L’acqua è sempre più cruciale

Investimenti sostenibili
Investimenti sostenibili
In passato ti è stata consigliato la britannica United Utilities (1.121 pence; Isin GB00B39J2M42) che fornisce acqua pulita a circa 7 milioni di persone nel Nord-Ovest dell’Inghilterra. Il suo anno fiscale 2021/22 (chiude a marzo) è previsto con ricavi in crescita del 3%, ma a fronte di ciò l’utile operativo è previsto ai livelli dell’anno prima. Questo calo della redditività è dovuto ai maggiori costi determinati dall’inflazione, che hanno eroso la crescita dei ricavi. La maggior inflazione e la salita dei tassi farà anche aumentare il costo dell’indebitamento, perché una parte del debito di United utilities è a tasso variabile. È un maggior costo che impatterà alla fine anche sull’utile 2021/22, che attendiamo a 47 pence per azione (dunque in calo da 66 pence dell’anno precedente), ma anche su quello dell’anno appena iniziato.
UNITED UTILITIES E IL SUO SETTORE |
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Prezzo/utile |
Prezzo/patrimonio netto |
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2021/22 |
2022/23 |
2023/24 |
2021/22 |
2022/23 |
2023/24 |
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United utilities |
23,9 |
26,1 |
23,4 |
2,73 |
2,75 |
2,77 |
Settore |
9,7 |
12 |
11,1 |
1,29 |
1,36 |
1,29 |
Prezzo/utile e prezzo/patrimonio netto: più sono alti e più una società è cara (e viceversa). |
United Utilities potrà beneficiare dell’indicizzazione all’inflazione dei ricavi, operando in un settore regolato, che certamente riuscirà ad arginare il rialzo dei costi di produzione, ma difficilmente coprirà anche il maggior costo del debito. Per questo prevediamo un 2022/23 con un utile a 43 pence, per poi tornare a crescere l’anno successivo (48 pence per azione). Tenendo conto di queste stime, oggi il titolo quota sui prezzi che lo rendono più caro rispetto alla media del settore – vedi tabella. Inoltre, tenendo conto dei dividendi, viaggia sui massimi storici.
UNITED UTILITIES SUI MASSIMI
Il titolo United Utilities (base 100 dividendi inclusi, la linea in grassetto è in sterline, quella sottile in euro) viaggia sui suoi massimi storici.
Per questo riteniamo che sia ora di vendere – i guadagni oscillano tra un 47% se comprato sul primo consiglio di acquisto dato sul n° 1215 e un 25% se l’acquisto è avvenuto l’ultima volta che è stato consigliato sul n° 1345 (dati in euro, dividendi inclusi). Se cerchi ora un investimento sulla tematica idrica, hai diverse scelte, a seconda del grado di rischio che sei disposto a correre (vedi qui sotto).
GLI INVESTIMENTI SULL'ACQUA
Per investire sulla tematica dell’acqua, in ottica speculativa puoi acquistare Xylem (86,48 Usd; Isin US98419M1009), società americana che offre soluzioni e tecnologie che coprono tutto il ciclo dell’acqua.
In ottica non speculativa, invece, all’acquisto c’è sempre l’Etf Lyxor MSCI Water ESG Filtered (DR) – Dist (55,58 euro; Isin FR0010527275) che punta su società le cui attività sono legate al settore idrico, in particolare alla distribuzione dell’acqua, ai servizi pubblici e alla fornitura di attrezzature legate all’acqua e al trattamento idrico, ed esclude le società che registrano un ritardo dal punto di vista ambientale, sociale e di governance.
Sempre in ottica non speculativa, c’è all’acquisto anche l’Etf Bnpp Ecpi Glb Esg Blue Economy Ucits (14,77 euro; Isin LU2194447293) che punta, in ottica sostenibile, su società che partecipano alle attività della Blue Economy (sostenibilità costiera, energia e risorse, pesca e frutti di mare, riduzione dell'inquinamento, rotte di navigazione – vedi n° 1453). Per i tuoi investimenti sull’acqua, scegli uno solo di questi prodotti.
Il fondo Fidelity Funds - Sustainable Water & Waste Fund E-ACC-EUR (14,03 euro; Isin LU1915587072) punta sia sull’acqua, sia sui rifiuti. È quindi un prodotto a metà tra queste due tematiche.
A queste si aggiunge BNP Paribas Global Water Total Return Tracker Certificate (100,49 euro; Isin XS2348171245), un certificate che replica l’andamento dell’indice BNP Paribas Global Water Total Return che punta attualmente su 29 (ma può arrivare anche fino a 50) delle più grandi società del settore idrico, la cui attività è costituita, principalmente, dall’approvvigionamento idrico e dal trattamento delle acque (c’è anche l’americana Xylem che ti consigliamo, per esempio, così come United Utilities). Rispetto all’Etf Lyxor Msci Water ESG Filtered (DR) – vedi a lato, le differenze sono che quest’ultimo investe in un maggior numero di società, l’indice è composto da 38 titoli, e che tiene conto anche dei criteri ESG (cioè ambientali, sociali e di gestione delle società). Il certificate, però, a differenza dell’Etf è fiscalmente più efficiente, perché le plusvalenze realizzate con questo prodotto sono redditi diversi, quindi compensabili con le minusvalenze realizzate con azioni, bond, Etf o altri certificate. Le plusvalenze sugli Etf non sono mai compensabili. Per cui, questo certificate è all’acquisto: se sei indeciso tra questo prodotto e l’Etf, dipende da cosa t’interessa di più: per esempio, se è l’efficienza fiscale, orientati sul certificate, se è l’aspetto ESG, sull’Etf.
ALTRA DIFFERENZA TRA CERTIFICATE ED ETF: IL BAIL-IN
In caso di bail-in, quindi di difficoltà di una banca, c’è un’altra differenza tra Etf (e fondi) e certificate. Il patrimonio dell’Etf è separato da quello della banca, quindi non viene colpito dal bail-in (ovviamente se al suo interno ci sono azioni e/o bond della banca interessata solo il loro valore sarà colpito, ma tutto il resto no). I certificate sono, invece, colpiti, dopo le azioni e i bond subordinati, quindi hanno lo stesso grado di “rischio” dei bond ordinari. In ordine decrescente il bail-in colpisce i possessori di: azioni, obbligazioni subordinate, obbligazioni senior non garantite e certificate, conti correnti e conti deposito sopra i 100.000 euro.
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