Il 5 di giugno si celebra la Giornata mondiale dell’ambiente, una ricorrenza che, come dice lo stesso slogan della giornata, ci ricorda che esiste una sola terra (Only one Earth). È dunque necessario rispettare l’ambiente perché questo è il luogo in cui viviamo e grazie al quale possiamo vivere. Ma non è solo questo. Il rispetto dell’ambiente è importante non solo per salvaguardare l’esistenza stessa del pianeta, ma è anche necessario per arginare gli effetti dei cambiamenti climatici che impattano negativamente su tutte le attività dell’uomo – nessuna esclusa. I cambiamenti climatici creano danni anche alle attività economiche, tanto che se non si limita il riscaldamento del globo, gli impatti sulla crescita economica saranno drammatici. Come puoi vedere dalla tabella a fondo pagina, a seconda dell’innalzamento delle temperature del globo, la perdita di Pil, rispetto al caso di un mondo senza innalzamento delle temperature, può andare da un 4,2% a un 18,1% entro metà secolo.
Un minore tasso di crescita del Pil significa creare meno ricchezza, meno posti di lavoro, meno risorse da investire, meno entrate fiscali… e questa perdita di benessere la patiremo comunque. Anche se venissero rispettati gli obiettivi di Parigi, limitando a meno di 2 gradi l’innalzamento delle temperature, la perdita sarà “solo” del 4,2% e questo perché alcuni cambiamenti climatici sono oramai irreversibili. Se non si centrerà l’obiettivo degli accordi di Parigi, le cose andranno ancora peggio. E al momento le cose non stanno andando nel verso sperato. Secondo l’Ippc, gruppo intergovernativo di scienziati dell’Onu, se non faremo di tutto per abbattere del 43% le emissioni entro il 2030, passo necessario per puntare alle emissioni zero nel 2050 che consentono di bloccare i cambiamenti climatici, gli obiettivi non saranno centrati. È necessaria, dunque, un’azione rapida ed immediata a cui tutti possiamo dare il nostro contributo, sia con le abitudini di consumo, di spesa, ma anche con i propri investimenti.
Puntare su investimenti – e prodotti – che hanno come obiettivo quello di generare un impatto positivo sull’ambiente, che puntano su attività a basse emissioni, o che hanno come obiettivo dichiarato di ridurle nel tempo, oppure che servizi e tecnologie che aiutano la transizione energetica e climatica… sono ottimi modi per dare il proprio contributo. Attraverso gli investimenti, infatti, si canalizzano risorse finanziarie indispensabili per le società per poter mettere in atto e realizzare i loro obiettivi in termini climatici, ambientali…
Quanto ai prodotti, se ci segui da tempo sei già preparato. In caso contrario, puoi scegliere se puntare sulla difesa del clima e dell’ambiente, con il fondo NN (L) Climate & Environment X Cap EUR (1.851,08 euro; Isin LU0332194157) oppure con l’Etf Amundi Msci world clim tran ctb (354,63 euro; Isin LU1602144229). Se preferisci puntare su società che hanno come obiettivo quelle di ridurre le emissioni, puoi usare l’Etf Ubs Msci World Soc Resp Ucits Etf A-Dis (114,68 euro; Isin LU0629459743). Se poi vuoi investire puntando sulle obbligazioni, hai a disposizione l’Etf Lyxor Corporate Green Bond (DR) UCITS Acc (9,125 euro; Isin LU2370241684) sulle obbligazioni verdi oppure l’Etf Amundi iCPR Euro Corp Climate Paris Aligned Pab (46,32 euro; Isin LU2300295396), che investe su obbligazioni societarie in euro con una politica di gestione allineata all’Accordo di Parigi.