La strategia che ti permette di puntare sui primi della classe

Strategia Best-in-class
Strategia Best-in-class
La strategia delle esclusioni non considera attività o settori per il loro effetto negativo dal punto di vista della sostenibilità: va a cercare i settori “nocivi”, dunque, e questo spiega anche il nome screening negativo di quella strategia. Ne esiste una che ha un modo di ragionare opposto ed è quella del Best in class, che tradotto in italiano significa, letteralmente “i migliore della classe”. Questo approccio è più pragmatico e segue un metodo di ricerca positivo: dà infatti la priorità alle migliori che si contraddistinguono per l’implementazione di pratica di sostenibilità. In sintesi, va a cercare le società che eccellono dal punto di vista della sostenibilità. Questo approccio offre dunque una visione generale e totale delle attività delle aziende nei confronti della sostenibilità e non esclude, apriori, alcun settore. Le società su cui si deciderà poi di puntare vengono analizzate da un doppio punto di vista. Il primo è quello di selezionare le società che sono meglio posizionate per rispondere e far fronte alle sfide dello sviluppo sostenibile, quindi tutte quelle società che offrono un fattivo contributo alla lotta e/o mitigazione del cambiamento climatico, che offrono soluzioni contro lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, i cambiamenti demografici, la salute e il benessere e altro ancora… Questa analisi viene ripetuta per ogni singolo settore, perché ognuno di essi ha degli impatti diversi o sono esposti a diversi problemi legati alla sostenibilità. Le società del settore minerario, nello svolgimento delle proprie attività, sono infatti più interessate alla questione dello sfruttamento delle risorse naturali, rispetto al settore finanziario… (ad esempio, l'estrazione mineraria) sono significativamente più esposte al problema delle risorse naturali, ad esempio, rispetto al settore bancario.
Il secondo punto di vista utilizzato in questa strategia riguarda come la singola società gestisce al suo interno i fattori ESG. Quindi si andrà a valutare come una società gestisce i rapporti con i propri dipendenti, con i clienti, fornitori… Combinando i due punti di vista l’approccio best in class è in grado di identificare le migliori aziende in ciascun settore e dunque porta al risultato di poter investire nelle eccellenze della sostenibilità. È dunque evidente come questa strategia applichi uno screening positivo nel processo di selezione delle società su cui investire, a differenza dell’approccio delle esclusioni. Lo scopo di questa strategia è quello di promuovere il più possibile cambiamenti positivi nelle società su cui si investe e conseguentemente anche nel mondo reale. Infatti, l’attività di ricerca e selezione delle aziende che eccellono in termini di sostenibilità sono un incoraggiamento per le aziende stesse a migliorare la loro condotta, la gestione delle proprie attività perché questo le rende più attraenti agli occhi degli investitori che son attenti alle tematiche ESG. Significa in sintesi essere in grado di attirare nuovi potenziali investitori che forniscono le riscoperse necessarie a qualunque azienda per poter operare ed eventualmente anche crescere. Se le aziende, spinte da questa prospettiva, migliorano le loro partiche aziendali, generano allora anche un impatto positivo, ambientale o sociale a seconda delle tematiche su cui sono intervenute, e quindi anche un effetto positivo nell’economia reale, nel mondo in cui viviamo.
Nella pratica, la realizzazione di questa strategia consta di diversi passaggi. Il primo è quello di definire i criteri che consentono di identificare una società come la migliore dal punto di vista della sostenibilità. Ovviamente i criteri su cui andranno valutate e quindi poi scelte le società non sono sempre gli stessi, ma possono differire di volta in volta: dipende dalla politica di gestione del fondo di investimento. In pratica di pendono dagli obiettivi di sostenibilità che esso si prefigge. A titolo di esempio, le società possono essere scelte perché sono migliorate particolarmente nel rispetto delle pratiche ESG – quindi la finalità dell’investimento sarà quello di puntare sulle società sostenibili in accezione allargata. Tuttavia, la scelta può ricadere anche su società che sono le migliori su un particolare aspetto legato alla sostenibilità. Definiti questi criteri che consentono di cercare le migliori società sul fattore di sostenibilità prescelto, il passaggio successivo è quello di scegliere il cosiddetto “universo d’investimento”, cioè, detto in altri termini, dove andare a cercare le società. È un aspetto importante perché questa scelta avrà un’influenza su come sarà poi realizzata la strategia best in class e la forma, cioè l’insieme delle società che saranno selezionate in-class. Per esempio, si può decidere di cercare le migliori società all’interno di settori specifici e in questo caso si parlerà di best in sector. Si parlerà invece di best in universe se si sceglieranno le migliori società con il punteggio più alto in termini di sostenibilità, indipendentemente dal settore di appartenenza. Questo potrebbe anche implicare di decidere di escludere determinati settori (se il loro contributo ai fattori ESG è considerato ininfluente o addirittura nocivo) oppure alcune specifiche società.
Dal punto di vista finanziario, l'approccio di investimento best-in-class si pone come obiettivo quello di battere la performance, corrette per il rischio, dell'indice convenzionale nel medio-lungo termine. L'idea di fondo è quella che un profilo ESG più robusto, che riduce i rischi nel lungo termine, crea valore a fronte di rischi inferiori, di una migliore gestione degli stessi.
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