L’elettrico non va più?

Fastned e la mobilità elettrica
Fastned e la mobilità elettrica
Con un fatturato in crescita del 42% nel primo trimestre del 2024, Fastned (22,95 euro; Isin NL0013654809) continua a beneficiare della crescente adozione di auto elettriche, ma se la domanda continua a crescere, lo farà a un ritmo più lento di quanto previsto. Attualmente la crescita del parco veicoli elettrici dipende principalmente dagli incentivi statali, ma la transizione dal termico all’elettrico è sotto pressione in diversi Paesi europei. Ad esempio, la (graduale) cessazione dei sussidi in Germania ha rapidamente pesato sulle vendite di auto elettriche: nel 1° trimestre sono diminuite ben del 29%. Anche altri governi stanno rivalutando il loro approccio per continuare a sostenere questo nascente mercato, il che porterà a una certa volatilità delle vendite nel breve termine. Coincidenza o no, Fastned si sta “adattando” a questo contesto, rallentando il ritmo di espansione della sua rete di ricarica. In questo 2024 aveva previsto di inaugurare almeno 53 nuove sedi per portare il numero delle stazioni operative a oltre 350 a fine 2024 (rispetto alle 297 di fine 2023). Ora, a causa dei ritardi in alcuni bandi di gara, prevede di aprire tra le 38 e le 53 stazioni (rispetto alle 53 del 2023). E anche se il ritmo di apertura dovesse accelerare nuovamente nel 2025 (fino a 450 stazioni operative), il ritardo attuale e l’intensificarsi della concorrenza mettono sempre più in discussione l’obiettivo di 1.000 stazioni entro il 2030 (che equivarrebbe alla costruzione di 130 nuove stazioni in media all’anno). Senza mettere in discussione le prospettive positive a lungo termine, l’attuale situazione richiama ad una maggiore cautela. Riduciamo quindi le nostre previsioni a una perdita di 0,70 euro per azione nel 2024 (rispetto alla perdita di 0,20 precedente). Per il 2025 prevediamo ora un utile di 0,30 euro per azione (rispetto a 0,70). Il consiglio, dunque, passa a mantenere.
Fastned è stata consigliata per la prima volta sul n° 1431 e da allora ha perso il 56,2%. Fin da subito ti avevamo indicato – per poi ripeterlo tutte le altre volte che abbiamo parlato di questa società – che si trattava della speculazione più rischiosa possibile e che potevi anche incorrere in perdite importanti.
E L’INVESTIMENTO SULL’INTERO SETTORE?
Quanto detto per Fastned vale anche più in generale per il nostro consiglio sulla mobilità elettrica attraverso l’Etf Lyxor MSCI Future Mobility ESG Filtered (15,64 euro; Isin LU2023679090)? No e rimane all’acquisto perché con questo prodotto punti su chi è attivo nella produzione di veicoli elettrici e i loro componenti e materiali, i veicoli autonomi e le tecnologie correlate, i nuovi metodi di trasporto delle persone e delle merci, le tecnologie di stoccaggio dell'energia, la mobilità condivisa e le società minerarie e metallurgiche coinvolte nella produzione di batterie. Si tratta quindi di un prodotto che ti consente di puntare sia sulla mobilità elettrica, ma anche sul futuro della mobilità, come la guida autonoma… Inoltre, non solo è diversificato in termini di settori e segmenti industriali, ma lo è anche a livello geografico. I problemi di Fastned sono legami alla situazione europea, ma in altre zone del mondo la crescita continuerà ad esserci ed anche prima delle notizie sulla frenata europea, il Vecchio continente non era comunque quello con i tassi di crescita superiori. Con l’Etf punti sul mondo e su quegli Stati con tassi di crescita migliori (la Cina per esempio).
L’Etf sulla mobilità elettrica tiene conto delle caratteristiche ambientali, sociali e di governance, ma non ha come obiettivo un investimento sostenibile. Nonostante ciò, almeno il 20% degli investimenti che realizzerà sono sostenibili.
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