Banco Bpm rilancia su Anima

Banco Bpm e Anima
Banco Bpm e Anima
Prezzo al momento dell'analisi (19/02/2025): 9 euro
Consiglio: mantieni
Banco Bpm ha rilanciato la propria offerta su Anima, passando da 6,2 euro per azione a 7 euro.
Il ritocco al rialzo dell’offerta dovrebbe incentivare Poste a cedere all’istituto di credito la propria quota partecipativa, pari all’11,95% del capitale. Questa iniziativa, però, ha provocato la reazione di Unicredit (che, a propria volta, ha lanciato un’Ops su Banco Bpm), con la minaccia di far saltare la propria offerta.
Al centro del contendere l’esborso supplementare che Banco Bpm dovrebbe sostenere per aumentare la propria partecipazione in Anima, con conseguenze non positive sulla solidità della banca.
In sintesi estrema, Banco Bpm non riuscirebbe a mantenere un determinato livello di CeT 1 ratio (il Common Equity Tier 1 è un indicatore di solidità patrimoniale, ed esprime le riserve di utili e le azioni ordinarie, che costituiscono la base più solida per far fronte a eventuali perdite della banca) a meno di non poter usufruire del Danish compromise- ovvero un trattamento favorevole nella contabilizzazione delle partecipazioni nei requisiti patrimoniali di una banca che ne acquisisce una partecipazione in imprese assicurative. Lo scopo della norma è quello di favorire l’aumento dimensionale di banche e assicurazioni e consiste in uno “sconto” nella contabilizzazione dell’impatto patrimoniale, limitandone l’effetto negativo.
Per Unicredit, il rilancio dell’offerta su Anima di Banco Bpm renderebbe quest’ultima più fragile dal punto di vista patrimoniale – e, in definitiva, di minor valore per l’acquirente L’autorizzazione all’applicazione del Danish compromise non è però scontata, e dipende dalla Banca centrale europea, che, nel momento in cui scriviamo, non si è ancora pronunciata a riguardo e neppure sbilanciata.
A oggi non ci sono elementi concreti per modificare le nostre stime: ti confermiamo il nostro consiglio su Banco Bpm.
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