività, con ricavi in calo del 2% (-4,5% per quelli derivanti dalla gestione caratteristica).
Nonostante il segno meno, ci sono diversi aspetti che rendono questi dati meno brutti di quanto può apparire a prima vista, tanto che la reazione del titolo dopo la presentazione dei dati è stata positiva: al momento in cui scriviamo, a metà giornata di venerdì 26 luglio, l’azione Eni è il miglior titolo della giornata tra tutti quelli quotati a Piazza Affari e segna un rialzo del 3,6% a 14,526 euro per azione. Quali sono questi aspetti?
Primo: è vero che i conti sono in flessione, ma il mercato aveva pronosticato un calo di ricavi e utile ancora più marcato, per cui i numeri presentati ieri sera si sono, di fatto, rivelati una sorpresa positiva.
Secondo: alcuni settori, in particolare quello dell’esplorazione e produzione (E&P), che fa la parte del leone nei conti del gruppo, registra un progresso dell’utile operativo. Bene anche la generazione di liquidità.
Terzo: se si guarda al solo secondo trimestre, i conti sono in positivo: i ricavi sono cresciuti del 16,4% e l’utile è più che raddoppiato, passando dagli 0,09 euro per azione del 2° trimestre 2023 a 0,20 euro per azione nel 2° trimestre 2024. In altre parole, il secondo trimestre ha “raddrizzato”, sebbene solo parzialmente, il -49% registrato dagli utili nel 1° trimestre dell’anno (e infatti, come dicevamo in precedenza, il bilancio dell’intero semestre è ora “solo” -30%).
Infine, al di là dei conti semestrali, ci sono altre notizie arrivate in questi giorni che contribuiscono a supportare il titolo. Tra le principali, ci sono:
- l’intesa raggiunta da Enilive per la realizzazione di una nuova bioraffineria in Malesia
- la conferma del piano di remunerazione agli azionisti (acquisti di azioni proprie e dividendo, per quest’ultimo è già stato confermato un acconto a settembre)
- non ultimo, l’accordo in esclusiva con il fondo KKR (protagonista anche di altre operazioni con società di peso nel nostro Paese, una per tutte Telecom Italia) per la potenziale cessione di una quota di minoranza (tra il 20% e il 25%) di Enilive. Un accordo, quest’ultimo, ancora da definire e concretizzare, ma che è coerente con la strategia attuata di recente dal gruppo che vede un modello “satellitare” capace di attirare anche capitali da potenziali partner, anziché mantenere la proprietà esclusiva al 100% delle proprie attività.
Dopo i conti abbiamo ritoccato al rialzo le stime sull’utile per azione 2024 (da 2,06 a 2,11 euro per azione). Per il 2025, confermiamo le nostre stime sull’utile a 2,17 euro per azione, mentre per il 2026 stimiamo utili di 2,21 euro per azione. Titolo correttamente valutato, mantieni.
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