Non appendere il sombrero al chiodo: investi in Messico anche nel 2023

Messico
Messico
Nella primavera del 2020, quando i prezzi del petrolio sono crollati, il Messico è riuscito a distinguersi dagli altri Paesi produttori di oro nero perché, vendendo in anticipo gran parte della sua produzione petrolifera, non aveva risentito del calo dei prezzi. Questo colpo di fortuna contrasta con la mancanza di investimenti a cui è condannato il settore energetico nel Paese a causa del controllo statale che porta a una gestione non ottimale.
I problemi di governance del Messico non sono nuovi, ma il Paese rimane ricco di idrocarburi e la sua posizione al confine con gli Stati Uniti gli offre sempre nuove opportunità. Così è stato anche nel 2022. Con gli Usa vicini alla piena occupazione, il presidente Biden ha abbandonato le draconiane politiche di controllo delle frontiere che hanno caratterizzato gli anni di Trump. Attratta dalla mancanza di manodopera negli Stati Uniti e da salari molto più alti, una nuova ondata di lavoratori messicani e centroamericani si è riversata negli Usa. Per l'economia messicana, il risultato non si è fatto attendere. I soldi inviati alle famiglie in Patria da parte dei messicani che lavorano all'estero hanno raggiunto livelli record, superando i 5,36 miliardi di dollari solo a ottobre. Nei primi dieci mesi dell'anno queste rimesse, che aiutano a tenere a galla molte famiglie messicane e, secondo alcuni, l'intera economia, hanno superato i 48,3 miliardi di dollari. Ma non è solo attraverso l'emigrazione che l'economia messicana beneficia dello sviluppo del suo vicino settentrionale. A settembre, le esportazioni messicane verso gli Stati Uniti hanno raggiunto i 52,3 miliardi di dollari: un aumento del 25% rispetto a settembre 2021 e, soprattutto, un nuovo record assoluto.
Puoi investire nella Borsa messicana con l’Etf Xtrackers Msci Mexico (4,95 euro; Isin LU0476289466).
Gli Stati Uniti rimangono la locomotiva dell'economia messicana e tutto fa ritenere che la situazione non cambierà a breve, poiché la tendenza al rialzo delle esportazioni verso gli Stati Uniti (che già assorbono oltre l'80% delle sue esportazioni) continua, aiutata dalla volontà di Washington di sganciare le proprie filiere produttive da quelle della Cina, accorciandone le catene per non alimentare quello che si profila come il suo principale concorrente sulla scena internazionale ed evitare il furto di proprietà intellettuale e la fuga in Cina di preziose conoscenze americane. Per realizzare il disaccoppiamento dalla Cina è necessario, però, trovare alternative alla produzione cinese. Alcuni Paesi asiatici avranno sicuramente un ruolo da svolgere, ma il Messico, geograficamente più vicino, è un Paese su cui gli americani contano molto. Con l'Inflation reduction act gli Stati Uniti intendono sviluppare le tecnologie di domani nel campo dell'ambiente e della scienza. Approfittando delle centinaia di miliardi di dollari di fondi pubblici promessi dalla Casa Bianca, le industrie dei semiconduttori, delle batterie, dell'idrogeno e molte altre intendono investire pesantemente. Tuttavia, per beneficiare di questo aiuto, l'industria dovrà localizzare la sua produzione in Nord America. Molte aziende del settore stanno, quindi, valutando di investire in Messico. Si tratta di un'occasione d'oro per il Paese, che vedrà la sua industria e le esportazioni diversificarsi in settori in cui è ancora poco presente. Se il Messico gioca bene le sue carte, il prossimo decennio dovrebbe essere positivo, anche se c'è da aspettarsi un duro 2023, in coincidenza con un forte rallentamento o una recessione negli Stati Uniti.
Se la situazione economica è stata vivace, c'è da scommettere che la performance di questo mercato sarebbe stata molto diversa senza la Banca centrale messicana. Per tutto l'anno ha assunto un ruolo guida nella lotta all'inflazione, stabilizzando il peso e dando agli investitori buoni motivi per rimanere presenti in questo mercato.
