Il Canada percorre la sua strada

Analisi
Analisi
Le famiglie canadesi, motore dell’economia, stanno attraversando da ormai un anno a questa parte un periodo di difficoltà a causa dell’inflazione e dell’aumento dei tassi di interesse che ne hanno ridotto i consumi.
Le famiglie canadesi sono molto indebitate – i loro debiti sfiorano il 180% del loro reddito disponibile - e con la salita dei tassi d’interesse i costi del debito hanno raggiunto il 15% del loro reddito disponibile. Una situazione finanziaria difficile che, quindi, incide sul loro morale, che solo durante la pandemia ha conosciuto livelli più bassi.
A ciò si aggiunge il calo dei prezzi delle case: un fenomeno insolito in un Paese in cui i prezzi degli immobili residenziali sono aumentati in media del 7,3% annuo dal 1971. Il calo delle quotazioni ha determinato una riduzione degli investimenti immobiliari nel 2022 e nel 2023 e ciò ha pesato sulla crescita del Paese. Negli ultimi mesi l’economia ha resistito grazie alle esportazioni, che vanno bene, e alla crescita della sua popolazione che fa aumentare i consumi totali nonostante si riducano quelli pro capite. La Borsa canadese è diversa da quella statunitense. Sul MSCI USA, l’indice principale della Borsa di New York, il settore tecnologico pesa per il 30% del totale mentre nell’indice MSCI Canada, l’indice principale della Borsa canadese, il peso più rilevante, pari al 35%, è quello del settore finanziario. L'aumento dei tassi di interesse, che fa lievitare il costo del denaro, fa temere agli investitori un incremento dei mancati rimborsi dei prestiti, determinando di minare i profitti del settore bancario. Le notizie su questo fronte sono, però, piuttosto rassicuranti. Ben capitalizzate, diversificate e con possibilità di determinare le loro tariffe (pricing power), le banche canadesi godono di una buona stabilità. Tra gli altri settori chiave della Borsa canadese ci sono quello energetico (18% del totale), l'industria (13%) le tecnologie informatiche (“solo” al 10%) e le materie prime (9%). Si tratta di un mercato azionario tradizionale e solido, che non beneficia dell’effetto “moda” legato alla tecnologia o all’intelligenza artificiale: non per questo merita di essere trascurato. Primo, perché i prezzi delle sue azioni sono convenienti se paragonate alle Borse mondiali nel loro insieme. Secondo, perché è più generoso come dividendi - il livello di quelli del mercato azionario canadese è il doppio di quello americano. Terzo, perché, dopo un 2024 caratterizzato da una ripresa graduale dell’attività, le prospettive a medio e lungo termine sono buone. L'inflazione sta tornando verso l'obiettivo del 2% (era al 2,9% a gennaio), e si inizia a anticipare un calo del costo del denaro, oggi al 5,0% invariato dall’estate 2023.
Le famiglie sono sempre più numerose: dopo aver raggiunto i 30 milioni di abitanti nel 1998, il Canada si avvicina, infatti, oggi ai 39 milioni, con una crescita del 30% in poco più di un quarto di secolo. Questa crescita demografica contribuisce a tenere a galla l’economia e a sostenere la domanda, in particolare quella del mercato immobiliare residenziale.
Una Borsa da non “snobbare”
La ricchezza di materie prime e l’autosufficienza energetica aumentano l’attrattività del Paese agli occhi degli investitori. E in un momento in cui il mercato nordamericano vive un boom degli investimenti, il Canada è ben posizionato per trarne vantaggio. Il dollaro canadese, che secondo noi adesso è sottovalutato rispetto all'euro, rende le azioni della Borsa di Toronto interessanti per un investitore europeo. Le sue azioni sono perciò presenti al 5% nella nostra strategia equilibrata e dinamica. Puoi investirci acquistando l’Ubs Msci Canada Ucits Etf (16,97 euro, LU0950672807) oppure l’Ubs Msci Canada Ucits Etf (38,195 euro al 15/03, LU0446734872).
L’Etf con Isin LU0446734872 distribuisce i dividendi.
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