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Cop26: ecco cos'hanno deciso
un anno fa - domenica 14 novembre 2021La Cop26 si è conclusa non senza difficoltà, tanto che per giungere alle decisioni finali ci sono voluti più giorni di quelli previsti. Ma alla fine, cosa si è deciso?
Tutti i Paesi partecipanti si sono impegnati a rafforzare i propri obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti al 2030, ma li rivedranno ogni anno, anziché ogni 5. Ridurre il tempo in cui gli obiettivi vengono rivisti è positivo, perché una revisione quinquennale rischiava di essere tardiva per il traguardo da raggiungere nel 2030. Si è inoltre confermato l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di mantenere l’aumento delle temperature sotto ai 2 gradi, con lo sforzo di limitarlo a 1,5 gradi. Per la prima volta si è però definito l’obiettivo di riduzione del 45% di anidride carbonica al 2030, per poi azzerarla attorno a metà secolo. Se la definizione del 45% come obiettivo delle emissioni è un aspetto positivo, mai prima si era definito, è deludente il fatto che per l’azzeramento delle emissioni si sia cambiato il termine da una data precisa, cioè “entro metà secolo”, ad una data indicativa “entro metà secolo”.
Un altro aspetto deludente è che lo stanziamento di 100 miliardi di euro annui da parte dei Paesi sviluppati non è stato ancora una volta raggiunto. Infine, un’altra delusione è arrivata sulla questione dell’utilizzo di carbone e combustibili fossili in futuro. Si è partiti con l’intenzione di eliminarlo, si è arrivati ad una promessa di ridurlo.
Durante la conferenza si sono poi raggiunti alcuni accordi legati a settori specifici, sottoscritti però solo da gruppi di Paesi e spesso e volontari con defezioni importanti. Tra i più importanti c’è sicuramente l’accordo per bloccare la deforestazione entro il 2030, sottoscritto da 100 Paesi. 108 Paesi si sono impegnati a ridurre del 30% le emissioni di metano, ma in questo caso non hanno aderito Cina, India e Russia, grandi produttori di metano. Infine, circa 22 Paesi hanno firmato un accordo per far in modo che tra il 2035 e il 2040 i veicoli venduti saranno solo elettrici. Sono pochi Paesi, 22 in tutto, ma soprattutto i grandi produttori di auto – Germania, Cina, Usa e Giappone - non ci sono.
In generale, il bilancio è in chiaroscuro: ci sono degli impegni che in precedenza non erano stati formalizzati e un passo in avanti si è fatto. Purtroppo, le decisioni prese sono state tutte un po’ una revisione al ribasso delle intenzioni iniziali.