Verallia: tra ripresa dei volumi e sfida sui margini

Nel primo semestre 2025 i ricavi calano del 2,4% ma l’Ebitda mostra segnali di recupero nel secondo trimestre.
Nel primo semestre 2025 i ricavi calano del 2,4% ma l’Ebitda mostra segnali di recupero nel secondo trimestre.
Nel primo semestre del 2025, Verallia (28,26 euro al 6/8) ha mostrato segnali di ripresa, pur muovendosi in un contesto ancora complesso per via delle tensioni geopolitiche e dell’impatto dell’inflazione. I ricavi complessivi sono calati del 2,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. Questa flessione, apparentemente contenuta, nasconde in realtà una dinamica articolata: da un lato, i volumi di vendita sono cresciuti grazie a una domanda in ripresa in diversi segmenti, in particolare birra e bevande analcoliche; dall’altro, i prezzi medi di vendita sono diminuiti, riflettendo le riduzioni attuate nel 2024 e un mix di prodotti meno favorevole.
Sul fronte della redditività, l’Utile industriale prima di spesare la quota parte dei costi pluriennali (Ebitda) rettificato – cioè al netto di voci straordinarie – è sceso del 22,3% rispetto al primo semestre 2024. Tuttavia, il secondo trimestre ha segnato un miglioramento rispetto al primo, con una marginalità in aumento.
L’utile netto del semestre è stato pari di 0,57 euro (era 1,06 un anno fa). Questo risultato riflette da un lato la riduzione dell’Ebitda, ma dall’altro beneficia di minori oneri finanziari e di un’imposizione fiscale più favorevole. Se si esclude la componente non ricorrente legata all’ammortamento di avviamenti storici, l’utile netto rettificato sarebbe stato di 0,76 euro per azione (1,25 un anno fa).
I segnali di ripresa della redditività nel secondo trimestre lasciano sperare per la seconda parte dell’anno, in linea con gli obiettivi di raggiungere un Ebitda attorno agli 800 milioni di euro su base annua.
Nel frattempo, BWGI ha concluso con successo l’OPA su Verallia, salendo al 70,31% del capitale e al 62,81% dei diritti di voto. Ora è azionista di controllo e punta a sostenere il piano strategico del gruppo, centrato su innovazione e transizione energetica
In questo contesto tagliamo le nostre attese di utile per quest’anno da 2 a 1,8 euro per azione, ma manteniamo le attese di 2,3 per il 2026 e di 2,8 per il 2027. La qualità dei bilanci è bassa, ma i multipli sono abbastanza in linea col settore, il momentum è neutro e il rischio medio (3/5), per cui confermiamo il consiglio dato in passato: mantieni il titolo.
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