Meglio le azioni o le obbligazioni?
4 anni fa - lunedì 1 aprile 2019
Investire in azioni
Regole generali, non certezze
In generale sì, le azioni rendono più delle obbligazioni. Questo perché, sempre parlando in termini generali, il rischio legato all’investimento in azioni è più elevato rispetto al rischio legato alle obbligazioni, e deve quindi essere remunerato con un rendimento più alto. Ma in finanza non esistono regole certe o ricette facili. Primo, anche le obbligazioni non sono prive di rischi (anzi, nel caso di alcuni emittenti il rischio può essere addirittura più alto di quello legato alle azioni). Secondo, ci possono essere contesti di mercato particolari che sovvertono questa regola e portano i bond a rendere più delle azioni: solo negli ultimi decenni è già successo due volte, prima con lo scoppio della bolla internet all’inizio degli anni 2000, e poi dopo la tragedia dell’11 settembre, con le Borse a picco e l’avvio di politiche monetarie accomodanti da parte delle Banche centrali che hanno dopato i prezzi delle obbligazioni. Terzo, le Borse tendono a battere le obbligazioni nel lungo periodo. Ma quanto è lungo questo lungo periodo? È un concetto che varia da persona a persona: magari 5 anni già ti sembrano tanti, 10 anni un’eternità… beh può accadere che neanche 10 anni siano sufficienti. Te lo dimostriamo con quel che è successo negli Usa nell’ultimo trentennio.
Investire a 10 anni: a volte non basta!
Immaginiamo un investitore che abbia investito 10.000 dollari su Wall Street con l’idea di ritirare il suo capitale esattamente 10 anni dopo il suo investimento. Se lo ha fatto in alcuni periodi, ad esempio agli inizi degli anni ’90, gli è andata particolarmente bene: agli inizi degli anni 2000 il capitale che ha potuto ritirare è di circa 59.000 dollari, mentre se avesse investito in bond si sarebbe dovuto accontentare di “soli” 27.000 dollari (per semplicità non teniamo conto delle tasse, che comunque incidono in egual misura su azioni e bond). Ma se il nostro investitore avesse piazzato i suoi 10.000 dollari in Borsa in un altro periodo, per esempio nel 1998, dopo 10 anni avrebbe potuto ritirare solo 15.000 dollari, meno dei 20.000 dollari dei bond. Tutto questo lo trovi riassunto nel grafico Azioni e bond, chi vince su 10 anni? A seconda del momento in cui l’hai cominciato, l’investimento decennale negli Usa può essere finito con un risultato che va da un -30% a un +493%, mentre investendo in obbligazioni il risultato decennale avrebbe oscillato tra un +46% e un +171%. Questo conferma tre cose: primo, l’investimento in azioni può dare maggiori soddisfazioni rispetto ai bond, ma è anche più volatile. Secondo, 10 anni possono non essere un periodo sufficientemente lungo perché le azioni battano le obbligazioni. Terzo, pur con un periodo relativamente lungo come un decennio il tuo investimento azionario può non solo far peggio dei bond, ma addirittura finire in rosso.
Abbiamo scelto come esempio la Borsa Usa perché è tra quelle più mature, e quindi con risultati più affidabili anche andando indietro di parecchi anni (quasi 30 nel nostro caso, dall’inizio degli anni ’90 a oggi). Inoltre, la Borsa Usa spesso e volentieri influenza le altre Borse mondiali. In ogni caso, il concetto che le azioni non sempre battono i bond vale anche per le Borse europee o per quelle di altri Paesi. Anzi, nel caso di Borse più “giovani” e meno consolidate, la volatilità può essere anche più elevata.
Azioni e bond, chi vince su 10 anni?
Il capitale finale dopo un investimento di 10 anni sulla Borsa Usa (linea in grassetto) non sempre ha battuto un investimento per un periodo di tempo analogo sui bond a stelle e strisce (linea sottile).
E se investo per 20 anni?
