Il 2024 delle Borse: fine d'anno, tempo di bilanci

settimana delle borse 1588
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Guardando alle Borse nel loro complesso il bilancio dell’anno appena concluso è assolutamente positivo: l’indice delle Borse mondiali archivia il 2024 con una crescita del 15% (in dollari e dividendi inclusi) che sale a un +22,7% tenendo conto anche del cambio del biglietto verde.
Oltre alla Cina, sono proprio gli Usa i protagonisti e i principali artefici di questa crescita: l’indice S&P 500 ha inanellato, nel corso dell’anno, una serie di record positivi e nonostante le incertezze degli ultimi mesi dell’anno chiude con un +25% (in dollari, dividendi inclusi) che diventa un +33,4% in euro. Ma anche dietro questi numeri si celano alcuni dubbi.
Come sono andate nel 2024 le Borse presenti nelle nostre strategie? |
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In valuta locale |
In euro |
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In valuta locale |
In euro |
Australia |
+11,4% |
+7,9% |
Gran Bretagna |
+9,7% |
+14,9% |
Brasile |
-10,4% |
-24,8% |
Indonesia |
+11,5% |
+13,8% |
Canada |
+21% |
+18,4% |
Messico |
-10,7% |
-22,4% |
Cina |
+24,5% |
+32,8% |
Svizzera |
+7,6% |
+6,6% |
Corea del Sud |
-9,6% |
-15,7% |
Usa |
+25% |
+33,4% |
Giappone |
+21,3% |
+16,1% |
Indice mondiale |
+15% |
+22,7% |
Tutte le variazioni indicate, sia in valuta locale sia in euro, tengono conto anche dei dividendi. |
Se si analizzano i dati un po’ più nel dettaglio, la cavalcata di Wall Street è stata in prevalenza guidata dai grandi colossi, in particolare nel comparto tecnologico. Lo si può vedere nel grafico qui sotto: l’andamento dello S&P 500 calcolato nel modo “tradizionale” (cioè con ciascun titolo che pesa in base al proprio valore di mercato) è nettamente positivo, ma se lo si ricalcola dando lo stesso peso a ciascuno dei 500 titoli che lo compongono, l’andamento è molto meno brillante. In altre parole: se le magnifiche sette (Nvidia, Apple, Tesla e così via) pesassero allo stesso modo di una qualunque altra società, il 2024 si sarebbe chiuso con un più modesto +10% circa (in dollari), coerente con un’economia resiliente, sì, ma nulla più.
L'effetto dei big
Nel 2024 l’indice S&P500 (grassetto; base 100) ha corso molto, ma se lo si ricalcola dando lo stesso peso a ciascuno dei 500 titoli che lo compongono (linea sottile) la corsa è dimezzata. Segno che la crescita è trainata da pochi big.
Primo: la tecnologia e l’intelligenza artificiale. Come nel 2024, anche nel 2025 questo tema continuerà a tenere banco. Secondo: il taglio dei tassi. Anche se il percorso non è così scontato, la riduzione del costo del denaro, con conseguenti benefici per le imprese, continuerà su entrambe le sponde dell’Atlantico. Terzo: gli utili aziendali. Le aspettative sono di una crescita degli utili, e questo è positivo per le Borse. Ciò detto, attenzione anche al rovescio della medaglia: ognuna di queste tre opportunità potrebbe rivelarsi un boomerang, se le attese attuali si rivelassero troppo ottimiste.
Primo: il rischio dazi. Con l’insediamento della nuova amministrazione Usa, entrerà nel vivo il tema dei dazi e dei loro effetti sia sulla crescita economica, sia sull’inflazione dei Paesi coinvolti. Secondo: l’Europa che arranca. La crescita nel Vecchio continente resta anemica; questo ha pesato sulle Borse (vedi grafico qui sotto) e continuerà a pesare anche nel 2025, tanto più che alla questione dazi si aggiungono le crisi politiche di alcuni dei principali Paesi e le incognite elezioni. Terzo: i conflitti in corso. Già il blocco di questi giorni della fornitura di gas russo tramite l’Ucraina è un’anteprima di uno dei tanti effetti negativi che la complessa situazione geopolitica possono comportare anche a livello economico.
L'Europa fatica a tenere il passo
Nella prima parte dell’anno l’indice dei principali 600 titoli europei (linea sottile, base 100) ha provato a tenere il ritmo della Borsa americana (grassetto), ma nella seconda parte dell’anno il divario è evidente.
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