La settimana delle Borse: le nubi a Est offuscano il panorama

settimana delle Borse 1569
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Anche questa settimana, sono tante le notizie che hanno contribuito, sia in positivo sia in negativo, a determinare l’umore dei mercati. Dopo il giro di boa nelle future strategie della Fed di cui ti abbiamo parlato settimana scorsa, questa settimana l’attenzione negli Usa è stata catalizzata dalle numerose pubblicazioni dei conti trimestrali (di alcune società ti diamo conto in queste pagine, per altre troverai aggiornamenti sul sito nei prossimi giorni). In Europa, invece, l’appuntamento chiave era la riunione della Bce, che però ha rispettato il copione dei pronostici e non ha quindi entusiasmato i mercati. Ma soprattutto, a tutto questo si è aggiunto il “fattore Cina”: da un lato le tensioni tra Washington e Pechino che impattano in maniera particolare sul settore tecnologico (vedi qui sotto), dall’altro la frenata dei consumi cinesi che impensierisce il settore del lusso. Il risultato di tutto questo è un bilancio tendente al segno meno, con le Borse che, salvo alcune eccezioni, hanno preferito fare un passo indietro rispetto ai recenti record.
A livello settoriale, sono proprio il comparto tecnologico e quello del commercio al dettaglio ad aver registrato le maggiori flessioni, mentre tra i pochi comparti con il segno più c’è quello dell’energia.
Notizie in chiaroscuro per ASML (Isin NL0010273215), il produttore olandese di attrezzature per semiconduttori. Da un lato, i risultati del 2° trimestre hanno superato le attese, soprattutto a livello di ordini (+24%), tanto che il gruppo, contando su una crescita solida nel 2° semestre, ha confermato l’obiettivo di risultati stabili nel 2024 e in netto aumento nel 2025. Dall’altro lato, ASML ha risentito dell’orientamento verso la Cina dei due probabili candidati alla Casa Bianca. L'amministrazione Biden valuta nuove restrizioni alle vendite di attrezzature per semiconduttori in Cina (20% circa del portafoglio di ordini del gruppo), mentre Trump ha indicato che Taiwan e il suo gigante TSMC, il principale cliente di ASML, potrebbero dover pagare da soli la propria difesa. Il risultato di tutto questo è che il titolo, nonostante i conti trimestrali positivi, è calato dai 1.002,20 euro di venerdì agli attuali 838,50 euro. Ma a prescindere dalle tensioni tra Usa e Cina, ASML, con le sue attrezzature all’avanguardia, resta un attore essenziale per il settore dei semiconduttori. La penalizzazione ci sembra eccessiva, visto che ASML prevede una crescita forte e redditizia dei risultati a partire dal 2025. Il nostro consiglio, quindi, non cambia: acquista.
Rovescio della medaglia rispetto agli impatti su ASML, Intel (34,87 Usd, Isin US4581401001) sembra beneficiare di questa sorta di rinascita del nazionalismo negli Usa e quindi dei privilegi per le società americane. Se le elezioni andranno come previsto, potrebbero, inoltre, essere concessi sussidi per accelerare l'insediamento di impianti di produzione di semiconduttori sul suolo americano e tra i principali beneficiari ci sarebbe Intel, che punta a superare Samsung Electronics entro il 2030 per diventare il 2° produttore di semiconduttori al mondo dietro TSMC. Mantieni.
La svizzera Roche (Isin CH0012032048) ha beneficiato dei risultati positivi di uno studio clinico preliminare (fase 1) sul CT-996, il suo prodotto contro l’obesità che ha ereditato con l’acquisizione dell'americana Carmot Therapeutics. Recentemente un analogo studio clinico aveva già dimostrato l’efficacia del CT-388, un altro trattamento contro l’obesità di Carmot Therapeutics. In ogni caso, passeranno diversi anni prima di una possibile commercializzazione del suo farmaco contro l’obesità in un mercato dominato dalla danese Novo Nordisk e dall’americana Eli Lilly. Per questo motivo, non è ancora il caso di entusiasmarsi; è anche vero, però, che questi buoni risultati alimentano la speranza che, prima o poi, anche Roche possa entrare nel mercato in rapida crescita della lotta all’obesità. Non a caso, dai 254,80 chf di venerdì scorso, il titolo è balzato a 278,40 chf. Viste le nuove prospettive, tuttavia, anche ai prezzi attuali l’azione resta, secondo noi, sottovalutata. Confermiamo il nostro consiglio: acquista.