Proviamo ad allungare il periodo di investimento a 20 anni anziché 10. Cosa succede? La notizia positiva è che, questa volta, anche il più sfortunato ha riportato a casa almeno i 10.000 dollari iniziali. Ma nel confronto tra azioni e bond, anche in questo caso non ci sono certezze: come puoi vedere nel grafico qui sotto, sono ancora numerosi i casi in cui le azioni non sono riuscite a far meglio dei bond. Tieni presente che finora abbiamo parlato di investimento in azioni o bond nel loro complesso (quello che puoi replicare, ad esempio, scegliendo un fondo o un Etf). Se investi in singole azioni o obbligazioni, devi tener conto che a tutto quel che ti abbiamo detto si aggiungono ulteriori incognite, legate alle singole società in cui investi.
Azioni e bond, chi vince su 20 anni?
Allungando il periodo di investimento a 20 anni, le azioni Usa (linea in grassetto) hanno sempre restituito almeno il capitale iniziale, mentre a 10 anni non era sempre così. Ma ancora, non riescono sempre a battere i bond.
Che fare?
L’esempio del mercato Usa dimostra che puntare tutto sulle azioni non basta: la strategia ideale è mischiare azioni e bond, aumentando o diminuendo il peso delle due componenti a seconda delle prospettive dei mercati. Non è semplice, ma lo facciamo noi per te: qui trovi tre portafogli già pronti all’uso. Ti basta scegliere quello che più si adatta a te, replicarlo nella pratica con i prodotti che trovi indicati nelle rispettive sezioni, e tornare regolarmente sul sito per vedere se il portafoglio necessita di ritocchi.
Come leggere i grafici
La date che trovi sull’asse orizzontale sono quelle di inizio dell’investimento, che termina poi dopo 10 anni (nel primo grafico) o dopo 20 anni (nel secondo grafico). La linea in grassetto indica il capitale finale dopo aver investito per 10 o 20 anni 10.000 dollari in azioni usa; la linea sottile rappresenta invece il risultato finale dopo aver investito 10.000 dollari in obbligazioni usa. Prendi per esempio, nel primo grafico, la data di inizio 1995: la linea in grassetto è intorno a 30.000, significa che il nostro investitore in azioni ha potuto ritirare, nel 2005, circa 30.000 dollari. La linea sottile è intorno a 25.000, significa che se avesse investito 10.000 dollari in bond tra il 1995 e il 2005 il capitale finale sarebbe di circa 25.000 dollari. Le aree più scure indicano i periodi in cui le borse non hanno battuto i bond: non a sorpresa, nel grafico dell’investimento a 10 anni si concentrano soprattutto dopo il 1997 (quando l’investimento decennale è terminato dopo lo scoppio della bolla internet) e dopo il 2005 (quando l’investimento è terminato in un periodo successivo alla tragedia dell’11 settembre, ma senza dare sufficiente tempo alle borse per recuperare il tonfo). Quando la linea in grassetto è più bassa del livello di 10.000, significa che l’investimento in azioni è terminato addirittura in perdita.
E se faccio un pac?
Immaginiamo che, anziché investire 10.000 dollari in un colpo solo, il nostro investitore abbia investito 100 dollari al mese dagli inizi degli anni ’90 a oggi: 349 versamenti mensili in tutto, per un capitale di 34.900 dollari. Trascurando per semplicità tasse e spese, oggi avrebbe circa 161.000 dollari, contro i 104.000 circa che avrebbe avuto investendo in bond. Le borse hanno battuto le obbligazioni, ma l’investimento graduale ha anche attutito le differenze tra i due: il rendimento annuo lordo si discosta solo di un punto percentuale e mezzo o poco più (è circa il 5,4% per le azioni, 3,8% per i bond).
Che fare?
L’esempio del mercato Usa dimostra che puntare tutto sulle azioni non basta: la strategia ideale è mischiare azioni e bond, aumentando o diminuendo il peso delle due componenti a seconda delle prospettive dei mercati. Non è semplice, ma lo facciamo noi per te: qui trovi tre portafogli già pronti all’uso. Ti basta scegliere quello che più si adatta a te, replicarlo nella pratica con i prodotti che trovi indicati nelle rispettive sezioni, e tornare regolarmente sul sito per vedere se il portafoglio necessita di ritocchi.