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Le infinite opportunità dello Spazio
9 mesi fa - mercoledì 27 aprile 2022
Le infinite opportunità dello Spazio
La missione di Samantha Cristoforetti è potuta partire grazie ai servizi offerti da SpaceX, la società che disegna e realizza lanciatori a razzo e navicelle spaziali. Non è la prima volta che la Nasa (l’ente per la ricerca spaziale americana) si avvale dei servizi della SpaceX e quest’ultima ha l’obiettivo di portare nello spazio sempre più persone, non solo astronauti: recentemente ha concluso con successo anche un viaggio “commerciale” con a bordo dei semplici “turisti spaziali”. Non solo, SpaceX è salita agli onori delle cronache recentemente anche per aver spedito in orbita 48 satelliti Starlinks per rafforzare le comunicazioni a banda larga nell’Ucraina sconvolta dal conflitto. Insomma, la SpaceX di Elon Musk, il patron della Tesla e, forse, a breve anche di Twitter (vedi il paragrafo alla fine di questo articolo) è sempre più una delle protagoniste della corsa spaziale: purtroppo, però, le sue azioni non sono quotate in Borsa, quindi per ora non è ancora possibile salire in groppa alle sue prospettive stellari. Come fare, allora, per puntare sull’economia dello Spazio, che non solo è stata una delle poche a crescere nel 2020, ma che dovrebbe continuare a trottare a ritmi tra il 7% e l’8% medio annuo nel corso dei prossimi anni?
Un’altra società che sta diventando sempre più rilevante nello sviluppo delle attività spaziali è la Blue Origin, del patron di Amazon. Anche la Blue Origin, però, non è quotata in Borsa quindi non puoi comprare le sue azioni e approfittare delle sue prospettive di crescita.
Tutto lo spazio in un colpo solo
Il modo più semplice per puntare sulla crescita dell’economia dello Spazio è comprare l’Etf Procure Space (5,69 euro; Isin IE00BLH3CV30), quotato a Piazza Affari. Lo compri facilmente anche tramite la tua banca, in un colpo solo investi sulle principali 40 società quotate in Borsa attive nell’ambito spaziale, e paghi solo lo 0,75% all’anno come costi connessi alla gestione del prodotto (oltre alle commissioni d’acquisto e poi di vendita alla tua banca). Ci sono, però, due cose a cui devi fare attenzione. Primo: il prodotto è molto ballerino e ha al suo interno anche società che non producono utili (vedi la Virgin Galactic di cui ti parliamo nel prossimo paragrafo) e che, quindi, sono particolarmente rischiose. Non è, quindi, un investimento adatto a chi si spaventa quando vede un -10% in Borsa ed è dedicato solo a chi ha un po’ di tempo (anni) a disposizione per vedere il ritorno dell’investimento. Secondo: tra le grandi società attive nel settore spaziale ci sono anche i colossi internazionali della Difesa. Valuta tu se un investimento di questo tipo è allineato ai tuoi valori etici.
Il Procure Space Etf al momento della nostra prima analisi di febbraio 2021 (vedi n° 1440) era quotato solo su New York – da allora il guadagno in euro e dividendi inclusi è dell’1,4% – mentre poi è sbarcato a Milano, comportando meno complicazioni fiscali. Quest’ultimo dal consiglio di luglio 2021 (vedi n° 1422) è salito del 5,8% (+3,6% le Borse mondiali in euro e dividendi inclusi).
