Telecom Italia: cessione di Sparkle

Telecom Italia cede Sparkle
Telecom Italia cede Sparkle
Prezzo al momento dell'analisi (15/04/2025): 0,32 euro
Anche dopo il recupero registrato in Borsa da inizio 2025, il titolo rimane, a nostro avviso, correttamente valutato. Confermiamo il nostro consiglio: mantieni.
Continua il percorso che sta portando, o meglio riportando, Telecom Italia a essere sempre più sotto il controllo pubblico. L’ultima operazione in ordine di tempo è quella annunciata ieri: Boost BidCo, società controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), acquisirà da Telecom il controllo di Sparkle (la società che detiene il sistema di infrastrutture internazionali, come i cavi sottomarini) per un controvalore di 700 milioni di euro (corretto a nostro avviso). La cessione deve ancora superare alcuni iter autorizzativi e sarà quindi operativa, probabilmente, entro l’ultimo trimestre dell’anno. Non vediamo, comunque, particolari ostacoli alla conclusione, per cui si può già dire, di fatto, che il management abbia completato il piano di dismissioni preannunciato. Va, infatti, ricordato che la cessione di Sparkle è solo l’ultimo pezzo di un puzzle più complesso che comprende anche la cessione della rete di Fibercop e la quota di Inwit. E come già accennato, questa serie di operazioni hanno contribuito a rendere Telecom Italia un po’ più “pubblica”: oltre a Sparkle, il MEF ha partecipato anche alla cessione di Fibercop, di cui ha acquisito il 16%, ma soprattutto c’è l’operazione che ha portato Poste italiane (che è a sua volta a controllo pubblico) a detenere circa un quarto del capitale di Telecom Italia. Altro aspetto da considerare è che, con le cessioni, Telecom Italia ha ridotto l’indebitamento: tenendo conto anche di questo elemento, stimiamo che il gruppo torni a registrare un utile (0,01 euro per azione nel 2025, 0,02 euro per azione nel 2026).
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