La settimana delle Borse: primi freddi in vista dell'autunno

L'ultima settimana di agosto si rivela negativa per i mercati.
L'ultima settimana di agosto si rivela negativa per i mercati.
Nonostante la sorpresa positiva sulla crescita negli Usa, l’ultima settimana di agosto si è chiusa con un -0,1% per l’indice S&P500. Un esito incolore su cui, probabilmente, ha pesato anche qualche timore legato alle recenti mosse dell’amministrazione verso alcuni esponenti della Banca centrale, ma oltre a questo l’altro appuntamento clou erano i conti di Nvidia, che non hanno contribuito a trascinare né il settore (-0,7%), né la Borsa in generale. Nel Vecchio continente non è andata meglio, con un -2,5% dell’eurozona zavorrata dal -3,3% di Parigi, alle prese con le difficoltà del Governo. Le Borse europee restano fuori dalle nostre strategie.
Nel 2° trimestre 2025/26 Nvidia (174,18 Usd; Isin US67066G1040) segna una crescita del fatturato del 56% e dell'utile per azione del 54% (su base comparabile); dei tassi di crescita ancora impressionanti, seppur in rallentamento. Continua ad aumentare la domanda di chip per data center (88% del fatturato) da parte dei giganti IT, impegnati nella corsa per offrire i migliori modelli di intelligenza artificiale generativa (AI) e Nvidia, che ha una posizione di quasi monopolio nei chip più avanzati per l’AI, ne beneficia. Inoltre, il gruppo si è recentemente assicurato l'accesso continuo al mercato cinese in cambio del pagamento al governo Usa del 15% delle vendite in Cina (13% del suo fatturato). Per il 3° trimestre, il gruppo prevede un aumento del fatturato del 54%. I risultati trimestrali sono quindi, nel complesso, positivi, ma in linea con le attese, tanto che il mercato non si è entusiasmato (-2,1% il bilancio settimanale in Borsa): i timori sulla tenuta della domanda per l’AI, che di recente avevano fatto parlare anche di ipotesi “bolla”, sembrano accantonati ma non fugati. Il titolo, che ha messo a segno una buona crescita da inizio anno, resta correttamente valutato. Mantieni.
Bilancio settimanale decisamente in rosso per Telecom Italia (0,41 euro, Isin IT0003497168) dopo le dichiarazioni arrivate dalla concorrente Iliad. Quest’ultima, a margine della presentazione dei risultati semestrali, ha dichiarato di non aver più discussioni in corso con Telecom da aprile e di non vedere una ripresa delle trattative nei prossimi mesi, gettando quindi abbondante acqua sul fuoco sulle ipotesi del mercato su un’eventuale integrazione. Il risultato è un pesante -11,1% settimanale per l’ex monopolista italiano: agli investitori, in sostanza, non piace lo scenario di un settore telecom italiano ancora frammentato, il che tiene sotto pressione i margini di redditività delle società che operano in questo comparto. Non vediamo, tuttavia, motivi per modificare il nostro consiglio: nonostante la battuta d’arresto, lo scenario di possibili integrazioni con altri operatori non è del tutto tramontato per Telecom Italia. Mantieni.
La francese Bouygues (36,64 euro; Isin FR0000120503) ha realizzato un 1° semestre deludente, con ricavi complessivamente inferiori alle aspettative malgrado delle solide performance nel settore delle costruzioni. Il management ha ridotto le stime per le attività telecom, dove si intensificano le pressioni concorrenziali, e per Equans (servizi), dove vede una crescita dei ricavi minore del previsto. Più in generale, tenendo conto del contesto economico europeo, resta globalmente prudente nelle sue previsioni. Che fare, quindi, con questa azione? A nostro parere, in questo nuovo scenario, vale la pena approfittare del rialzo del titolo da inizio anno per incassare i guadagni. Il consiglio passa da mantieni a vendi.
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