La debolezza del mercato europeo, soprattutto nella parte finale del secondo trimestre è stata compensata dalle nuove aperture, fatto sta che la crescita dei ricavi si è assestata al 5,7%. A livello di Ebitda (utile industriale, prima di spesare la quota parte dei costi pluriennali) la crescita è stata del 7,7%, tenendo conto delle sole poste ricorrenti e dell'11% in totale.
Questo ha comportato una crescita degli utili (sempre a livello ricorrente) dell'1%, il che significa, a livello complessivo un +7,9%.
In breve il primo semestre ha visto un business in espansione nonostante un contesto non sempre facile e una crescita degli utili non particolamente tonica, ma sostenuta da componenti non ricorrenti.
Veniamo alle previsioni per il futuro. Queste partono dalla considerazione che il mercato Usa è andato bene, ma ha rallentato nel secondo trimestre rispetto al primo, e che, sempre nel secondo trimestre, il mercato europeo ha dato segni di debolezza tra fine maggio e giugno. L'impatto sulla capacità di generare profitti è stato, tuttavia, mitigato da un miglioramento della produttività portato avanti nella seconda metà dello scorso anno.
Per la seconda metà del 2024 Amplifon si attende una progressiva normalizzazione in Europa e che continui la crescita negli Usa, confortata da un buon mese di luglio. Da questo discende una possibile crescita tra il 5% e il 10% e un buon margine di redditività.
In un'ottica più di medio termine persiste l'ottimismo circa il futuro.
In questo contesto teniamo inalterate le nostre attese (0,85 euro di utile per azione 2024, 1 euro per il 2025 e 1,08 euro per il 2026).
I cali subiti dal titolo in tempi recenti, purtroppo, non sono sufficienti a portare Amplifon su valori per cui il titolo sia conveniente (a livello di multipli siamo ancora alti). Per questo non cambia né la valutazione, né il consiglio: vendi.
Prezzo di chiusura al 7 agosto 2024: 28,28 euro.
