La Sec, la Consob americana, ha pubblicato la sua proposta su come le società americane dovrebbero divulgare le informazioni legate al clima delle loro attività. Le proposte richiederebbero per la prima volta alle società statunitensi di fornire informazioni sui rischi climatici che devono affrontare le loro attività e piani per affrontare tali rischi, insieme a metriche che descrivono in dettaglio il livello delle loro emissioni.
Se visto da un punto di vista europeo, le proposte della Sec non sembrano nulla di innovativo, ma il motivo è semplice: in Europa la legislazione è decisamente più avanti, sia come tempistiche, sia come attenzione alle tematiche ambientali. Per il mercato americano è invece un passo molto importante, soprattutto perché segna un passaggio storico: le società Usa dovranno divulgare informazioni sui loro rischi climatici, questo aumenterà la trasparenza sulla loro condotta e ciò potrà avere un effetto sulle scelte di investimento di singoli risparmiatori e/o fondi.
La tendenza a spingere sempre più per aumentare la trasparenza sui dati legati ai fattori ESG è però mondiale. In Australia, per esempio, si sta lavorando alla versione locale della tassonomia green, così come la banca centrale e l’autorità di regolamentazione finanziaria di Singapore stanno sono al lavoro per promuovere la disclosure ESG.
Infine, le attività legate alle gestioni patrimoniali di Goldman Sachs ha dichiarato che voterà contro i dirigenti di tutte quelle aziende che non sono abbastanza trasparenti sui dati legati alle emissioni.