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Arriva anche la tassonomia sociale

La tassonomia raddoppia

La tassonomia raddoppia

Data di pubblicazione 22 marzo 2022
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La tassonomia raddoppia

La tassonomia raddoppia

Le polemiche sulla tassonomia verde non si sono ancora placate, ma ora arrivano anche le regole per definire se un'attività ha un impatto positivo a livello sociale

Quando si parla di investimenti sostenibili spesso si tende ad identificarli come quelli green, ma questo non è corretto. L’aspetto ambientale è infatti uno solo a cui guarda la sostenibilità. A questo si affianca anche l’aspetto sociale. Non si può infatti pensare di costruire un mondo che sia più in equilibrio, più equo e quindi più sostenibile non considerando tutti quegli aspetti che riguardano l’uomo. Un’attività che porta un fattivo contributo all’ambiente, ma che nell’essere svolta non rispetta diritti umani, non assicura condizioni di sicurezza e salute ai propri lavoratori, etc… non può considerarsi sostenibile.

Esattamente come successo con gli aspetti ambientali, per i quali è stata creata una Tassonomia verde per definire i criteri per classificare se un’attività è green o meno, la piattaforma della finanza sostenibile ha pubblicato la bozza della Tassonomia sociale. Gli obiettivi della Tassonomia sociale sono tre:

  • Lavoro dignitoso (in tutta la catena del valore)
  • Standard di vita adeguati e benessere per gli utilizzatori finali
  • Comunità e società sostenibili e inclusive

A questi tre obiettivi si aggiungono poi una serie di ulteriori sotto-obiettivi necessari affinché un’attività possa essere classificata come sociale. Gli offerenti di prodotti finanziari dovranno dimostrare il rispetto di una serie di indicatori legati alle condizioni di salute, piuttosto che livelli salariali, attenzione alle comunità locali…

La Tassonomia sociale viaggerà parallelamente a quella verde e quindi la logica conseguenza sarà che, una volta definita, i prodotti finanziari dovranno non solo tenerne conto, ma anche darne conto agli investitori.

LE DIFFICOLTÀ DI CALCOLARE I DATI SOCIALI
Rispetto a quanto avviene con i parametri dell’impatto ambientale, che sono misurabili e basate su basi scientifiche, per quelli sociali è più complesso. Non sempre gli impatti sono direttamente misurabili, in alcuni casi sì, oltre al fatto che i vari criteri si basano su dei principi e valori universalmente riconosciuti (pensa alla dichiarazione sui diritti dell’uomo dell’Onu oppure alle linee guida dell’Ocse per le imprese), ma si tratta sempre di criteri più normativi (o legali) che delle vere e proprie misure.