La Borsa di Tokyo in ripresa

Investimenti
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Il ritorno di fiamma verso il Giappone si può spiegare con i cambiamenti in atto nel Paese. Dall’inizio dell’anno l'economia giapponese ha rassicurato i mercati con un aumento del PIL (tutta la ricchezza prodotta nel Paese) dello 0,4%. La riapertura delle frontiere e la fine della pandemia hanno rilanciato il turismo e i consumi delle famiglie. E la salita dell’inflazione, anche se ha confuso i giapponesi abituati da decenni alla stabilità dei prezzi, non ha fatto vacillare la domanda interna. Al 3,5% in aprile l'inflazione giapponese resta contenuta rispetto a quella degli altri Paesi industrializzati, ma sono anche i cambiamenti strutturali in seno alle aziende a spiegare l'entusiasmo degli investitori. Le misure intraprese dall'ex primo ministro Shinzo Abe per migliorare il governo societario stanno cominciando a dare frutti con un impatto sulla gestione delle aziende che, finora molto caute nell’assumersi rischi e nella distribuzione dei profitti, hanno un’elevata liquidità. Escludendo il settore finanziario, detengono nei loro conti in banca l'equivalente del 58% del PIL giapponese. Ora, sotto la pressione delle autorità locali, iniziano a ricompensare meglio i propri azionisti, anche perché il ritorno dell'inflazione, erodendo il valore del denaro, ne incoraggia l’impiego. E oltre che con gli azionisti, le aziende sono diventate anche più generose con i loro dipendenti: l’aumento dei salari è causato sia dal ritorno dell'inflazione, sia dalla necessità di attrarre e trattenere i lavoratori.
E anche i fondi di investimento, che avevano lasciato Tokyo da decenni, hanno riaperto le loro sedi nella capitale giapponese.
Verso una normalizzazione
Gli aumenti salariali riguardano in particolare i settori con maggior carenza di manodopera, come i servizi. Questa situazione sosterrà i consumi interni, senza penalizzare la competitività internazionale dell'industria giapponese e scaccia lo spettro della deflazione che minacciava l'economia. Il Giappone starebbe quindi tornando a una “economia normale”, in cui gli operatori economici non rimandano le loro spese al domani nella speranza di un calo dei prezzi e significherà l'addio alla politica di tassi zero a lungo termine.
Le catene di fast food, ad esempio, hanno aumentato i salari di quasi il 10%. Sono spesso proprio i lavoratori poco qualificati a beneficiare di più degli aumenti.
Si ha deflazione quando i prezzi diminuiscono, una sorta di inflazione “negativa”. Per maggiori dettagli vedi: www.altroconsumo.it/investi/lexicon/d/deflazione.
Il denaro gratuito porta ad un'allocazione inefficiente dei capitali, che mantiene in vita delle aziende zombi che si accaparrano quote di mercato a scapito di quelle innovative.
Azioni e obbligazioni interessanti
Le azioni giapponesi non devono mancare in un portafoglio ben diversificato: sono presenti in tutte le nostre strategie di portafoglio, al 10% in quello dinamico e al 5% nel difensivo e equilibrato. Puoi acquistare l’Etf Xtrackers Nikkei 225 (21,31 euro, LU0839027447). Lo yen, penalizzato dalla politica monetaria dei tassi zero, è sottovalutato sul mercato dei cambi e rappresenta un bene rifugio che si apprezza in tempi di crisi. Perciò, le obbligazioni in valuta giapponese contribuiscono a ridurre il rischio complessivo di un portafoglio, oltre a far sperare in importanti guadagni di cambio. Non devono perciò mancare un portafoglio ben diversificato, e sono presenti per il 5% in tutte e 3 le nostre strategie. Puoi investirci acquistando l’Etf Ubs Bl Jap Treas 1-3 bd (1.173,30 yen, LU2098179695).Attendi, stiamo caricando il contenuto