Biofarmaci e innovazione, la promessa Amgen
Analisi settore
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Amgen (270,62 usd, Isin US0311621009) è una società biofarmaceutica americana che si occupa della ricerca, sviluppo e commercializzazione di farmaci innovativi nel campo dell’oncologia, dell’immunologia e delle malattie rare. Il suo fatturato al 31 ottobre 2024 è di 24,5 miliardi di usd, circa il 75% è realizzato negli Stati Uniti. Il restante 25% è prodotto negli altri Paesi, ma la società a riguardo non fornisce dati precisi; i suoi farmaci sono commercializzati anche in Italia, dove è presente dal 1990. Non opera nel campo dei vaccini, come le sue più “strette” concorrenti: Eli Lilly (789,12 usd, US5324571083, mantieni) e Teva Pharma (16,5 usd, US8816242098, mantieni).
Ricavi ok, ma costi elevati
Il 3° trimestre ha chiuso con ricavi in aumento del 23% rispetto allo stesso periodo del 2023, mentre l’utile netto segna un incremento di oltre il 60% (5,27 usd per azione rispetto ai 3,23 usd dell’anno prima). Se allarghiamo l’osservazione ai primi 9 mesi, le cose non vanno altrettanto bene: i ricavi sono sì in aumento (+22%), ma l’utile netto è in picchiata (-40%). A pesare sono i costi, esplosi negli ultimi 9 mesi. La società stima per l’intero esercizio ricavi compresi tra i 33 e i 33,8 miliardi di usd e un utile netto per azione tra 8,71 e 9,56 usd. Il price earning (P/E, una sorta di prezzo al chilo di un titolo) di questa azione, stimando un utile per azione pari al livello minimo previsto, ossia 8,71 usd, è di 31. Il P/E di Eli Lilly è 65, mentre le attese per Teva sono di una chiusura d’anno in perdita (-1,3 usd per azione).
FARMACI INNOVATIVI PER UNA SCOMMESSA
A fine novembre Amgen ha perso in un giorno il 4,8%, quando ha reso noto i risultati di un suo farmaco antiobesità, il MariTide, che hanno deluso le aspettative del mercato. Questo farmaco innovativo sembrerebbe meno efficace rispetto al più tradizionale concorrente Zepbound prodotto da Eli Lilly, anche se Amgen si dice fiduciosa verso nuove sperimentazioni. Inoltre, i titoli concorrenti si sono avvantaggiati dalla notizia secondo cui la futura amministrazione Trump dovrebbe permettere a Medicare, l'assicurazione sanitaria federale per chi ha più di 65 anni o determinate patologie, la copertura della spesa su questi farmaci. Ma ciò non è certo. Diversi analisti continuano a puntare sulle potenzialità del nuovo farmaco antiobesità di Amgen sia per la novità del trattamento, sia più in generale per via di un mercato, quello dei farmaci contro il peso, che sta evolvendosi. C’è però da dire che in questo ambito Amgen è in leggero ritardo rispetto ai concorrenti. Insomma, le insidie ci sono, ma anche le opportunità di guadagno. Il rischio è piuttosto elevato. Chi crede nella crescita del settore farmaceutico, può azzardare una scommessa su questo titolo.