Saipem, che succede?

Saipem cala in Borsa
Saipem cala in Borsa
La giornata di oggi si è chiusa con un pesante rosso per Saipem (Isin IT0005495657) che rispetto ai 2,02 euro della chiusura di ieri archivia la giornata di oggi con un -7,07% che l’ha portata a 1,88 euro.
Cos’è successo? In realtà non ci sono notizie particolari provenienti specificamente dalla società, né in tema di conti né in tema di operazioni straordinarie. I motivi del calo, quindi, sono più generali.
Primo, la flessione di Saipem di oggi si inserisce in un contesto già nervoso, con le Borse in calo. Piazza Affari è la peggiore in Europa, con un -1,33%, e anche oltreoceano Wall Street non se la sta cavando bene nella prima giornata di contrattazione di settembre (ieri era chiusa per festività) complice alcuni dati economici negativi, in particolare sull’attività manifatturiera.
Secondo, il settore “oil”, a cui Saipem appartiene, sta particolarmente soffrendo oggi, per due ulteriori motivi: i crescenti timori sul rallentamento economico della Cina e il previsto aumento della produzione di petrolio, a partire da ottobre, da parte dell’Opec+, cioè l’organizzazione che raggruppa i principali Paesi produttori di oro nero.
Se l’economia cinese (che è il principale importatore al mondo di petrolio) rallenta, significa che anche la domanda complessiva di petrolio scende. Sull’altro fronte, se la produzione dei Paesi estrattori sarà incrementata, vuol dire che l’offerta sarà più alta. In sintesi: meno domanda e più offerta. E questo, come per qualunque bene, significa un calo dei prezzi. Non a caso, oggi il petrolio “Wti” perde oltre il 4% a 70,8 dollari al barile, mentre il Brent scende sotto i 75 dollari per la prima volta da gennaio 2024.
Come impatta tutto questo su Saipem? La società, in parole povere, produce infrastrutture per il settore petrolifero: se i prezzi del petrolio sono alti le società estrattrici saranno incentivate a investire (e a diventare quindi clienti di Saipem), viceversa se il prezzo del petrolio è in calo le società del settore saranno meno invogliate a investire in nuove strutture (e quindi a diventare clienti di Saipem), perché il potenziale fatturato che potrebbero ottenere dal petrolio estratto riesce con più fatica a giustificare le spese dell’investimento in infrastrutture.
Ecco perché, in buona sostanza, il calo del petrolio si traduce in un effetto negativo per Saipem. Attenzione, tuttavia, a considerarla come una regola sempre fissa e immutabile: il prezzo del petrolio è solo uno dei fattori che influenza l’andamento dell’azione. Oggi per esempio, come ti abbiamo accennato, anche il contesto generale dei mercati ha contribuito.
Ciò detto, che fare ora con il titolo? Anche se lo scivolone di oggi non è legato a motivi specifici sulla società, le incertezze sul settore (a cui Saipem reagisce con un’elevata volatilità) ci spingono ancora alla prudenza: nonostante il calo, non acquistare. Anzi: se finora non hai seguito il nostro consiglio di vendere il titolo, te lo ribadiamo anche ora.
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