A conferma dell’importanza del mercato della lotta all’obesità, anche Eli Lilly (848,90 Usd, Isin US5324571083) ha beneficiato dei risultati, positivi, di alcuni studi clinici su un suo farmaco. Te ne abbiamo parlato proprio in questi giorni sul sito, se ti sei perso il report lo trovi qui: https://www.altroconsumo.it/investi/investire/azioni/analisi/2024/07/eli-lilly-studi-clinici.
Importanti novità per EssilorLuxottica (Isin FR0000121667), che in una sola giornata annuncia due acquisizioni di rilievo. La prima riguarda una quota dell’80% del capitale di Heidelberg Engineering, società tedesca specializzata in soluzioni diagnostiche e tecnologie chirurgiche digitali per l’oftalmologia clinica: un’operazione che appare coerente con la strategia del gruppo di rafforzarsi nell’area “medico-tecnologica”. Ha, invece, sorpreso i mercati la seconda operazione, con cui EssilorLuxottica ha acquisito da VF Corporation il marchio Supreme per 1,5 miliardi di dollari. La sorpresa riguarda il fatto che è la prima volta che il gruppo si cimenta nel settore dell’abbigliamento: qual è lo scopo di questa svolta strategica? Secondo molte opinioni circolate in questi giorni, potrebbe essere una “porta d’ingresso” per raggiungere una fascia di clientela, molto giovane, difficile da approcciare con i canali finora utilizzati. È una strategia che, se riuscirà a essere implementata, potrebbe dare buoni frutti, ma che per il momento rappresenta un po’ un’incognita per il gruppo che esce dalla sua “zona forte” dell’occhialeria per entrare in un settore che, tra l’altro, in questo periodo è in rallentamento. Un po’ per questo, un po’ per il prezzo (non indifferente), il mercato per ora non ha gradito le novità: rispetto ai 203,40 euro dello scorso venerdì, il titolo viaggia ora a 192,70 euro. Anche noi restiamo scettici, confermiamo il nostro consiglio: vendi.
Rispetto a EssilorLuxottica, l’andamento del titolo del venditore, cioè VF Corporation, è speculare: dai 13,42 Usd di venerdì scorso, l’azione è balzata a 16,03 Usd alla chiusura di giovedì 18 luglio. Anche dopo il balzo, rimane correttamente valutata: mantieni.
Altra notizia circolata in questi giorni è che Meta (475,85 Usd, Isin US30303M1027, mantieni) è in trattative per entrare nel capitale di EssilorLuxottica, con cui già collabora per la produzione degli occhiali intelligenti Ray-Ban, con una quota dal 3% al 5%. Per ora i due gruppi non han commentato.
@Andrea Non seguiamo l’azione Banca Valsabbina, per cui non possiamo darti un consiglio specifico su questo titolo. Quello che, però, possiamo dirti è che il mercato su cui è quotato (Vorvel, prima si chiamava Hi-Mtf) è in generale poco liquido: se cerchi sul nostro sito con il vecchio nome Hi-Mtf, trovi diversi riferimenti dove ne abbiam parlato.
@Edoardo I future sono dei contratti “derivati” in cui le due parti si impegnano a comprare e vendere in futuro un determinato bene (un’azione, una materia prima…) a un prezzo predeterminato. Sono strumenti speculativi molto rischiosi, per saperne di più vai qui: https://www.altroconsumo.it/investi/lexicon/f/future.
@Pietro I nostri consigli si basano su una metodologia che, di fatto, compara le azioni tra loro: non è quindi solo la dinamica del prezzo del singolo titolo a determinare quando sia caro o conveniente. Per approfondire: https://www.altroconsumo.it/investi/fiscale-e-legale/metodologia/ultime-notizie/2021/05/come-valutiamo-le-azioni.
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