Verallia rallenta ancora
Per fine anno Verallia si attende un utile industriale di 700 milioni, anziché 800 come precedentemente previsti.
Per fine anno Verallia si attende un utile industriale di 700 milioni, anziché 800 come precedentemente previsti.
Nel terzo trimestre del 2025, il produttore di vetro Verallia (23 euro al 11/11; Isin FR0013447729) ha confermato una crescita organica dei volumi, pur in un contesto di mercato più difficile del previsto. I ricavi si sono attestati in calo del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2024, penalizzati da prezzi medi più bassi e da un mix di prodotto meno favorevole. Nei primi nove mesi dell’anno, il fatturato è sceso del 2,5%. Le valute hanno inciso negativamente a causa del deprezzamento del peso argentino e, in misura minore, del real brasiliano.
L’andamento geografico è stato eterogeneo: nell’Europa meridionale e occidentale i volumi sono cresciuti grazie a bevande analcoliche e vini fermi, mentre la birra ha sofferto il calo dei consumi estivi. Nell’Europa settentrionale ed orientale si è registrato un leggero arretramento, soprattutto in Germania, e in America Latina, dopo un primo semestre brillante, la domanda di birra si è indebolita.
La redditività ha risentito della frenata della domanda e del mix ancora sfavorevole. L’utile industriale al netto della quota parte dei costi pluriennali e limitato alle poste ricorrenti (Ebitda rettificato) è sceso al 21,3% del fatturato del trimestre contro il 24,1% di un anno prima (20,7% rispetto al 24,3% del 2024 il risultato relativo ai 9 mesi). L’effetto prezzo/costo negativo ha pesato, il gap si è progressivamente ridotto rispetto all’inizio dell’anno. Il piano di efficienza interna ha permesso di ridurre i costi produttivi del 2,2% in 9 mesi.
Dopo il successo dell’OPA di BWGI, salita al 77% del capitale, la struttura azionaria si è ulteriormente rafforzata. Inoltre, Verallia ha completato con successo una nuova emissione obbligazionaria da 850 milioni di euro. L’operazione, con domande di quattro volte a quanto emesso, ha ricevuto forte richiesta dagli investitori istituzionali e servirà a rifinanziare il prestito ponte con-tratto per l’OPA, allungando la durata media del debito
La società ha rivisto al ribasso le previsioni per l’anno: ora prevede un Ebitda rettificato intorno ai 700 milioni (da 800).
Se in agosto avevamo tagliato le nostre attese di utile da 2 a 1,8 euro per azione per il 2025 e mantenuto le attese di 2,3 per il 2026 e di 2,8 per il 2027, sulla scia dei dati di questa trimestrale siamo costretti a ulteriori tagli e, questa volta, su tutta la linea. Portiamo le nostre attese di utile a 1,35 euro nel 2025, 1,75 nel 2026 e 2 nel 2027, in linea con le stime medie degli analisti (fonte Refinitiv). Se pure la qualità dei bilanci è bassa, i cali di Borsa hanno contribuito a i multipli in linea col settore, a cui si aggiunge un momentum ancora neutro e un rischio medio (3/5). A questi livelli puoi mantenere il titolo.
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