ITT: i conti corrono

Il risultato riflette una domanda resiliente e una buona esecuzione in diversi segmenti industriali.
Il risultato riflette una domanda resiliente e una buona esecuzione in diversi segmenti industriali.
Il risultato riflette una domanda resiliente e una buona esecuzione in diversi segmenti industriali.
Il risultato riflette una domanda resiliente e una buona esecuzione in diversi segmenti industriali.
Nel secondo trimestre del 2025, ITT (164,04 dollari Usa al 1/8) ha registrato risultati solidi, con una crescita dei ricavi del 7,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e del 4,3% senza contare le acquisizioni (in gergo si parla la crescita “organica”). Questo risultato riflette una domanda resiliente e una buona esecuzione in diversi segmenti industriali, tra cui quello ferroviario, la difesa e i connettori industriali. L’utile “industriale” dopo aver spesato la quota parte dei costi pluriennali è cresciuto del 9,6%. Anche l’utile per azione ha mostrato un incremento: 1,52 dollari nella versione “ufficiale” secondo i principi contabili e 1,64 dollari nella versione che esclude componenti straordinarie. Quest’ultimo dato segna una crescita del 10,1% rispetto al secondo trimestre 2024.
Le prospettive per il resto del 2025 sono improntate all’ottimismo. Dopo un primo semestre superiore alle aspettative, ITT ha deciso di alzare le stime per l’intero anno. Ora si attende una crescita dei ricavi tra il 5% e il 7%, con una crescita “organica” fra il 3% e il 5%. Anche l’utile per azione è stato rivisto al rialzo: tra 5,95 e 6,15 dollari per la versione “ufficiale”, e tra 6,35 e 6,55 dollari escludendo componenti straordinarie.
Queste stime si basano su ordini robusti: nel solo secondo trimestre sono stati acquisiti nuovi ordini per oltre un miliardo di dollari (+16%), portando il portafoglio ordini a sfiorare i 2 miliardi. A trainare sono in particolare la domanda nel settore energetico e i progetti infrastrutturali, ma anche le acquisizioni – come quella recente di kSARIA, attiva nei cablaggi per la difesa – contribuiscono alla crescita futura. L’azienda intende continuare a concentrarsi su investimenti ad alto rendimento e finora l’azienda ha già reinvestito più di mezzo miliardo di dollari.
I risultati sono piuttosto buoni, ma sono comunque in linea con le nostre attese di 6,4 dollari di utile per azione nel 2025, 7,1 nel 2026, 7,8 nel 2027, stime marginalmente più prudenti rispetto a quelle medie della comunità degli analisti, ma comunque sostanzialmente in linea con la visione che gli analisti hanno del titolo. Ai prezzi attuali che sono suppergiù i massimi a livello di multipli il titolo non è certo conveniente, anzi prezza al di sopra del segmento. C’è da dire, tuttavia, che il momentum è neutro e che la qualità dei bilanci è buona a fronte di un rischio comunque medio (3/5). Ciò detto il titolo è stato a vendi quando era su livelli non distanti da quelli attuali (vedi per esempio qui e qui), poi è passato a mantieni, quando è sceso di prezzo (vedi qui). Ora che siamo di nuovo ai massimi il consiglio torna “vendi”.
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