La settimana delle Borse: Intel sugli scudi trascina Wall Street

Intel, il titolo sugli scudi trascina Wall Street
Intel, il titolo sugli scudi trascina Wall Street
La riunione della Fed si è chiusa, come da previsioni, con un taglio dei tassi ufficiali. Così come i mercati obbligazionari, anche i mercati azionari già scontavano questa notizia. La sforbiciata, e soprattutto la prospettiva di ulteriori allentamenti da qui a fine anno, nonché alcuni dati che mostrano la resilienza dell’economia, sono tuttavia bastati a far sì che la Borsa Usa proseguisse il periodo di rialzi, con l’indice S&P 500 che chiude con un +1,2%. Bilancio analogo (+1,3%) anche per le Borse dell’eurozona, anche se con andamenti discontinui tra le diverse Borse: Milano, per esempio, arretra dello 0,6%, mentre Amsterdam registra un +2,3% grazie al balzo del 15,1% di ASM Lithography Holding (793,7 euro, Isin NL0010273215, acquista). Un dato, quest’ultimo, che dimostra come ancora una volta ci sia la tecnologia e le prospettive dell’intelligenza artificiale dietro il rialzo delle Borse: anche al dato degli Usa, infatti, ha contribuito in maniera significativa il balzo di Intel (vedi qui sotto). Arrancano, invece, i settori più “difensivi”, come ad esempio quello farmaceutico (-0,1% il bilancio settimanale).
L’annuncio di una partnership con la connazionale Nvidia per lo sviluppo congiunto di nuove generazioni di prodotti per data center e per computer -che combinano le tecnologie dei due partner potrebbe rappresentare una svolta per il gigante Intel, in difficoltà da anni. E il mercato sembra crederci, tanto che il titolo (29,58 Usd, Isin US4581401001) è balzato di ben il 22,8% settimanale dopo l’annuncio dell’accordo. Il gruppo progetterà processori centrali per data center che integreranno i chip grafici GPU di Nvidia, particolarmente adatti all'esecuzione di modelli di intelligenza artificiale (AI). L'avvio di una stretta collaborazione con il colosso Nvidia potrebbe consentirgli di sviluppare prodotti più efficienti e di arrestare il crollo della sua quota di mercato nei chip per data center e per computer. Inoltre, Nvidia potrebbe anche diventare il cliente tanto atteso per la sua attività di fonderia. La situazione resta, tuttavia, complessa per Intel: stimiamo una perdita di 1,38 dollari per azione nel 2025 e un utile minimo di 0,02 dollari nel 2026. Il consiglio non cambia: mantieni, se sei disposto ad accettare un rischio superiore alla media. E Nvidia? Per questo gruppo l’accordo è meno significativo, tanto che il titolo (176,67 Usd, Isin US67066G1040) segna un -0,6% settimanale. La collaborazione con Intel, comunque, potrebbe accelerare i suoi progressi tecnologici, ma non vediamo un cambio di prospettive tale da giustificare l’acquisto ai prezzi attuali: limitati a mantenere. Per nuovi acquisti, oltre a Intel, nel settore tecnologico preferiamo Microsoft a Nvidia.
I dati semestrali del conglomerato francese Bouygues (37,37 euro, Isin FR0000120503), attivo in vari settori come l’edilizia e le telecomunicazioni, non ci hanno convinto. Anche se i suoi prezzi attuali non sono elevati, il titolo è, secondo noi, da vendere. Uscirà presto dalla nostra selezione.
Dopo l’Italia, Carrefour (12,17 euro, Isin FR0000120172) starebbe ora valutando di ritirarsi da Polonia e Argentina. Secondo indiscrezioni di stampa, avrebbe già nominato una banca d'affari per sondare potenziali acquirenti. Tali cessioni rientrerebbero nella revisione strategica del patrimonio annunciata dall'amministratore delegato all'assemblea dello scorso maggio. Titolo correttamente valutato. Mantieni.
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