Nel terzo trimestre del 2025, ITT (195,47 dollari Usa; Isin US45073V1089) ha messo a segno ricavi per 999 milioni di dollari, in crescita del 12,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+6,1% “organico”). La spinta è arrivata dall’esecuzione dei grandi progetti pompe nel segmento processi industriali, dall’aerospazio e difesa e da buone dinamiche di prezzo nei connettori, mentre nella divisione sistemi di frenatura e sospensioni hanno inciso i guadagni di quota nell’auto. 
L’utile industriale al netto della quota parte dei costi pluriennali è sceso (-13,8%) per il confronto con i guadagni della cessione di Wolverine nel 3° trimestre 2024; al netto di tale effetto e di altri elementi è salito del 13,8%. L’utile per azione è stato di 1,62 dollari (-17,8%), mentre l’utile per azione al netto dell’effetto Wolverine e alcuni altri elementi non ricorrenti è cresciuto del 21,1% a 1,78 dollari.
Le prospettive per il 2025 vedono una crescita dei ricavi totali tra il 6% e il 7% un utile industriale al netto della quota parte dei costi pluriennali atteso al 17,7–18,0% dei ricavi (18,2–18,5% quello al netto di elementi non ripetibili) e utile per azione tra 6,16 e 6,22 dollari, 6,62–6,68 dollari sempre al netto di elementi non ripetibili. Portiamo le nostre stime da a 6,4 dollari di utile per azione nel 2025 a 6,22, ma alziamo da 7,1 dollari per azione a 7,4 nel 2026 e da 7,8 dollari per azione a 8,1 nel 2027, più in linea con le attese degli altri analisti. Il momentum è positivo e il rischio resta medio (3/5), la qualità dei bilanci è buona. Rispetto all’analisi di agosto vediamo un forte aumento di prezzo e un deciso miglioramento del momentum. Tuttavia, il balzo dei prezzi seguito all’uscita della trimestrale ci conferma nella valutazione cara, vendi.