Le azioni su sole, acqua, ricariche…

Un aggiornamento sui consigli
Un aggiornamento sui consigli
Canadian Solar (31,96 Usd; Isin CA1366351098; produce pannelli fotovoltaici e gestisce progetti legati all’energia solare) continua a mostrare utili in crescita e superiori alle attese di mercato. L’utile netto per azione del terzo trimestre è pari a 1,22 dollari, contro attese di 0,46, registrando così un +117% rispetto al terzo trimestre del 2021. Ed è proprio la redditività il dato che più ha brillato nel terzo trimestre, visto che l’utile netto più che raddoppiato è arrivato con un fatturato in crescita di “solo” il 57%. La redditività è ora al 18,8%, superiore all’obiettivo fissato dalla stessa società (tra il 16% e il 18%). L'aumento di questa redditività è stato guidato principalmente dai minori costi di produzione, attribuibili anche al deprezzamento del renminbi nei confronti del dollaro, e dal maggior contributo delle vendite di pannelli solari – a maggior valore aggiunto. Su tutti i nove mesi, l’utile si è attestato a 2,52 dollari per azione: alziamo le nostre attese per quest’anno a 2,85 dollari per azione, mentre per il 2023 ci attendiamo 4 dollari per azione. Le prospettive di Canadian Solar sono, dunque, migliorate e, contemporaneamente, rispetto all’ultima analisi sul n° 1475, l’azione è calata del 28%. L’azione è, di conseguenza, tornata su livelli a sconto rispetto al settore ed è di nuovo un’opportunità di acquisto. Il consiglio passa da mantenere ad acquistare.
Anche Xylem (109,81 usd; Isin US98419M1009; offre soluzioni e tecnologie che coprono tutto il ciclo dell’acqua) ha saputo battere le attese di mercato sui conti del 3° trimestre, tendenza che si ripete oramai da trimestri. L’utile netto per azione si è attestato a 0,79 dollari (senza tenere conto degli oneri straordinari), contro gli 0,66 attesi, mettendo così a segno una crescita del 25,4% rispetto al 3° trimestre 2021. Anche qui si rileva un miglioramento della redditività, visto che il fatturato è cresciuto del 9% e questo ha portato la società a migliorare le sue stime per il 2022. Per il fatturato ora si prevede una crescita compresa tra il 9-10%, rispetto all’8-10% precedente. Ancora più rilevante, però, è la revisione delle stime sugli utili: da un intervallo compreso tra 2,5 e 2,7 dollari per azione a uno compreso tra 2,65 e 2,75 dollari. Ritocchiamo al rialzo anche le nostre stime per il solo 2022, da 2,6 a 2,7 dollari per azione, ma lasciamo inalterate a 3,1 quelle del 2023. Si tratta di una revisione marginale delle stime e nel frattempo, dall’ultima analisi, il titolo ha messo su quasi il 21%, per cui rimane da mantenere.
Schneider Electric (130,84 euro; Isin FR0000121972; produce e propone prodotti e sistemi informatici per la gestione elettrica) ha pubblicato una solida trimestrale per il 3° trimestre, con una crescita dei ricavi del 12,1% e una conferma per il 2022 di un progresso dell'utile operativo compreso tra l'11% e il 15%. Con questo andamento dei conti aumentiamo da 6,2 a 7 euro le nostre stime sugli utili per azione per il 2022. Per il 2023 ci aspettiamo un andamento meno brillante, tenendo conto della recessione che sembra profilarsi in Europa in maniera più intensa che da altre parti (il Vecchio continente pesa il 22,5% del fatturato). In altri termini, Schneider conoscerà un rallentamento nella crescita degli utili, ma non un calo: nel 2023 si attesteranno a 7,2 euro per azione. L’altra incognita è la Cina – il 31% del fatturato è generato in Asia: qualsiasi cattiva notizia proveniente dal gigante asiatico peserà sul prezzo. Schneider è, però, in grado di superare la crisi, grazie al posizionamento sulle tematiche della transizione energetica, per cui, ad oggi, rischi e potenzialità si bilanciano. Il titolo è da mantenere.
Nel 3° trimestre l’olandese Fastned (38,18 euro; Isin NL0013654809; è specializzata nelle stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici) ha triplicato i ricavi. La società beneficia non solo della forte crescita del mercato dei veicoli elettrici, ma anche del forte aumento dei prezzi di ricarica (in un anno sono passati da 0,59 a 0,83 euro per kWh). L’incremento compensa, però, solo in parte l'aumento dei prezzi nel mercato all'ingrosso dell'energia elettrica: è una situazione che rischia di mettere sotto pressione a breve termine la sua redditività, ma che avrà un impatto limitato sulla capacità di investimento del gruppo, la cui liquidità, già soddisfacente, è stata recentemente rafforzata dall’entrata nel suo capitale di Schroders Capital - un segnale positivo perché mostra la fiducia nel potenziale di lungo termine del gruppo. Fastned potrà, così, accelerare i propri investimenti e raggiungere l'obiettivo di 400 stazioni operative entro fine 2024 (contro le 214 stazioni a fine settembre). Noi continuiamo a prevedere una perdita di 1 euro per azione nel 2022 e di 0,60 euro per azione nel 2023, nonché un primo utile di 0,40 euro per azione nel 2024. Il titolo rimane da acquistare, ma attenzione: è la scommessa più rischiosa che possa esserci. Acquista l’azione solo se hai pelo sullo stomaco. Ricordati che se Fastned è per gli speculatori più impavidi, ma anche le altre società consigliate in quest’analisi sono da considerare speculazioni extra-portafoglio.
E SUNRUN?
La Sunrun (25,77 Usd; Isin US86771W1053) – società americana di sistemi fotovoltaici e prodotti per l'accumulo di energia a batteria - è riuscita a chiudere un trimestre in utile, il terzo di quest’anno, con un risultato di 0,99 dollari per azione, sorprendendo nettamente il mercato che si aspettava una perdita di 0,07 dollari per azione. Il saldo sui nove mesi è così di 0,52 dollari per azione (nel 2021 era in perdita per 0,20 dollari per azione) e questo ci porta ad alzare le stime su tutto il 2022 da una perdita di 0,47 dollari per azione ad un utile di 0,4 dollari. Per il 2023 ora ci attendiamo un utile di 0,17 dollari per azione, mentre prima prevedevamo una perdita di 0,22 dollari. Il consiglio rimane, però, quello di mantenere questo titolo.
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