È un atto di saggezza, non di debolezza: accettare che, in alcune condizioni, la libertà assoluta può diventare un rischio. Questa immagine è stata spesso utilizzata per descrivere il motivo per cui le Banche centrali sono indipendenti dai Governi, che si mettono al riparo dalla tentazione di orientarne le scelte. La gestione del denaro in mano ai Governi tende a creare inflazione perché gli obiettivi dei Governi sono di corto respiro (elettorali), mentre per gestire la moneta occorre guardare al futuro lontano. Per questo i Governi europei si sono legati le mani blindando la Bce con dei trattati. Questo tema è tornato di recente alla ribalta quando si è parlato della possibilità di attribuire le riserve d’oro di Bankitalia allo Stato, manovra che, secondo alcuni, avrebbe minato l’indipendenza della nostra Banca centrale privata di una bella fetta delle sue risorse. Lo stesso principio di Ulisse, comunque, ha una valenza anche per chi investe con buon senso: definire limiti ed evitare scelte impulsive nei momenti di euforia o paura. Anche un piccolo risparmiatore, a volte, deve legarsi a piani ben ponderati per proteggere se stesso dalle sirene del mercato. In fondo la tecnica economica funziona così: costruisce strumenti che aiutano a non deviare dal percorso quando il mare si agita. Perché la stabilità non nasce dall’assenza di tentazioni, ma dalla capacità di resistervi. E come Ulisse, che si salva grazie ai vincoli scelti in anticipo, anche noi possiamo beneficiare di regole autoimposte. Le sirene tornano sempre: sta a noi decidere come ascoltarle senza perdere la rotta.
Alessandro Sessa
Direttore responsabile Investi