La settimana delle Borse: tra notizie attese e sorprese

settimana delle Borse 1583
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Le ultime notizie dal fronte ucraino hanno alimentato le preoccupazioni dei mercati. Anche sul fronte dei dati economici, l’Europa non ha avuto certo da festeggiare, con quella che per la Banca centrale è, probabilmente, la combinazione peggiore da gestire: una crescita asfittica accompagnata però da tensioni sui prezzi. Ciò nonostante, nel complesso i mercati hanno recuperato il segno più, anche grazie alle notizie in arrivo dalle società.
Su questo fronte, l’attesa più alta era per i conti di Nvidia, che pur mostrando crescite strabilianti non ha del tutto convinto, mentre in Europa la novità più grossa è arrivata a sorpresa, con la mossa di Unicredit su Banco Bpm annunciata nella mattinata di lunedì 25 novembre.
Nel 3° trimestre 2024/25 Nvidia (141,95 Usd, Isin US67066G1040) vede il fatturato salire del 94% annuo (+17% sul trimestre precedente) e l'utile per azione di ben il 111%. In una posizione quasi monopolistica, Nvidia gode di molta libertà nel fissare i prezzi, tanto che nel 3° trimestre ha realizzato un margine netto del 55% (i concorrenti restano sotto il 20%). Lo svantaggio del suo modello fabless (“senza fabbrica”, per cui affida la produzione ad altri) è, però, una forte dipendenza dalla taiwanese TSMC, con il rischio di ritardi rispetto ai piani di consegna come già accaduto con una nuova gamma di chip, il che peserà sui margini del 4° trimestre 2024/25. Per i prossimi anni, le prospettive restano favorevoli visto che i giganti della tecnologia continuano a investire nell’intelligenza artificiale. Abbiamo aumentato le stime sull’utile per azione a 2,86 Usd per il 2024/25 e 3,6 Usd per il 2025/26. La sua egemonia è minacciata dalla concorrenza, ma non sarà facile per i concorrenti scalzarla. I conti sono superiori alle attese, ma sono stati accolti con indifferenza: il titolo chiude invariato. Mantieni.
Unicredit (38,09 euro, Isin IT0005239360) ha lanciato un’Offerta di scambio su tutte le azioni di Banco Bpm (6,64 euro, Isin IT0005218380). Unicredit offre 0,175 azioni Unicredit per ogni azione Banco Bpm. Usando come riferimento il prezzo di chiusura di Unicredit e Banco Bpm di venerdì 22 novembre, il prezzo implicito offerto è di 6,657 euro per azione, che corrisponde a un premio offerto agli azionisti di Banco Bpm dello 0,5% rispetto ai prezzi di chiusura del 22 novembre. Con Banco Bpm Unicredit diventerebbe il primo gruppo bancario italiano (oggi occupa la seconda posizione) e rafforzerebbe la propria posizione anche in Europa, tanto più considerando che resta aperto l’altro fronte di espansione, quello sulla tedesca Commerzbank. Per ora, in attesa degli sviluppi, ti confermiamo il consiglio per entrambi i titoli: mantieni sia Unicredit, sia Banco Bpm.
Snam (4,4 euro, Isin IT0003153415, +2% questa settimana) ha collocato delle nuove obbligazioni, per un valore complessivo corrispondente a circa 1,5 miliardi di euro. Due gli aspetti interessanti di questa operazione, che ha riscosso un buon successo (domanda pari a 3 volte l’offerta). Primo: metà del collocamento è relativo a un bond a 7 anni in euro, mentre l’altra metà riguarda un bond a 12 anni in sterline, segnando così il debutto del gruppo sul mercato britannico. Secondo: entrambi i bond sono sustainability-linked, cioè il rendimento è legato agli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 di Snam, confermando l’impegno del gruppo in questa direzione. Mantieni.
Dopo il via libera di Consob, è partita l’Opa parziale con cui Cir (0,60 euro, Isin IT0000070786) intende riacquistare il 12,524% del capitale, pagando 0,61 euro per azione. Il periodo in cui si può aderire all’offerta si chiuderà il 13 dicembre. Aderendo all’offerta ti porti a casa un prezzo leggermente più alto rispetto al prezzo di Borsa, ma ti assumi il rischio di non riuscire a vendere tutti i titoli: se le adesioni supereranno il 12,524% del capitale, Cir acquisterà da ogni investitore che ha aderito solo una quota proporzionale (se le adesioni fossero, per esempio, pari al 25% del capitale, riusciresti a cedere solo la metà delle tue azioni). Le altre azioni le potresti vendere solo a operazione conclusa, ti assumi quindi il rischio che da qui ad allora il prezzo sia più basso. Se non vuoi correre questo rischio, vendi in Borsa.
@Carlo Da anni non c’è più un lotto minimo per acquistare azioni sul listino della Borsa italiana, sulla carta puoi acquistarne anche solo una. Fai attenzione però alle commissioni della tua banca: se ci sono spese fisse, spezzettare troppo oltre a essere inefficiente rischia di essere molto costoso.
@Maddalena Per decidere che fare con le azioni che hai in portafoglio, prima di tutto controlla il nostro consiglio nelle schede sul sito o nelle tabelle che trovi sulla rivista. Devi anche valutare il peso sul tuo capitale: le azioni europee, per esempio, rientrano negli investimenti extra-portafoglio, quindi massimo 10% del totale.
@Pierluigi Visto che non hai accesso al mercato principale di quotazione di ASML (642,10 euro, Isin NL0010273215) per decidere su quale mercato secondario acquistarla valuta non solo le commissioni, ma anche il numero di scambi. Oppure opta per altri titoli che consigliamo all’acquisto, la scelta è vasta.
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