2024, gli Usa sotto i riflettori

Usa
Usa
Le tensioni tra i due schieramenti hanno già portato al mancato accordo sul bilancio con il conseguente blocco degli aiuti militari all’Ucraina E se nelle prossime settimane non si troverà un compromesso, gli Usa potrebbero rischiare ancora una volta lo shutdown, ossia la chiusura dei servizi pubblici, a causa della mancanza di soldi per pagare i dipendenti statali. I risparmi in eccesso accumulati durante la pandemia sono ormai esauriti e con la salita dei tassi d’interesse le famiglie americane pagano oneri più elevati sui prestiti contratti anche in passato, ciò ne limita il reddito disponibile e quindi i loro consumi.
Gli ultimi sondaggi annunciano la vittoria di Donald Trump alle primarie del Partito repubblicano come candidato ufficiale alla Casa Bianca. Quanto al democratico Joe Biden nonostante avesse promesso al momento della sua elezione 4 anni fa che non si sarebbe ricandidato per un secondo mandato ora ha cambiato idea: a quasi 84 anni ritiene di poter essere nella migliore posizione per portare alla vittoria il Partito Democratico.
La partita si preannuncia esplosiva e tutti i tiri saranno consentiti: provocazioni e disinformazione rischiano perciò di oscurare le questioni importanti, ostacolando la presa di decisioni.
Un’economia un po’ scossa
Rappresentando quasi il 70% del PIL (tutta la ricchezza prodotta nel Paese), i consumi delle famiglie sono, da sempre, la forza trainante dell’economia americana. Durante il 2024 c’è da aspettarsi che i repubblicani, avendo la maggioranza al Congresso, cercheranno di impedire al Presidente Biden un aumento delle spese e un peggioramento del bilancio per sostenere l’attività economica. Di conseguenza nei prossimi mesi la spesa pubblica, che aveva sostenuto la crescita negli ultimi trimestri, non potrà che avere un impatto più modesto e il minor dinamismo nell’economia globale può ridurre le esportazioni americane. Insomma, le incognite per i prossimi mesi sono molte e l’incertezza regna sovrana tanto che ci si può aspettare anche un rallentamento economico negli Stati Uniti nel 2024.
Le prospettive son solide
Nonostante gli elementi di rischio evidenziati che possono rendere difficili i prossimi mesi, questi inciampi sono a nostro parere solo congiunturali e l’economia americana è in grado di voltare presto pagina. Senza contare che l’andamento delle obbligazioni statunitensi non sono solo un riflesso della sua economia, ma anche un riferimento per gli investitori di tutto il mondo e offrono dei rendimenti interessanti. Le scadenze su cui puntiamo adesso sono quelle a medio termine, cioè titoli che scadono tra i 5 e i 7 anni: un titolo in dollari che scade tra circa 6 anni rende oggi circa il 4,1% mentre uno in euro di pari durata e affidabilità il 2,5% circa. Per questo le obbligazioni in dollari a medio termine sono presenti in tutte le nostre strategie di portafoglio, con una quota del 10% nel Difensivo e nel Dinamico e del 15% nell’Equilibrato. Puoi investirci acquistando l’Etf Vanguard Usd Treasury (20,11 euro, IE00BZ163M45) e l’Xtrackers II US Tr (178,51 euro, LU0429459356). Solo in ottica speculativa, potresti anche acquistare Amundi US treasury bond long dated (6,55 euro, LU1407890547) ben consapevole che questo prodotto, investendo in bond a lunga scadenza, è più sensibile al saliscendi dei tassi d’interesse. Anche le obbligazioni in dollari ad alto rendimento sono presenti, per il 5%, in tutte e tre le nostre strategie e per questa parte di portafoglio ti consigliamo l’Etf iShares $ HY corporate bond (84,93 euro, IE00B4PY7Y77).
Wall Street è sempre Wall Street
Quanto alla Borsa americana, è un mercato globale e come tale deve essere valutata: delle 100 maggiori società in termini di capitalizzazione (numero delle azioni moltiplicato per il loro prezzo) a livello mondiale, ben 62 sono quotate negli Usa. Trattandosi di multinazionali attive ai quattro angoli del Pianeta, investire a New York significa investire nel mondo intero e non solo negli Usa. Le azioni americane occupano un posto saldo in tutte le nostre strategie: sono presenti con una quota del 5% nel portafoglio difensivo, del 10% in quello equilibrato e del 15% nel dinamico. I prodotti che ti consigliamo di acquistare per investire sulla Borsa americana sono Invesco S&P 500 Etf (846,63 euro, IE00B3YCGJ38), iShares core S&P 500 Ucit (43,31 euro, IE0031442068), Amundi Etf S&P 500 D (44,34 euro, LU0496786574) e Vanguard S&P 500 Etf (82,19 euro, IE00B3XXRP09).
La Borsa americana va valutata non solo in relazione alla peculiare situazione economica interna degli Stati Uniti, ma in generale, anche come “termometro” dell’economia mondiale.
Tra le prime cinque società per capitalizzazione (numero delle azioni moltiplicato per il loro prezzo) a livello mondiale sono presenti quattro società americane: Apple, Microsoft, Alphabet e Amazon.
Attendi, stiamo caricando il contenuto