Da giugno 2021, ci sono stati ben tredici aumenti dei tassi, dal 4% di allora al 10,5% di oggi. Obiettivo: continuare a offrire agli investitori rendimenti obbligazionari reali positivi (ovvero superiori all'inflazione). Abbastanza per consentire al Messico di attrarre capitali in un momento in cui la maggior parte dei mercati industrializzati di Europa e Usa stanno correggendo al rialzo i loro tassi, ma continuano a offrire rendimenti obbligazionari negativi in termini reali. Quando l'inflazione ha raggiunto il picco dell'8,7% quest'estate, la Banca centrale messicana non ha esitato ad affrettarsi, con quattro rialzi dello 0,75%, rassicurando ulteriormente gli investitori. Mentre l'inflazione è scesa al 7,8% a novembre, il tasso principale è stato portato al 10,5%. Questa politica ha dato i suoi frutti: mentre quest'anno molte valute hanno subìto pesanti perdite nei confronti del dollaro Usa, il che ha amplificato l'impatto dell'aumento dei prezzi delle importazioni (energia, materie prime) provocando un'impennata dell'inflazione, il peso messicano si è, invece, leggermente apprezzato rispetto al dollaro Usa e ha guadagnato oltre il 10% nel corso dell'anno rispetto all'euro.
Dopo un buon 2022, si prevede che l'economia messicana rallenti leggermente mentre gli Stati Uniti si avvicinano o cadono in recessione e la domanda statunitense di manodopera messicana e le esportazioni si prosciugano. Tuttavia, in un momento in cui gli Stati Uniti stanno ridisegnando in profondità le proprie filiere e le proprie partnership commerciali e cercano alternative alla Cina, il Messico, geograficamente molto più vicino, ha molti vantaggi. Dovrebbe, se si gioca bene le sue carte, andare verso un periodo di forti investimenti, di crescente integrazione della sua economia con quella degli Stati Uniti e quindi di solida crescita. Abbastanza per migliorare il tenore di vita dei messicani.
I beni di prima necessità dominano la Borsa del Paese (pesano per il 35% dell’indice Msci Mexico) ma anche il settore comunicazioni (21%) gioca un ruolo importante, spinto dal colosso America Movil che da solo costituisce il 17,5% del mercato messicano. Si tratta di una Borsa orientata al mercato interno e che dovrebbe beneficiare di un nuovo slancio per il Paese. Siamo presenti in questo mercato nelle strategie Equilibrata e Dinamica.
I 5 principali titoli presenti nell’Etf sono: Amx (servizi di comunicazione, circa 17% dell’indice), Grupo finance Banorte (finanziario, circa 13%), Walmex (beni di prima necessità, circa 13%), Fomento economico mexicano (beni di prima necessità, circa 10%) Grupo Mexico (materiali, circa 8%).
Le nostre attese sul futuro dell’economia messicana prevedono una crescita economica pari al 2% quest’anno, all’1% nel 2023, all’1,5% nel 2024 e al 2% dal 2025. L’inflazione, ancora alta nel 2022 (8%) dovrebbe ripiegare al 5,5% nel 2023 e quindi calare al 4% nel 2024. Per gli Usa ci attendiamo una crescita dell’1% quest’anno, 0,5% nel 2023, poi 1,7% nel 2024 e 2,2% dal 2025.
Grazie al comportamento virtuoso della Banca centrale messicana, il peso si è fortemente apprezzato nei confronti dell'euro nel corso del 2022 quando è salito di oltre il 10% ed è attualmente vicino al suo valore corretto rispetto all’euro.
Ti abbiamo parlato dell’Inflation reduction act qui
Le azioni messicane sono presenti con una percentuale del 5% nelle nostre strategie di investimento Equilibrata e Dinamica.
Attendi, stiamo caricando il contenuto