Piazza Affari diventa più sostenibile?

Piazza Affari diventa più sostenibile
Piazza Affari diventa più sostenibile
L’ULTIMO NATO TRA GLI INDICI DI PIAZZA AFFARI
Da qualche giorno, tra gli indici che monitorano l’andamento della Borsa di Milano se ne è aggiunto uno che punta i riflettori non solo sull’andamento finanziario, ma anche sui criteri di sostenibilità. È l’indice MIB ESG che, tra le grandi società italiane, include appunto quelle che seguono le migliori pratiche ESG (Se ci segui da tempo, ormai sai che la sigla ESG - Environmental, Social and Governance - riassume gli aspetti ambientali, sociali e di governo societario che caratterizzano un’impresa). Com’è costruito? Prima di tutto, vengono selezionate le 60 società italiane più “liquide”, cioè più scambiate sul mercato. Tutte queste 60 società ricevono poi un “punteggio ESG” stilato da Vigeo Eiris, una società del gruppo Moody’s (nome che già conosci per il “tradizionale” rating sulla capacità delle società di ripagare i propri debiti). Ultimo passaggio, le prime 40 società in base a questa “classifica di sostenibilità” entrano effettivamente a far parte dell’indice MIB ESG.
Il MIB ESG è il primo su questo tema per la Borsa italiana, ma non è il primo per Euronext: da marzo 2021 esiste l’indice CAC40 ESG sulla Borsa francese. Il “peso” attribuito ad ogni azione all’interno dell’indice MIB ESG si basa sulla capitalizzazione, cioè sul valore dato dal numero di azioni in circolazione moltiplicato per il loro prezzo. Né più, né meno di quanto avviene con gli indici “tradizionali”.
COSA NE PENSIAMO
Sicuramente è un passo avanti sia dal punto di vista di una maggior “coscienza” anche nel mondo finanziario, sia dal punto di vista – molto più materiale – dei ritorni per le proprie tasche. La crescente attenzione degli investitori verso le tematiche ESG significa, infatti, un sempre maggiore interesse per le società impegnate su questo fronte; interesse che, a sua volta, dovrebbe spingere i prezzi delle azioni. È presto, tuttavia, per buttarsi a capofitto su questo indice. Prima di tutto, essendo nato da pochi giorni, non esistono ancora prodotti finanziari (come Etf o fondi) che ti permettano di acquistarlo “in un colpo solo” – per replicarlo dovresti perciò acquistare tutti i titoli che lo compongono con proporzioni simili a quelle dell’indice, un’impresa praticamente impossibile per un investitore al dettaglio. In secondo luogo, almeno per il momento, non vediamo molti margini per speculare neanche su qualcuno dei titoli che compongono l’indice: la sua composizione è infatti troppo simile a quella del “tradizionale” FTSE Mib, l’indice che da anni riassume l’andamento dei principali 40 titoli quotati a Piazza Affari senza tener conto della loro strategia di sostenibilità.
I DUE INDICI A CONFRONTO
Nella tabella qui sotto trovi i titoli che, nel nuovo MIB ESG, pesano per almeno il 3% del valore totale dell’indice.
MIB ESG E FTSE MIB, I TITOLI PRINCIPALI |
|||||
Nome società |
Peso nel |
Peso nel |
Nome società |
Peso nel |
Peso nel |
Intesa Sanpaolo |
10,401 |
9,49 |
Ferrari |
6,355 |
5,19 |
Enel |
9,679 |
14,93 |
Generali |
6,308 |
5,34 |
Stellantis |
9,231 |
8,21 |
Stm |
6,187 |
4,88 |
Eni |
8,053 |
6,33 |
CNH Industrial |
3,837 |
3,36 |
Unicredit |
6,999 |
5,31 |
Moncler |
3,43 |
3,01 |
Come puoi vedere, sono gli stessi 10 titoli che hanno un peso superiore al 3% anche nel “tradizionale” FTSE Mib, e anche il peso complessivo di questi titoli non è poi così distante (70,5% del valore complessivo nell’indice MIB ESG, 66% nell’indice Ftse Mib). Cosa significa? Supponiamo che un intermediario voglia lanciare un Etf che segua il nuovo indice: man mano che gli investitori lo acquistano l’intermediario dovrebbe, sulla carta, usare quei capitali per acquistare i titoli che compongono l’indice, spingendone i prezzi. Ma se fino a oggi quegli investitori avevano puntato sul Ftse Mib… in realtà l’intermediario ha già acquistato in passato quegli stessi titoli per quantità quasi uguali, quindi i nuovi acquisti saranno troppo pochi per spingere al rialzo i prezzi. Ecco perché, per ora, non vediamo speculazioni su singoli titoli, ma monitoreremo la situazione: la composizione dell’indice sarà rivista ogni tre mesi e non è escluso che possano esserci sorprese.
E GLI ALTRI?
Oltre alle 10 azioni che trovi in tabella, ad oggi fanno parte dell’indice MIB ESG i seguenti titoli, in ordine decrescente per peso: Snam Rete Gas, Terna, Prysmian, Atlantia, Nexi, Mediobanca, Poste Italiane, Amplifon, Recordati, Banco Bpm, Reply, Hera, Telecom Italia, A2a, Italgas, Banca Mediolanum, Unipol Gruppo, Pirelli, Banca Generali, Bper Banca, Iren, Brembo, Erg, Salvatore Ferragamo, Saipem, Anima Holding, Unipolsai, Webuild, Falck Renewables, Mediaset.
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