Germania in recessione

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A spingere in rosso l’economia tedesca è stato il calo dei consumi delle famiglie a causa dell’inflazione elevata e dell’aumento dei tassi. Già in calo dello 0,5% negli ultimi tre mesi del 2022, l'attività economica tedesca è arretrata dello 0,3% nel 1° trimestre 2023.
Con un calo del Pil per 2 trimestri consecutivi, la Germania, secondo la definizione comunemente accettata è, così, in recessione. Fin dall'inizio della guerra in Ucraina, la Germania è stata identificata come il Paese della zona euro più esposto, in quanto era il più dipendente dal gas russo. In più, la guerra in Ucraina ha rafforzato la volontà politica di sostituire i combustibili fossili con le rinnovabili, cosa che comporta l'elettrificazione del parco veicoli, un aspetto su cui l’industria automobilistica tedesca è un po’ indietro: basti pensare che da 5,5 milioni di veicoli l'anno tra il 2014 e il 2019, la produzione è scesa a 3,5 milioni di veicoli nel 2022.
Campione europeo dell'export, la Germania ha anche risentito del rallentamento degli scambi internazionali di merci. Infine, i rialzi dei tassi d'interesse hanno depresso il settore edile in pieno boom negli ultimi anni. Tuttavia, grazie alla piena occupazione non c'è da temere un crollo tale dei consumi da fare sprofondare il Paese in una profonda crisi.
Inoltre, Il basso livello del debito pubblico (la somma dei deficit pubblici passati), inferiore al 70% del Pil contro oltre il 90% dell'intera area dell'euro, consente al Governo tedesco di utilizzare l'arma di bilancio per superare questa situazione. L’andamento della Germania ha, inevitabilmente, influenzato quello di tutta l’eurozona, entrata tecnicamente in recessione. Ecco perché oggi non consigliamo le Borse della zona euro nelle nostre strategie di portafoglio. Tuttavia, alcune azioni europee restano interessanti come posta extra-portafoglio.
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