Il punto sulle scommesse “secche”: Virgin Galactic…
Il problema degli Etf è che non sono strumenti efficienti da un punto fiscale – i guadagni non possono essere compensati da eventuali minusvalenze pregresse per pagare meno tasse – quindi in passato ti abbiamo anche consigliato delle scommesse “secche” su alcuni singoli titoli azionari di società impegnate nelle nuove frontiere delle Spazio. Una di queste è la Virgin Galactic (8,33 Usd; Isin US92766K1060), attiva nello sviluppo del “turismo spaziale” anche per semplici cittadini. Dopo che a luglio 2021 c’è stato il volo del suo patron Richard Branson (vedi n° 1422) le azioni sono crollate, perdendo poco più dell’81% dal nostro consiglio di febbraio 2021 (vedi n° 1400). Un tracollo incredibile legato al fatto che la società, dopo quel volo, si è fermata: non ha più effettuato né altri voli, né altri test, dovendo rispondere anche a un’indagine delle autorità di volo americane. Il tutto mentre altri soggetti, dalla SpaceX alla Blue Origin, progredivano nelle missioni “commerciali”. Questo ha fatto temere al mercato che la Virgin Galactic abbia ormai perso un po’ il treno. Del resto, se tutto va bene, la Virgin Galactic dovrebbe avviare i suoi voli commerciali per la fine del 2022, mentre i concorrenti potrebbero ulteriormente progredire. La situazione è delicata: non comprare le azioni ora. Se le hai, ovviamente la scommessa, che era basata su un’accelerazione di test e voli, non è andata a buon fine. Puoi mantenerle sperando in qualche fiammata come quella del 15 febbraio per chiuderla definitivamente riducendo un po’ le perdite.
Anche dagli altri consigli la perdita sulle Virgin Galactic è nell’ordine dell’80%. La scommessa non è andata a buon fine, puoi solo sperare in fiammate per limare le perdite: è bastato che a febbraio 2022 la società annunciasse l’apertura delle prenotazioni ai civili per i viaggi spaziali affinché le azioni si impennassero di poco più del 30% in una sola giornata. Poi, però, sono ridiscese, quindi dovrai essere veloce ad approfittarne, se ci saranno altri annunci simili.
… Iridium Communications…
Il cuore dell’economia dello Spazio sono al momento i satelliti. La Iridium Communications (38 Usd; Isin US46269C1027) è una società americana che gestisce una serie di satelliti che permettono la connettività anche in zone remote (alto mare) – per questo i suoi servizi sono spesso usati da enti di tipo governativo. Il 2021 si è chiuso ancora con risultati non proprio brillanti – perdita di bilancio e crescita dei ricavi legati ai servizi satellitari limitata a “solo” il 6% - ma quelli del primo trimestre 2022 sono stati più rassicuranti – utile di bilancio e crescita dell’8,5% dei ricavi da servizi satellitari rispetto allo stesso periodo del 2021. Le prospettive per tutto il 2022 sono state, però, ancora non all’altezza delle nostre aspettative: la crescita dei ricavi dovrebbe restare compresa tra il 5% e il 7% rispetto al 2021, mentre noi puntavamo su una crescita di almeno il 15%. È necessario, a nostro parere, un ampliamento della rete satellitare che potrebbe arrivare dalla vittoria di una gara indetta da un’agenzia della Difesa americana per le attività spaziali. Non è una gara semplice (e non si sa quando ci sarà l’esito), però, il fatto che il gruppo vi abbia partecipato dimostra un certo dinamismo che ci piace. È una scommessa rischiosa, in quanto il titolo non ha indicatori di convenienza interessanti, ma si può ancora fare.
Dal primo consiglio sulle Iridium Communications dato a febbraio 2021 (vedi n° 1440) il bilancio è di -23%, che diventa circa -12,5% in euro e dividendi inclusi. Dall’ultimo consiglio di luglio 2021 (vedi n° 1422) le azioni hanno invece guadagnato il 4% che diventa +10% in euro (non sono stati pagati dividendi nel periodo).
… Gilat
In generale, i satelliti forniscono dei segnali a dei ricevitori sulla terra a cui tu puoi poi collegarti – così funzionano normalmente i servizi di telefonia. Tra le società che realizzano questi ricevitori “di terra” c’è l’israeliana Gilat (7,43 Usd; Isin IL0010825102; ti indichiamo il valore in dollari Usa perché le puoi comprare anche sul listino del Nasdaq) che non per nulla ha negli scorsi mesi siglato accordi con vari operatori telefonici – uno degli ultimi è quello con Tim Brasil per estendere la connettività a 4G nel Paese. Il gruppo ha dato segnali di miglioramento nel corso della fase finale del 2021 (i risultati del primo trimestre 2022 non sono ancora stati annunciati) e non solo dovrebbe chiudere il 2022 in utile, ma dovrebbe veder poi questo utile nel 2023 più che raddoppiare. Le prospettive di crescita, dunque, ci sono, ma anche in questo caso la scommessa è rischiosa: il gruppo opera molto anche con le compagnie aeree per l’utilizzo dei servizi di internet in volo e le recenti restrizioni in Cina non agevolano lo sviluppo di questi servizi. Questo spiega anche il cattivo risultato delle azioni dai nostri consigli: dal primo consiglio di febbraio 2021 sul n° 1440 hanno perso circa il 35%, -26% in euro; dal nostro ultimo consiglio di luglio 2021 sul n° 1422 hanno ceduto il 25% che diventa -18% in euro (nel periodo non ha pagato dividendi).
