PCE core Usa: è ancora al 2,9% a settembre

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Negli Stati Uniti, la spesa dei consumatori ha mostrato una sorprendente resilienza nel mese di agosto 2025. Nonostante le preoccupazioni per l’inflazione persistente e per un mercato del lavoro che dà segnali di rallentamento, i dati ufficiali indicano un incremento della spesa reale pari allo 0,4% rispetto al mese precedente, ben oltre le stime che si fermavano al +0,2%. Questo risultato conferma che i consumatori americani continuano a sostenere l’economia, nonostante le difficoltà legate al contesto macroeconomico.
Un elemento cruciale per comprendere la dinamica dei prezzi è l’andamento del cosiddetto indice core PCE, la misura preferita dalla Federal Reserve in termini di carovita perché esclude alimentari ed energia. Ad agosto, il core PCE è cresciuto dello 0,2% su base mensile, mantenendosi al 2,9% su base annua: un livello che resta sensibilmente al di sopra dell’obiettivo del 2% fissato dalla Banca centrale. In generale, l’inflazione mostra una certa persistenza, alimentata anche dai nuovi dazi imposti dal presidente Trump, che rischiano di spingere le imprese ad aumentare ulteriormente i prezzi per difendere i margini.
Il quadro complessivo evidenzia dunque una crescita economica superiore alle attese, ma accompagnata da ombre che la Fed non può ignorare. Da un lato, la solidità della spesa dei consumatori sostiene il PIL; dall’altro, il mercato del lavoro appare meno dinamico, con assunzioni più contenute e aumenti salariali più moderati. Questo scenario pone la Banca centrale davanti a una scelta complessa: ridurre i tassi per stimolare l’attività economica o mantenerli elevati per riportare l’inflazione verso l’obiettivo.
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