Nature Credits: di cosa si tratta?

Nature Credits
Nature Credits
La Commissione Europea ha presentato la Roadmap verso i Nature Credits, che altro non è che un piano per mobilitare capitali privati a favore della tutela e del ripristino degli ecosistemi. L’obiettivo è colmare il divario tra i finanziamenti pubblici disponibili e i circa 65 miliardi di euro annui necessari in Europa per la biodiversità. I Nature Credits sono dunque pensati come uno strumento innovativo per tradurre investimenti per la natura in valore economico e sociale misurabile, favorendo la partecipazione del settore privato insieme a quello pubblico.
MA DI COSA SI TRATTA, ESATTAMENTE?
I Nature Credits sono strumenti che permettono di dare un valore concreto alle azioni positive per la natura: ad esempio, il ripristino di una foresta, la rinaturalizzazione di una zona umida o la conservazione di un habitat naturale. Ogni intervento viene certificato da enti indipendenti e trasformato in un “credito” – una sorta di moneta ambientale – che può essere acquistata da aziende, banche o enti pubblici.
A differenza dei più noti crediti di carbonio, che misurano le emissioni di CO₂ evitate o compensate, i Nature Credits valorizzano aspetti più ampi e complessi: la salute degli ecosistemi, la varietà delle specie viventi, i servizi che la natura ci offre ogni giorno. Questo rende il sistema più sfidante, ma anche più completo.
L’iniziativa porta con sé molte opportunità, ma anche alcune sfide. Da un lato, può offrire nuove fonti di reddito per i territori e dare impulso alla transizione ecologica. Dall’altro, richiede tempo, investimenti iniziali e metodologie rigorose per garantire credibilità e impatti reali. La lezione appresa dal mercato dei crediti di carbonio — in cui si sono spesso verificati casi di greenwashing — spinge a costruire fin da subito un sistema solido, scientificamente fondato e ben regolamentato.
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