E le Avio?
Nella nostra analisi di febbraio 2021 (vedi n° 1440) avevamo sconsigliato le Avio (10,72 euro; Isin IT0005119810), per difficoltà legate al lanciatore Vega. Tali problemi sono stati risolti, ma le azioni sono ancora scese del 10% (-8% a dividendi inclusi). L’accordo per contribuire al lancio di satelliti di Amazon ha dato recentemente pepe al titolo, ma gli introiti si vedranno solo tra qualche anno. Nel frattempo le prospettive per il 2022 sono poco entusiasmanti, complice anche l’aumento dei costi peri i carburanti e non ci aspettiamo “matrimoni” con la controllante Leonardo (10 euro, Isin IT0003856405; mantieni). Non acquistare le Avio.
Elon Musk: tra lo spazio reale e quello virtuale
Dopo SpaceX e Tesla (vedi a fianco), la grande passione di Elon Musk è quella di Twitter (49,80 Usd; Isin US90184L1026), al punto tale che ha trovato l’accordo con i vertici del gruppo per acquistare tutte le azioni del social network ancora non in suo possesso. L’offerta finale valuta tutta Twitter circa 44 miliardi di dollari, per un prezzo per azione poco inferiore ai 55 dollari. Può sembrare un valore elevato, ma tieni conto che è una valutazione solo poco superiore (+10%) a quella che Twitter aveva alla fine del 2013, poco dopo il suo sbarco in Borsa. Altre società del settore dei social network, invece, nel corso di questi anni hanno visto il loro valore crescere nettamente, pensa per esempio a Meta Platforms (186,99 Usd, Isin US30303M1027; mantieni), la mamma di Facebook, Instagram, Whatsapp…, che, nonostante il brusco calo del 2022, vale oggi circa il triplo di quello che valeva alla fine del 2013. Il fatto è che Twitter non ha mai trovato un modo per essere una società profittevole, chiudendo spesso i bilanci in perdita. Inoltre, pur trovando una sua nicchia a livello giornalistico, non ha mai sfondato come utenti, risultando nel mondo dietro a social network come TikTok, Snapchat, Telegram e Pinterest. Elon Musk troverà la formula magica per rilanciare Twitter anche a livello di bilancio? Non lo sappiamo, ma comunque non potrai approfittarne visto che l’intenzione è quella di ritirare tutte le azioni Twitter dalla Borsa. Ai prezzi attuali le Twitter viaggiano poco sotto il valore dell’offerta d’acquisto annunciata (ma non ancora partita, segno che ci sono ancora dei dubbi sul fatto che possa effettivamente partire), ma è difficile che arrivino rilanci. Se hai le Twitter in mano, vendile.
Grazie alla spinta delle vendite in Cina, Musk è riuscito a rendere profittevole Tesla (998,02 Usd; Isin US88160R1014), che ha chiuso anche il primo trimestre del 2022 in utile. Le prospettive reddituali della società ci sembrano comunque sopravvalutate dal mercato e le azioni sono tra le più ballerine che puoi immaginare – benché Tesla non sia coinvolta nell’affare Twitter, le Tesla hanno perso circa il 12% nella sola giornata del 26 aprile, quella dell’accordo per l’acquisto di Twitter – e ti sconsigliamo di averle in mano. Vendi.
Le vautazioni, i prezzi e le variazioni sono alla data del 25 aprile (salvo dove diversamente indicato).